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Cosa sta succedendo al gruppo Mayhoola?

Secondo alcuni il fondo potrebbe stare per "ritirarsi" dalla moda, ma non dal lusso

Cosa sta succedendo al gruppo Mayhoola? Secondo alcuni il fondo potrebbe stare per ritirarsi dalla moda, ma non dal lusso

Mayhoola for Investments, la holding del Qatar gestita da Rachid Mohamed Rachid che possiede Balmain e Valentino, si trova in una fase cruciale della sua strategia aziendale. Come riportato da MF Fashion, dopo l'acquisizione di Valentino, iniziano a venire sollevate ipotesi su una futura cessione di Balmain. La recente cessione del 30% di Valentino a Kering, con l'opzione per quest'ultimo di salire al 100% entro il 2028, ha messo in luce due scenari possibili per Mayhoola. Da un lato, potrebbe optare per un disinvestimento nel settore della moda ma non da quello del lusso. Dall'altro, potrebbe considerare un ingresso come socio nel gruppo Kering, aprendo così nuove prospettive per entrambe le parti. L'accordo tra Mayhoola e Kering, siglato nel luglio dello scorso anno, ha segnato un momento di svolta per entrambe le società sebbene non abbia avuto un impatto immediato sul mercato: lo scenario che si prospetta è quello in cui Mayhoola cede i propri brand a Kering, diventando in cambio uno dei suoi maggiori azionisti con seggi nel consiglio d'amministrazione, per poi dedicarsi ad altri investimenti nell'area luxury in futuro - ma si parla di un piano la cui attuazione potrebbe non solo concludersi tra cinque anni ma anche cambiare, considerato come l'acquisizione parziale di Valentino da parte di Kering sia "a tempo" potendo diventare totale tra quattro anni e dunque lasciando tempo a entrambe le entità di valutare le proprie opzioni in base agli slittamenti e alle riconfigurazioni del mercato.

Il processo di disinvestimento parziale di Valentino è stato avviato ufficialmente a dicembre, quando Kering ha ottenuto l'approvazione dall'antitrust per acquisire il 30% della maison italiana per 1,7 miliardi di euro. Tuttavia, l'aspetto più rilevante dell'accordo riguarda l'opzione per Kering di acquisire il controllo totale di Valentino entro il 2028. Questa clausola apre la strada a una possibile partnership più ampia tra le due società, che potrebbe portare Mayhoola a diventare azionista di Kering. Nonostante l'attenzione sia stata principalmente focalizzata su Valentino, Mayhoola possiede anche Balmain e Pal Zileri. L'attenzione si è recentemente concentrata su Balmain, soprattutto dopo il lancio della sua prima linea di prodotti beauty in collaborazione con Estée Lauder. Questo lancio strategico potrebbe aumentare il valore del marchio, che è stato acquistato da Mayhoola nel 2016 e che è passato, secondo BoF, da un volume di vendite annuali iniziale di venti milioni di dollari a più di trecento milioni di dollari. Con il prossimo lancio della linea beauty, uno dei grandi moneymaker del mondo della moda, il valore del marchio potrebbe dunque crescere e rappresentare un interessante asset da vendere per massimizzare i profitti nel contesto di un disinvestimento del fondo nel mondo del luxury.

Ma perché Mayhoola dovrebbe ritirarsi dal mercato del lusso? L’idea che un esterno si potrebbe fare è basata sul comportamento del gruppo: dopo le mega-acquisizioni di Valentino e Balmain, in effetti, non ce ne sono state altre e questo nonostante il CEO abbia recentemente detto a WWD che «quello che vogliamo ottenere con Mayhoola è di essere una potenza che investe nel lusso» e l’accordo con Kering serviva a emulare i vantaggi di una quotazione in borsa riducendo i rischi rispondendo anche al desiderio del fondo di «essere incorporato con una piattaforma di investimento di lusso più grande» diventando azionista di Kering al 10%, secondo le supposizioni. «Inoltre, abbiamo concordato con il gruppo Kering che esploreremo investimenti in settori diversi dalla moda, ma nel lusso, e che potrebbero riguardare l'ospitalità, la ristorazione o altre aree», ha concluso Rachid – lasciando supporre che forse il gruppo potrebbe “affidare” il proprio business nella moda a Kering di cui diventerebbe poi un grosso azionista per dedicarsi ad altre aree dell’industria del lusso. L’idea ha senso perché da un lato Kering intende espandersi più compiutamente nelle aree esterne al lusso, differenziando il proprio portfolio e basandosi meno sulla volatile performance dei brand di moda; dall’altro Mayhoola riuscirebbe a monetizzare i propri brand creando liquidità per nuovi investimenti senza per questo uscire dall’industria della moda e accorpandosi a un partner la cui specialità è proprio seguire quegli investimenti nella moda consentendo il fondo di dedicarsi a nuove operazioni.