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È arrivato il momento di investire nelle sneaker

Dal resell agli NFT, quando una scarpa vale più dell'oro

È arrivato il momento di investire nelle sneaker Dal resell agli NFT, quando una scarpa vale più dell'oro

Se fino a qualche anno fa il mondo sneaker poteva essere considerato un mercato di nicchia, nell'ultimo periodo la sua esplosione l'ha trasformato in una vera miniera d'oro. Secondo l'ultimo report pubblicato da Statista l'Athletic Footwear Market ha raggiunto la quota record di 127 miliardi di dollari nel 2021, cifre non sorprendenti, data l'evoluzione del settore andata in scena dall'esplosione dell'hype culture a oggi. Nonostante un report pubblicato da Cowen & Company parli delle sneaker come di un mercato difficile da pronosticare, i numeri confermano come, in ogni caso, si tratti di un prodotto dalle enormi prospettive di crescita che, entro il 2030, potrebbe arrivare a valere 30 miliardi di dollari. Una crescita possibile grazie allo status ormai acquisito dalle sneaker, diventate simbolo di un mercato capace di rendere tutti partecipi attraverso le piattaforme di resell. Nel bene e nel male, le sneaker hanno assorbito l’evoluzione di un’economia fortemente legata allo status di un prodotto e il valore che se ne può trarre, diventando delle commodities con un valore che sale e scende ogni giorno. Per questo il conseguente sviluppo del Web3 è stato un toccasana per il mercato, che ha trovato un'ulteriore strada per diventare un asset economico di valore e simbolo della ownership economy.

 

Nike e RTFKT STUDIOS hanno dato vita alla prima CryptoKick Dunk Genesis, una sneaker completamente virtuale, in soli 20.000 esemplari NFT, che può essere modificata tramite la tecnologia Skin Vials. Queste CryptoKicks sono state rese disponibili ai possessori di Clone-X, il progetto digitale di RTFKT e Takashi Murakami che unisce Metaverso, fashion, anime e sci-fi, tramite “Mnlth”, un box virtuale accessibile solo dopo aver risolti diversi quesiti e puzzle tramite il sito di RTFKT. All'interno c'erano un paio di CryptoKicks Nike, una fiala per modificare il design della sneaker e un altro Mnlth - che implica l’arrivo di un altro drop, mentre i prezzi di vendita partivano dai 5.000 dollari per arrivare ai 130.000 sborsati per una scarpa customizzata da Takashi Murakami e prodotta in soli 98 pezzi. Il successo delle CryptoKick di Nike ha sottolineato l'impossibilità di essere mono-settoriali per sopravvivere in un mercato in continua evoluzione ma che anzi, per sopravvivere, sia necessario abbracciare positivamente il cambiamento. «I see the next step in the sneaker space being brands really venturing further into the concept of digital sneaker. I’ve always liked sneaker to simply wear them, but more than ever, we’re seeing what sounded like a crazy concept a decade ago become a reality», sintetizzava Nick DePaula in un’intervista per Boardroom del 2021.

L'esempio perfetto di questa evoluzione è Rares, la piattaforma creata dall’ex-giocatore NFL Gerome Sapp in cui ogni utente ha la possibilità di acquistare delle azioni delle sneaker più rare sul mercato. Come un vero e proprio mercato azionario, si possono vendere e comprare le partecipazioni, arrivando a guadagnare anche con budget che partono da 20 dollari. Non è più necessario possedere fisicamente una sneaker per esserne il proprietario, ma basta acquistarne una piccola parte. Nonostante la "digitalizzazione" delle sneaker, alla base di tutto continua a esserci la passione e lo storytelling intorno al prodotto, come aveva dichiarato lo stesso Sapp in un'intervista rilasciata a Forbes: «Our mission is to allow culture and communities to invest in cultural assets that have somehow transcended beyond sneakers, to now being appreciating alternative assets.» Sono soprattutto le nuove generazioni a rispecchiarsi nell’aspetto intrinseco ed economico che una scarpa richiama. Poter contare su una sneaker come un asset di valore alternativo ha permesso di abbracciare un pubblico sempre più ampio ed educato finanziaramente. Così, oltre a diventare un asset profittevole e culturalmente di spessore, confermano come l'economia stia andando verso una frazionalizzazione della proprietà in cui anche i più piccoli rivenditori sono parte del mercato e contribuiscono, ogni giorno, a renderlo sempre più grande.