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La collaborazione tra H&M e Mugler ha una data d'uscita

I due brand riusciranno a riaprire la grande stagione delle collaborazioni "alto vs. basso"?

La collaborazione tra H&M e Mugler ha una data d'uscita I due brand riusciranno a riaprire la grande stagione delle collaborazioni alto vs. basso?

UPDATE 23.03.23: A quasi un mese esatto dai primi rumor, H&M ha confermato l'imminente collaborazione con Mugler, disponibile online e in store selezionati dall'11 maggio. La collezione, oltre a riprendere alcuni dei tratti estetici tipici del brand, vedrà il ritorno di alcuni capi d'archivio rivisitati e disponibili in quantità limitata. Inoltre, per annunciare l'arrivo della collaborazione, che vedrà sia menswear che womenswear, Mugler ha pubblicato un video con protagoniste Amaarae, Shygirl, Eartheater ed Arca insieme alla producer Ashland Mines, insieme per una nuova versione di Music Sounds Better with You.

Oggi H&M ha annunciato il suo ritorno alle collaborazioni con i grandi brand di moda. Il prossimo grande nome della luxury industry a lavorare a una collezione con il gigante del fast fashion svedese sarà Mugler, disegnata dal direttore creativo del brand Casey Cadwallader. Secondo WWD, il brand non ha rilasciato commenti a proposito della collaborazione di cui, a quanto pare, si era chiacchierato nelle scorse settimane senza che arrivassero conferme. Sempre le fonti di WWD hanno anche detto che, nella seconda metà del 2023, H&M potrebbe collaborare con Paco Rabanne – evidenziando con ogni probabilità la volontà di riavviare l’attività collaborativa del brand più o meno interrottasi intorno alla pandemia (c’è stata una collaborazione con Iris Apfel, passata abbastanza sotto silenzio) che, negli anni dei grandi successi di H&M, annoverava tra i vari partner anche Versace, Maison Margiela, Comme des Garçons, Balmain e Lanvin. Il desiderio da parte di Mugler nel portare avanti questa collaborazione con H&M (format che non si è mai veramente arrestato, basti pensare alle collaborazioni di Marni, Lemaire e J.W.Anderson con Uniqlo) risiede probabilmente nell’esigenza di far aumentare la brand recognition di Mugler stesso tra i membri della Gen Z – che da qualche anno sta riposizionandosi al di fuori del mondo dei profumi provando a rilanciarsi nel prêt-à-porter

Collaborare con il gigante del fast fashion svedese significa dunque accedere a una base di clienti più ampia, magari testando quali stili sono più popolari, e magari anche evitando il famigerato “effetto Fenty” con riferimento alla volta in cui LVMH ha provato a trasformare il business di Rihanna nel beauty in un brand di moda vera e proprio, chiudendolo dopo due anni a causa di risultati deludenti, dovuti proprio al fatto che i prodotti del brand avevano un pricing di lusso che mal si connetteva al potere di spesa dei fan della cantante/imprenditrice. Effettivamente l’epoca d’oro delle collaborazioni “alte” tra grandi nomi della moda commerciale e H&M pareva essersi chiuso da un po’, con le partnership dei brand della grande distribuzione come Zara o COS che si concentrano su designer e brand indipendenti come Studio Nicholson, Reece Yeboah e Mati Ventrillon. Il format sperimentato da Uniqlo invece diverge da quello inaugurato da H&M (che si basava sul produrre versioni più cheap di pezzi alti come Belt Jacket della collaborazionecon Margiela), a parità di rilevanza dei designer coinvolti, per il suo focus su prodotti semplificati che non possono essere confusi con la produzione “vera” dei brand. Se però questa collaborazione con Mugler avrà successo, potremmo forse vedere nuovamente la rinascita di un format che, in passato, ha goduto di grande successo.