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L'hype salverà la Chiesa Cattolica? Al momento, pare di sì

In questi giorni stanno facendo il giro del mondo le immagini dello show con droni tenutosi al Vaticano dopo il concerto "Grace for the World" di sabato scorso in Piazza San Pietro. Uno spettacolo davvero monumentale che ha generato un impatto social straordinario nelle prime 48 ore: uno streaming globale tra i 5 e i 7 milioni di views e picchi di oltre 500.000 spettatori simultanei; su X, l'hashtag #GraceForTheWorld era su circa 150.000 post con 1,2 milioni di interazioni tra likes, reposts e replies, con i post più virali, come quelli di Pharrell e BamBam, che hanno superato i 20.000 likes ciascuno, e il buzz su Clipse e i droni che ha generato oltre 300.000 impressions. Su Instagram e TikTok, l'evento ha raggiunto tra i 3 e i 4 milioni di visualizzazioni, con le storie di Pharrell e Louis Vuitton che hanno toccato oltre 500.000 views e i reel del drone show su TikTok che hanno accumulato 2 milioni di visualizzazioni aggregate, rendendo l'hashtag #GraceForTheWorld trending in oltre 50 paesi. E questo senza contare le 80.000 persone stimate in piazza. 

Il concerto in Piazza San Pietro non è nemmeno stata l’unica occasione del 2025 in cui siamo tornati a parlare di Chiesa, del Vaticano e del Papa - anzi, ne abbiamo avute molte. Quest’anno, argomenti ed episodi Chiesa-centrici hanno conquistato periodicamente la colonna “Trending” di numerosi social, X in primis. C’è stato il Conclave, ovviamente, con la morte e i funerali di Papa Francesco e l’elezione di Leone XIV; c’è stato il Giubileo Giovani, la canonizzazione di Carlo Acutis, l’ascesa di visibilità di numerosi influencer cattolici e le imprese del cardinale Pizzaballa a Gaza e la trasformazione dell’intransigente cardinale Sarah in icona del conservatorismo prima e meme ironico poi – tutte cose che il popolo dei social ha seguito con interesse. Un bel cambio di marcia rispetto a quando la Chiesa e i suoi seguaci finivano nelle news per affermazioni e faux pas e uscite infelici, spesso finite nel ridicolo come quando Papa Francesco lamentò l’eccessiva «frociaggine» dei seminaristi o quando un’anziana suora, a Napoli, interruppe il bacio saffico di due modelle per uno spot pubblicitario pensando che fossero una coppia lesbica. Il che ci spinge a domandarci: la Chiesa Cattolica sta facendo un rebranding?

Tutto iniziò con il Conclave

@sanctamecclesiam The Conclave of 2025 was a breathtaking spectacle, watched in awe by souls across the globe. It was a moment of such beauty, it felt like the world held its breath in wonder #catholicism #foryou #conclave #CapCut Golden brown by the stranglers - rosyapple2

L’enorme buzz social che sta circondando la Chiesa è iniziato durante il Conclave dello scorso maggio. Sulla scia della grande popolarità del film omonimo, Conclave, che con tutta la sua gravitas aveva creato un enorme numero di meme e un cult following online, il vero Conclave è diventato una specie di reality show digitale. I numeri social fanno impallidire: 2,5 milioni di post su X; 150-200 milioni di views aggregate su Instagram e TikTok; 50 milioni di views del live-streaming di cui 5 milioni simultanee al momento della fumata bianca sono solo alcune cifre. Cardinali come Zuppi e Sarah sono diventati celebrità online ed è nato il seguitissimo account @PopeCrave, parodia di @PopCrave, che ha fatto del rituale un fenomeno che non è stato solo seguito ma anche oggetto di meme e di strumentalizzazioni politiche.

Su X, circa il 35-45% dei 2,5 milioni di post con #Conclave2025 erano user-generated (non ufficiali, inclusi parodie e POV su cardinali come Tagle o Pizzaballa), secondo stime da Know Your Meme e Dazed, che hanno catalogato centinaia di meme virali come "Conclave Smoke Signal Parodies" e Chicago stereotypes su Papa Leone XIV. Persino un gabbiano finito dentro l’inquadratura è diventato oggetto di meme ironici e articoli online. Lo humor non aveva quasi mai toni anti-clericali e dunque lo si potrebbe considerare come una buona esposizione – non di meno, in questa enorme massa di numeri e utenti occorrerebbe capire quanto questa popolarità si converta, ci si passi il pasticcio verbale, in vere conversioni o se ci si debba semplicemente accontentare dei suoi toni meno ostili e dell’aumento di brand awareness.

La Chiesa nel mondo dei social media

Da quando Leone XIV è stato eletto Sommo Pontefice, si è avvertito un certo cambio di marcia nelle notizie che sentiamo sulla Chiesa. Al di là del concerto, lo scorso luglio c’erano state le immagini straordinarie (con annesse proteste dei residenti e la divertente notizia del boom di accessi a Grindr durante l’evento) del Giubileo dei Giovani, per il cui culmine, una veglia con il Papa a Tor Vergata, i fedeli riuniti hanno superato il milione di persone con anche un’epica foto del Papa seduto in elicottero che, ancora in volo, contempla la marea umana sotto di lui. Sempre durante il Giubileo, a fine luglio, il Papa ha incontrato centinaia di influencer cattolici in Piazza San Pietro, definendoli «agenti di comunione». La continuazione di quell’incontro che, nel 2023, già Papa Francesco aveva avuto con i “missionari digitali” a Lisbona descritto dal Vaticano come un "punto di partenza" per costruire una rete internazionale strutturata di evangelizzazione online.

