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Il linguaggio della moda secondo Vestiaire Collective

La nuova compagna colora le città italiane con slogan ironici

Il linguaggio della moda secondo Vestiaire Collective  La nuova compagna colora le città italiane con slogan ironici

Per ricordare a tutta Italia il fascino della sostenibilità, il leader internazionale della vendita del lusso di seconda mano, Vestiaire Collective, ha deciso di parlare «la lingua della moda.» Partendo da Milano, la campagna firmata We Are Social ha decorato gli edifici di alcune delle principali città italiane, dipingendo con il rosso tipico di Vestiaire Collective delle affissioni accattivanti che mirano a celebrare la moda circolare. Tra le città esplorate c’è Bologna, con «La moda di seconda mano è come Cesare. Migliora col tempo,» Torino, con la frase «Stile da Vecchia Signora. Ma il calcio non c’entra,» Verona con il dialetto, «Non è vecio. È vintage,» e Firenze, «Il Rinascimento della moda.» 

Mentre per ognuna delle città scelte per la campagna sono state pensate frasi uniche,  a Milano è stata dedicata un’idea ancora più speciale. Assieme ai manifesti, che ricopriranno i muri sotterranei della metropolitana con le frasi «Investi in borse, non in borsa» e «Una moda più sostenibile dell’avocado toast,» Vestiare Collective colorerà anche la billboard in via Melchiorre Gioia, uno spazio di 2500 metri quadrati che enuncerà «Moda second-hand della Madonnina.»