Veja ci porta nel cuore del Brasile dietro le quinte della sua produzione Dalla piantagione del cotone che compone le sue tele e lacci all'assemblaggio delle scarpe
Dal 2005, Veja propone modelli di scarpe unici e originali che rispondono alle esigenze del mercato e ai desideri dei consumatori, pur rispettando la politica etica che è al centro del brand. Una politica che si riflette nei progetti sociali, nella costante ricerca di giustizia economica, nell'uso continuo di materiali ecologici e nella totale trasparenza verso il pubblico. Ed è proprio in questo spirito di assoluta trasparenza e per aiutarci a comprendere le azioni etiche intraprese dal brand che Veja ci ha portati nel cuore della sua produzione — lontano dai suoi negozi chic e minimalisti del Marais, di Montmartre o di New York, ma nel cuore del Brasile. Ora tocca a noi accompagnarvi in questo viaggio etico e arricchente, dove l'artigianalità delle famiglie brasiliane viene sussurrata e tramandata di generazione in generazione tra due piantagioni di cotone, dove la magia prende vita e la realtà di Veja si concretizza, molto prima che i suoi modelli attraversino l’Atlantico e finiscano nei nostri armadi.
Il nostro viaggio inizia a Fortaleza, nel nord-est del Brasile, anche se ben presto l’abbiamo lasciata alle spalle per entrare nel vivo — o meglio, nella foresta stessa: Quixadà, dove i campi di cotone vengono coltivati e mantenuti da famiglie locali che tramandano il pollice verde di padre in figlio. Delle 1.750 famiglie responsabili della coltivazione del cotone che viene poi trasformato nelle scarpe Veja, 1.500 si trovano in Brasile. Tra queste c’è la famiglia di João Félix, attiva nei campi di cotone e partner di Veja da vent’anni, uno dei primi, e di suo figlio Jullyerlly, che ci ha gentilmente fatto da guida nei campi dove cresce il cotone, poi trasformato da Veja in tela e lacci. Sempre circondati da cotone, abbiamo poi assistito a una dimostrazione dell’uso pratico del cotone agroecologico, prima che padre e figlio ci aprissero le porte della loro casa per raccontarci di più sul loro lavoro e sulla vita quotidiana, oltre che per farci assaporare un piatto tipico locale, generosamente condiviso.
Dalla coltivazione alla trasformazione, compreso il riutilizzo dell’acqua, ogni fase della produzione di Veja è guidata da processi rigorosi e, soprattutto, dalla tutela del lavoratore, indipendentemente dal suo ruolo all’interno dell’azienda. Sia il padre, il figlio e tutti i coltivatori che collaborano con Veja sono coperti da un contratto biennale, che garantisce loro uno stipendio mensile anche in caso di raccolto debole o nullo. Questo è solo uno dei tanti principi attuati da Veja, che promette anche un sostegno costante a famiglie e comunità locali tramite collaborazioni con cooperative come ACEPA (associazione per la certificazione agroecologica partecipativa) e ESPLAR (ONG a supporto dell’agricoltura familiare, dell’agroecologia e dei diritti delle donne), prezzi equi basati sul costo della vita, pagamenti anticipati durante la fase di semina, bonus-premio per lavoratori e cooperative, nonché la promozione del ruolo delle donne in queste strutture e l’incoraggiamento alla loro emancipazione. Un esempio lampante è Maria, una lavoratrice esperta di Quixadà, che oggi gestisce due ettari di terreno in policoltura e ci ha commossi raccontandoci come è riuscita a organizzare una festa di Natale per la sua famiglia grazie al bonus che Veja offre a chi tiene un diario delle fasi di semina e raccolta.
Dopo aver visitato i campi e scoperto le loro materie prime, abbiamo proseguito la nostra immersione a Itapipoca, sede della più grande fabbrica brasiliana di Veja. È in una fabbrica del gruppo DASS che le scarpe prendono forma, utilizzando cotone biologico per tela e lacci, gomma amazzonica per le suole e materiali innovativi in poliestere riciclato per alcune finiture. Tutti i macchinari utilizzati nella produzione sono di alta qualità e provengono da tutto il mondo, soprattutto da Francia e Italia. Quando ricevono materiali dai fornitori, eseguono test per verificare che superino i controlli qualità e soddisfino tutti i requisiti necessari per la produzione delle scarpe.
La fabbrica non si limita a produrre le scarpe: per alcuni modelli come la Condor 3, partecipa anche al processo di design, testando, sviluppando e modificando la silhouette della scarpa mentre lavora sulla sua funzionalità e tecnologia. Una volta ricevuto il primo prototipo del modello dalla Francia, effettuano molteplici prove e propongono modifiche al team di design, impegnandosi in un costante scambio fino a ottenere la versione definitiva. Dal modello iconico Campo alla sportiva Condor, fino alla nuovissima sandaletta Etna recentemente presentata in Sicilia, Veja continua a brillare — non solo grazie ai suoi design vari, ma soprattutto per una produzione responsabile e rispettosa, sia per i suoi clienti che per le molte mani che la rendono possibile. Nonostante la distanza, Veja riesce a portare un po’ di sole brasiliano nei nostri armadi — anche sotto i cieli grigi di Parigi.