Le iniziative, in sostanza, erano già partite negli ultimi tempi del pontificato di Francesco ed è già da un po’ che si va sviluppando un ecosistema di «santi con jeans, santi con zaini, santi allegri», per citare le parole stesse del Santo Padre. Già da qualche tempo, in effetti, su TikTok e su Instagram, è diventato molto popolare il profilo di un sacerdote, Don Alberto Ravagnani il quale, lungi dal sembrare il classico attempato prete cattolico, è giovane, bello, spiritoso e posta anche i video in cui va a ballare, si diverte, corre e si allena – il tutto mentre discorre della Chiesa e dei rapporti che i giovani hanno con essa. Il messaggio che arriva ai suoi 269mila follower su Instagram e 132mila su TikTok è molto chiaro: il cattolicesimo non è una cosa da sfigati. C’è poi Benedetta Palella, una 25enne pugliese il cui canale TikTok da 112mila follower parla di un po’ di tutti gli aspetti della devozione cristiana. Il suo è solo il più visibile di numerosi profili di personalità online sia giovani che non (tra i nomi più rilevanti, in ordine sparso, citiamo anche Nicola Camporiondo, Barbara Marchica e Michael Mattarucco) che raccontano un lato diverso del cattolicesimo: gioioso, giovanile, rasserenante.

Ed è per questo che le iniziative per svecchiare senza snaturare l’immagine della Chiesa saranno parecchie nei prossimi mesi: il Giubileo degli Artisti a novembre con concerti, esibizioni teatrali e installazioni luminose in Piazza San Pietro e all'Auditorium Conciliazione; il Giubileo dei Volontari a dicembre, che includerà tra le altre cose un altro grande concerto serale; e poi anche mostre interattive sulle Porte Sante e cammini giubilari con proiezioni e droni lungo i percorsi romani. Ma anche per il prossimo anno è stata confermata una Messa del Papa per i giovani a Chicago il 28 giugno 2026 al Rate Field, dove il Papa interverrà in video per parlare di inclusione e futuro della Chiesa, collegandosi al suo background americano. Nello specifico, il focus sugli Stati Uniti mira a contrastare il calo di partecipazione giovanile alla Chiesa Cattolica, usando social e eventi virali per un engagement globale. Secondo il Pew Research Center, infatti, il 58% degli adulti cattolici negli USA ha 50 anni o più.

Un santo per i Millennial

@centralcarloacutis 4 anos da beatificação de Carlo Acutis! #carlo #carloscutis #beato #igreja #catolicos #catolico som original - Central Carlo Acutis

Altro momento in cui notizie relative alla Chiesa sono tornate a circolare sul web è stata la santificazione di Carlo Acutis lo scorso 7 settembre. Anche in questo caso, come per il Giubileo, il processo era stato avviato da Papa Francesco nel 2020. Ma la canonizzazione, avvenuta durante il Giubileo, presieduta da Papa Leone XIV in Piazza San Pietro, aveva circa 80.000 fedeli presenti – un numero record per un evento dedicato a un santo giovane. La devozione per Acutis è diventato un fenomeno: dal 2020 al 2025, le visite al suo sepolcro ad Assisi, dove è custodito incorrotto dal 2019, sono aumentate del 300%, passando da 50.000 a oltre 200.000 annue, con picchi post-canonizzazione (già +50% nelle prime due settimane di settembre 2025). 

Sui social, l'hashtag #CarloAcutis ha superato i 5 milioni di post dal 2020, con un +40% dopo il 7 settembre, inclusi reel virali su TikTok che lo ritraggono come "influencer di Dio". In Brasile, dove è avvenuto il suo primo miracolo, ci sono oltre 100 gruppi di preghiera dedicati a lui, e una casa editrice cattolica ha pubblicato fumetti e biografie che hanno venduto 50.000 copie nel 2025. Addirittura la settimana scorsa c’è anche stato il furto di una reliquia di Acutis in Venezuela, che ha portato a un'indagine locale e aumentato l'attenzione mediatica. Complessivamente, la sua canonizzazione ha ispirato un +25% di iscrizioni a gruppi giovanili cattolici in Europa e America Latina, secondo stime del Dicastero per i Laici.

Il buzz mediatico su Acutis è stato molto e non tutto buono. In questi giorni su Reddit una domanda forse innocente è diventata una di quelle notizie-meme che vengono ripostate ovunque nel mondo: la PlayStation 2 di Acutis potrebbe essere considerata una reliquia? Una domanda formalmente legittima (teoricamente la risposta è sì) ma che è stata condivisa da molti utenti con toni più dissacranti che “sacri”. Alla stessa maniera non sono mancate teorie del complotto che hanno parlato delle dinamiche che hanno portato alla canonizzazione di Acutis diffondendo notizie false su delle connessioni che la famiglia di Acutis avrebbe avuto con il Vaticano – nessuna verificata. Insomma quando ci si espone lo si fa nel bene e nel male e si sa che i complottisti di tutto il mondo amano rovistare nel torbido.

