A Guide to All Creative Directors

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Quanto è simile "Conclave" al vero conclave?

Il film da recuperare per capire meglio quello che sta per iniziare

Quanto è simile Conclave al vero conclave? Il film da recuperare per capire meglio quello che sta per iniziare

Tra i film più apprezzati dello scorso anno da critica e pubblico c’è stato Conclave, tornato recentemente al centro dell’attenzione in vista dell’omonima riunione di cardinali, che inizierà nella giornata di domani. Come sottolineato nel film, le votazioni per l’elezione del nuovo papa sono effettivamente scandite da dinamiche complesse, fatte di alleanze strategiche e correnti ideologiche che influenzano in concreto l’esito finale. Ed è proprio la cura con cui sono stati ricostruiti ambienti e procedure del conclave ad aver reso la pellicola così apprezzata. La trama – ricca di colpi di scena – poi fa il resto. Ambientato dopo la morte di Gregorio XVII (un pontefice ritratto come carismatico e molto amato), Conclave segue il cardinale Thomas Lawrence (interpretato da Ralph Fiennes) nel confronto con i quattro principali candidati al papato, ognuno espressione di una diversa visione della Chiesa cattolica: c’è quello progressista, che rispecchia in parte l’orientamento del papa appena scomparso; quello conservatore; quello che esprime una posizione più moderata; e infine quello che rappresenta la corrente più tradizionalista. Nel film, mentre il conclave procede emergono però rivelazioni e scandali che mettono in discussione l’integrità dell’elezione e la credibilità stessa della Chiesa cattolica intesa come istituzione. Il colpo di scena finale è stato definito da Variety «uno più soddisfacenti [...] degli ultimi anni»; anche il Guardian ha lodato la «tensione claustrofobica» presente in tutto il film, insieme alla magistrale interpretazione di Isabella Rossellini. Non sorprende, quindi, che la pellicola abbia vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, e lo stesso è avvenuto ai Golden Globe e ai Bafta – il più importante riconoscimento britannico per il cinema. Conclave, infatti, è un adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore inglese Robert Harris: secondo gran parte della critica, il regista Edward Berger è riuscito a preservare lo stile narrativo dell’opera letteraria, e al tempo stesso è stato capace di mantenere alta la tensione durante tutto il film.

Ma cos’è e come funziona un conclave?

Il termine “conclave” deriva dal latino e significa “chiusi a chiave”, in riferimento alla condizione di isolamento che vivono i cardinali durante il processo di elezione del nuovo papa. Quella che in sostanza è una riunione volta a nominare il nuovo capo della Chiesa cattolica è piena di procedure solenni e simboliche, che negli anni hanno ispirato romanzi e film, come per l’appunto lo stesso Conclave. Quello vero in genere inizia tra il 15° e il 20° giorno dalla fine del pontificato, ma può cominciare anche prima se tutti i cardinali elettori sono presenti – quello attuale partirà il 7 maggio. Sebbene ci sia qualche eccezione, solo i cardinali con meno di 80 anni possono votare. Di norma, il papa viene scelto tra i cardinali presenti, ma in linea teorica potrebbe essere eletto anche un uomo comune – purché battezzato, celibe e maschio. Tutte le operazioni del conclave si svolgono nella Cappella Sistina, nella Città del Vaticano: l’apertura ufficiale della cerimonia è segnata dalla celebre frase latina «Extra omnes» («Fuori tutti»), che intima l’uscita dall’aula a chi non ha diritto a partecipare.

L’elezione avviene esclusivamente tramite voto segreto, e per diventare papa è necessario ottenere i due terzi delle preferenze. Le votazioni sono fino a quattro al giorno: due al mattino e due al pomeriggio, salvo eccezioni. Come mostrato anche in Conclave, su ogni scheda i cardinali scrivono il nome della persona che vogliono eleggere al di sotto della dicitura latina «Eligo in Summum Pontificem» («Scelgo come Sommo Pontefice»); le singole votazioni vengono poi lette ad alta voce – le relative schede vengono poi forate e infilate in un filo, come per formare una collana. Poiché durante il conclave i cardinali non possono comunicare con l’esterno, l’esito di tutte le votazioni viene indicato attraverso il colore del fumo che esce dal comignolo sul tetto della Cappella Sistina: se è nero significa che non è ancora stato eletto il papa; se invece è bianco vuol dire che il conclave ha assolto la sua funzione. Molte persone potrebbero chiedersi quale sia il senso di questo cerimoniale, talmente solenne e plateale da sembrare fine a sé stesso – come la maggior parte dei riti secolari della Chiesa cattolica, molti dei quali non hanno neanche un effettivo scopo pratico. La questione, tuttavia, è più complessa, e deriva dal fatto che non esistono religioni, culture e tanto meno civiltà senza rituali. L’antropologia da tempo ha evidenziato questo aspetto, e uno dei pregi di Conclave è proprio quello di sottolinearlo restando un film avvincente.