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I gioielli preistorici di Polly van Der Glas

I gioielli preistorici di Polly van Der Glas
 Ai miei tempi, quando si perdeva un dente, arrivava il topolino di notte che lasciava 10 mila delle vecchie lire sotto al cuscino. Adesso, a quanto pare, non viene più il topolino ma Polly van der Glas, che con il dentino ci fa un anello. In effetti, quando pensavo di averle viste tutte, ho scoperto la collezione di “gioielli” di questa giovane designer australiana e devo dire che, all’inizio, mi ha indubbiamente lasciata un po’ interdetta. Si, perché la van der Glas ha messo insieme una serie di pezzi unici, lavorati a mano, che sono strutturati in argento ma impreziositi con denti e capelli umani. I denti non sono trafugati di nascosto da qualche malcapitato in visita dall’odontotecnico, ma sono donati da suoi conterranei e, ci si tiene a precisare accuratamente sterilizzati, mentre i capelli provengono dall’India e dalla Cina dove, a quanto pare, ne devono avere proprio in esubero visto che le principali marche di extensions si riforniscono proprio da lì. Il primo impatto visivo è sicuramente molto forte, ma il mio quinto senso e mezzo che vibra ogni volta che c’è nell’aria un nuovo trend, mi sta suggerendo che questi accessori potrebbero trovare meno resistenza di quanto ci si aspetti, soprattutto considerata la tendenza invernale del “faux fur”. La finta pelliccia conferisce a questo inverno un look un po’ primitivo, e su questi outfits da cavernicole paradossalmente urban che si riversano nelle strade, non possono mancare accessori opportunamente abbinati: ed è così che ai diamanti ed ai rubini incastonati negli anelli e negli orecchini, si sostituiscono premolari, canini ed incisivi, mentre il filo d’oro del bracciale altro non è altro che una treccia di capelli biondi o neri, mentre il ciondolo è un ciuffetto color miele sapientemente stirato. Linea di accessori di Polly van der Glas, per chi ha nostalgia di Wilma e Fred.