Vecchia Chiesa, nuovi problemi: le ultra-destre e il mondo LGTBQ+

Proprio durante uno di questi eventi recenti è apparso un potenziale problema per la Chiesa che si affaccia sul mondo dei social media. Fuori dalla bolla dei media strettamente cattolici, le due notizie circolate sui social circa il Giubileo dei Giovani hanno riguardato il mondo LGTBQ+ e la propaganda politica dei social media. La prima, riportata inizialmente da Il Foglio in modo del tutto anedottico e dunque senza verifica concreta, ha riguardato l’intasamento di Grindr a Tor Vergata durante il mega-raduno di giovani fedeli – notizia non verificata e dunque da prendere con le pinze ma indicativa del fatto che nella comunità di giovani a cui la Chiesa oggi intende rivolgersi, le percentuali di individui LGTBQ+ sono elevatissime e sicuramente molto meno represse e paurose che in passato. E anche se oggi la stessa Chiesa è assai più tollerante che in passato, è chiaro che servirà trovare una quadra tra l’affermazione della dottrina cattolica e l’inclusione di quella che è ormai è una minoranza nemmeno forse invisibile ma non impercepibile nella Chiesa, tra clero e fedeli. 

Il secondo problema da affrontare è la strumentalizzazzione politica sui social che nel caso del Giubileo dei Giovani prese la forma di numerosi account di denuncia che rimproverano e spesso insultavano i pellegrini; ma che in generale su Internet va associando sempre di più il cristianesimo in generale con la destra politica più estremista. Il fenomeno, specialmente in ambito americano, e che include gli evangelici, i metodisti, i presbiteriani e i luterani fra gli altri, utilizza molto l’iconografia cristiana per fini politici dato lo storico legame della Chiesa con la Destra politica in tutto il mondo. Per esempio, secondo Grok, l’AI di X/Twitter, il termine crociata è cresciuto del 50% nell’ultimo anno sulla piattaforma e in tantissimi casi con implicazioni nazionalistiche e xenofobe più o meno velate, che vanno dal meme sui “ragazzi che vogliono soltanto le Crociate” alla propaganda nuda e cruda. 

@reportrai3

Elezioni del nuovo Papa. Secondo Benjamin Harnwell, all’interno del Conclave, ci sono stati più o meno dodici cardinali allineati alla visione politica e cattolica di Bannon, che insieme a molte altre organizzazioni ultraconservatrici americane ha provato a condizionare dall’esterno l’esito del voto per il nuovo Papa.

suono originale - Report Rai3

Già durante il conclave, X è stato inondato di post, meme e disinformazione che promuovevano cardinali "conservatori" come papabili, spesso da account MAGA e cattolici di destra. L'aumento di menzioni è stato del 40-60% rispetto a periodi normali, con circa 2,5 milioni di post totali su #Conclave2025, di cui il 30-40% user-generated con meme (es. parodie su "Deus Vult" o cardinali come "anti-woke warriors"). Post virali spingevano figure come il cardinale Péter Erdő , Raymond Leo Burke o Timothy Dolan, con hashtag come #ConservativePope o #MAGAConclave. Un post del Daily Beast riportava come conservatori cattolici USA offrissero donazioni ai cardinali perché favorissero un conservatore mentre Trump ha scherzato su Dolan come candidato, alimentando speculazioni. Dopo l’elezione, alcuni estremisti MAGA (come Laura Loomer) lo hanno attaccato come "anti-Trump, anti-MAGA e pro-open borders", accusando il Vaticano di una virata a sinistra e anche il contesto dell’Ufficio della Fede creato da Trump lo scorso febbraio con a capo la classica televangelista americana ha stabilito, se non un allineamento, almeno un’affinità tra Chiesa e conservatorismo USA.

In generale, al momento, il Partito Repubblicano americano e lo stesso governo USA stanno includendo molta fede religiosa nei propri piani politici. Dalle tradwives al Faith Office della Casa Bianca; passando per i video in cui i funzionari del governo pregano e chiedono benedizioni per Trump e di momenti surreali come il live-painting dell’artista Vanessa Horabuena che, a un evento noto come Liberty Ball, cantava inni religiosi dipingendo il ritratto del presidente. Episodio che forse i Repubblicani avranno accolto con entusiasmo ma che nel mondo ha suscitato una certa ilarità. Una scena che, in ogni caso mostra come, affacciandosi sul mondo digitale, le molte views e attenzione che la Chiesa sta raggranellando richiederanno prese di posizioni molto indovinate per essere convertite in veri fedeli, per non perdere il contatto con le comunità giovani per colpa delle frange più intolleranti e non cadere vittima delle inevitabili strumentalizzazioni politiche che, nell’era della politica dell’engagement, sono dietro l’angolo in ogni minuto.