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Condé Nast ha vinto la causa contro Drake e 21 Savage

Nella denuncia del 7 novembre la casa editrice aveva chiesto $4 milioni di dollari

Condé Nast ha vinto la causa contro Drake e 21 Savage Nella denuncia del 7 novembre la casa editrice aveva chiesto $4 milioni di dollari

UPDATE 17.02.23 Secondo una nota interna pubblicata dal consulente generale di Condé Nast Will Bowes, i rapper hanno stretto un accordo con la casa editrice per la richiesta di risarcimento per danni al marchio e pubblicità ingannevole. A detta di Bowes, il pagamento monetario (nella causa del 7 novembre Condé Nast aveva chiesto $4 milioni di dollari) servirà a rafforzare la «continua produzione creativa, compresi gli editoriali di Vogue.»

La campagna di lancio per il nuovo album di Drake e 21 Savage, Her Loss, è stata a metà tra uno scherzo di successo e un grande scam: un finto teaser della partecipazione al Tiny Desk Concert di NPR, un finto live all’SNL, una finta cover di Vogue US. Ma tra le varie iniziative farlocche che hanno inevitabilmente scatenato l'entusiasmo dei social, i cartelloni appesi per tutta New York City raffiguranti il volto del duo ha indispettito non poco Condè Nast, tanto da spingere il colosso editoriale proprietario di Vogue a sporgere denuncia per l'utilizzo del nome della rivista come parte di una "campagna promozionale diffusa". Secondo l'esposto presentato lunedì in un tribunale federale della grande mela, Drake e 21 Savage avrebbero promosso il loro album attraverso una campagna «interamente costruita sull'uso dei marchi VOGUE e sulla premessa che Drake e 21 Savage sarebbero apparsi sulla copertina del prossimo numero di Vogue». Condé Nast sostiene inoltre che il duo si sia «spinto fino a creare un numero contraffatto della rivista - distribuendo copie nelle più grandi aree metropolitane del Nord America, affiggendo poster della copertina contraffatta lungo le strade e gli edifici di queste città e diffondendo immagini non autorizzate agli oltre 135 milioni di utenti dei social media che li seguono attivamente e a un numero incalcolabile di altre persone che hanno visualizzato i post falsi».

Secondo The Fashion Law, nel sottolineare specificamente «le presunte dichiarazioni esplicitamente fuorvianti fatte dagli imputati via instagram, Condé Nast sembra voler eliminare in modo proattivo qualsiasi argomentazione che i legali di Drake e 21 Savage possano avanzare nel solco della sentenza Rogers v. Grimaldi, in cui il Secondo Circuito ha stabilito che l'uso non autorizzato di un marchio in un'opera espressiva non viola il Lanham Act a meno che non abbia alcuna rilevanza artistica per l'opera sottostante o, se ha una certa rilevanza artistica, a meno che il titolo non tragga esplicitamente in inganno sulla fonte o sul contenuto dell'opera.» Il gruppo ha inoltre sottolineato che la pagina Wikipedia di Vogue è stata aggiornata per elencare Drake e 21 Savage come star della copertina di dicembre 2022, e cita alcuni commenti sui social media come prova della confusione e della «diffusa convinzione che il numero e la copertina contraffatti e distribuiti dagli imputati fossero reali.»

Sebbene Condé Nast sostenga di aver tentato di "risolvere la questione in modo amichevole" con Drake e 21 Savage già il 31 ottobre al fine di "limitare l'ulteriore confusione del pubblico" prima dell'uscita del loro album il 4 novembre, sembrerebbe che i rapper abbiano deliberatamente ignorato le richieste. L'editore chiede dunque un provvedimento ingiuntivo preliminare e permanente che impedisca agli imputati di continuare a usare «il marchio VOGUE, o qualsiasi marchio che sia confusamente simile, o che sia una derivazione o un'imitazione colorata del marchio VOGUE, per scopi commerciali, inclusi, senza limitazioni, la pubblicità, la commercializzazione o la promozione dell'album Her Loss». Il gruppo ha inoltre richiesto a Drake e 21 Savage di «consegnare per la distruzione tutte le copie fisiche di tutti i prodotti, etichette, cartelli, stampe, confezioni, involucri, recipienti o pubblicità raffiguranti la rivista contraffatta e/o la copertina contraffatta», oltre a un risarcimento in denaro di cui non ci è dato sapere, per ora, l'ammontare.