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L'intelligenza artificiale ci aiuterà a fare shopping?

Maia, un nuovo chatbot per guidare i clienti verso i prodotti desiderati

L'intelligenza artificiale ci aiuterà a fare shopping? Maia, un nuovo chatbot per guidare i clienti verso i prodotti desiderati

Che la Gen Z ami il second hand non è una novità. Incentivati verso l’usato sia per questioni ambientali che per il “gusto della caccia” e la convenienza economica, gli acquirenti più giovani stanno ridisegnando il panorama dello shopping online, aggirandosi compulsivamente su Depop, Vestiare, Vinted e tralasciando gli e-commerce tradizionali. Secondo Vogue Business, un nuovo tool faciliterà di molto lo shopping su queste piattaforme: Maia, un nuovo chatbot per guidare i clienti verso i prodotti desiderati e incoraggiare la scoperta di nuovi marchi creato da Sociate, startup di intelligenza artificiale fondata nel 2020. Lanciata su Hewi, sito di shopping second hand, Maia si basa sul concetto di AI multimodale, cioè, a differenza di ChatGPT che utilizza un modello linguistico predefinito, la tecnologia di Sociate è in grado di comprendere le immagini e il contesto in cui si collocano. Ma riuscirà Maia a guadagnare la fiducia dei consumatori?

Numerosi siti di rivendita utilizzano già la tecnologia AI per generare valutazioni del valore di rivendita (come l'indice di valutazione AI Claire di Rebag), per aumentare l'efficienza del backend (Thredup utilizza Vue.ai per elaborare i prodotti in entrata) e per aiutare i venditori a creare descrizioni dei prodotti con facilità (Shopify ha appena annunciato l'integrazione di ChatGPT a questo scopo). Maia mira invece ad aiutare il consumatore ad acquistare in modo più efficace sostituendo le interazioni con gli addetti alle vendite. Secondo Sociate, per misurare il successo di Maia verranno utilizzate tre parametri: il coinvolgimento (la capacità di mantenere le persone sul sito web e fare ricerche); la scopribilità (il tasso di prodotti consultati) e, infine, la conversione (gli acquisti effettuati). L'obiettivo è aumentare il coinvolgimento del 20%, la scopribilità del 30% e i tassi di conversione del 10% e in generale rendere l'esperienza d'acquisto più semplice per l'utente. Un cliente di Yasmin Topia, cofondatrice e CEO di Sociate, racconta di aver chiesto a Maia degli abiti ispirati a Andy Warhol: «Nell'inventario di Hewi c'era un vestito da barattolo di zuppa - ricorda divertita - non l'avrei mai trovato altrimenti».

Secondo quanto riferito da Jess Hendrix a Vogue Business, responsabile dell'esperienza di vendita al dettaglio di Razorfish e presidente e amministratore delegato di Saatchi & Saatchi X, collegare l'AI alle emozioni degli acquirenti potrebbe cambiare radicalmente il panorama della vendita al dettaglio. Ma la tecnologia rimane difficile da vendere: i chatbot tendono a non essere un'esperienza piacevole per i consumatori, ancora scettici per i tool più innovativi, tanto che la metà dei consumatori intervistati da Forrester lo scorso anno aveva dichiarato di essere "spesso frustrata" dall'esperienza di utilizzo dei chatbot. Ma una volta superato lo scetticismo iniziale, le potenzialità dell'AI nello shopping online sono infinte.