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Non c'è niente di più tradizionalista di un uomo con il corsetto

Storia dei bustini maschili, dall'abbigliamento militare alle passerelle di Dolce & Gabbana

Non c'è niente di più tradizionalista di un uomo con il corsetto Storia dei bustini maschili, dall'abbigliamento militare alle passerelle di Dolce & Gabbana
Editorial Vogue USA by Tim Walker
Maneskin Sanremo 2021
Charles-Jeffrey-Lover-Boy FW23
Dolce & Gabbana FW23
Dolce & Gabbana FW23
Balenciaga SS23
Fakir Musafar
John Galliano FW10
John Galliano FW10
Editorial Vogue USA by Tim Walker
Gucci SS19
Maison Margiela SS19
Maison Margiela SS19
Alexander McQueen FW09
Mr Pearl
Thom Browne AW21
Jean Paul Gaultier FW10
Jean Paul Gaultier
Lenny Krevitz, Met Gala 2022
Mahmood in Diesel

Prima che Blanco si rovinasse la reputazione con gesti da vandalo di quartiere, fortunatamente abbiamo avuto il tempo di ammirare il suo look total white firmato Dolce & Gabbana: camicia sbottonata, pantaloni di seta e una fascia in vita a metà strada tra un corsetto e una fusciacca. Da Achille Lauro a Rosa Chemical, il Festival di Sanremo sotto la direzione artistica di Amadeus ha sicuramente dato spazio ad una rivoluzione del guardaroba maschile che in Italia fa fatica ad attecchire. Ma all'alba della moda unisex, dell'estetica androgina e del post-gender, l’abbigliamento femminile invade quello maschile e viceversa, tanto che i confini tra i due scompaiono. Un uomo non ha più bisogno di definirsi queer per indossare un corsetto, capo manifesto di questa totalizzante invasione di campo e protagonista assoluto del menswear nella scorsa Fashion Week milanese, da Charles Jeffrey Lover Boy a Magliano, passando per D&G. Ma siamo davvero sicuri che il corsetto rientri esclusivamente nella tradizione femminile e che metterne uno addosso a uomo sia un atto rivoluzionario? 

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Jean Paul Gaultier
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Mr Pearl
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Fakir Musafar
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Editorial Vogue USA by Tim Walker
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Editorial Vogue USA by Tim Walker

A dirla tutta l’utilizzo del corsetto da parte degli uomini ha origini antichissime, tanto che probabilmente l’impiego di "fasce rinforzate" era d’uso comune già nel Medioevo e nelle corti rinascimentali, con lo scopo di sorreggere la schiena e facilitare una postura rigida e corretta. Dal XVI secolo in poi i militari iniziarono a indossare un bustino sotto l'uniforme, un sostegno durante le faticose marce e spesso anche durante i combattimenti. Ma è solo che nella seconda metà dell’Ottocento, sotto il regno della Regina Vittoria, che il corsetto acquisisce una valenza estetica piuttosto che funzionale, grazie alla redingote, storpiatura francofona dell'inglese riding coat, un soprabito avvitato e spesso dotato di stecche, popolare tra i dandy per la sua capacità di ricreare l'invidiabile silhouette una clessidra accentuando il punto vita e l’ampiezza delle spalle. Nel mondo della moda la parola corsetto fa rima con Mr Pearl, nome d’arte di Mark Erskine-Pullin, noto produttore di corsetti nonché collaboratore di personalità del calibro di John Galliano, Vivienne Westwood e Alexander McQueen, e l’artefice delle silhouette surreali di Thierry Mugler e Jean Paul Gaultier. Oltre ad averli disegnati e realizzati, Mr Pearl è famoso per aver indossato egli stesso corsetti. All'età di 30 anni, ispirato da un'immagine dell’artista Fakir Musafar stretto in un bustino, ne divenne appassionato indossatore per "allenare" la vita, rimuovendoli solo per fare il bagno, tanto che in 22 anni ha gradualmente ridotto la misura della vita a 18 pollici (460 mm).

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Dolce & Gabbana FW23
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Dolce & Gabbana FW23
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Charles-Jeffrey-Lover-Boy FW23
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Maneskin Sanremo 2021
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Balenciaga SS23
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John Galliano FW10
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John Galliano FW10
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Gucci SS19
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Maison Margiela SS19
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Maison Margiela SS19
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Alexander McQueen FW09
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Thom Browne AW21
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Jean Paul Gaultier FW10
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Mahmood in Diesel
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Lenny Krevitz, Met Gala 2022

Dai bustier-armatura di Alexander McQueen nella FW09 alla nuova mascolinità di John Galliano e il dandismo di Thom Browne, i corsetti, negli anni, si sono guadagnati le passerelle anche in fatto di menswear. Brand pionieri di una moda genderless ne hanno studiato i confini nelle forme più disparate: fasce marinaresche per Philosophy by Lorenzo Serafini, tube top per Ludovic de Saint Sernin, rock e in pelle per Gucci by Alessandro Michele, goth per Balenciaga sotto Demna. Si aggiungono poi brand emergenti che hanno portato alla ribalta una visione del guardaroba maschile molto meno statica rispetto al passato, rappresentativa di una nuova generazione di consumatori: No Sesso, ACT N1, Head of State, Charles Jeffrey Lover Boy, solo per citarne alcuni. Sui red carpet indimenticabili i look di Evan Mock in corsetto giallo limone e collier Cartier per il Met Gala del 2022, stesso anno in cui Lenny Kravitz ha catalizzato i riflettori con un bustier fetish e outfit total black in organza. In Italia i pionieri del genere sono i Maneskin, Achille Lauro, ora Blanco e qualche tempo fa il suo collega Mahmood, che via storie Instagram aveva pubblicato un suo look con corsetto e jeans cargo firmati Diesel. Con buona pace dei tradizionalisti, anche perché, se volessimo seguire la tradizione, persino i militari indosserebbero il corsetto.