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Cosa significa essere un assistente stylist

E i consigli per muovere i primi passi sul set

Cosa significa essere un assistente stylist E i consigli per muovere i primi passi sul set
Onofrio Petronella
Onofrio Petronella
Onofrio Petronella
Onofrio Petronella

Chi sogna di diventare uno stylist lo sa, il primo passo è proporsi come assistente. È possibile cominciare con uno stage in azienda, in una rivista di moda o anche in autonomia, contattando su Instagram degli stylist i cui lavori presentano un’estetica in linea con la propria. Si tratta di una carriera tanto bella quanto tortuosa, che si basa sin dall’inizio sulle interazioni con il resto dell’industria e che va costruita man mano nel corso del tempo, il tutto a colpi di networking ed esperienza concreta. Non mancano tuttavia ostacoli e disillusioni dettate dalla percezione comune di chi lavora sul set, come dimostra un articolo di 1Granary che racconta la storia dell’account @StressedStylist – nato per gioco e poi diventato spontaneamente un noto punto di ritrovo e condivisione online volto ad aumentare la considerazione degli stylist e specialmente dei loro assistenti, spesso dimenticati tra gli addetti al settore.

Gianluca Sacchetti, freelance stylist and assistant diplomatosi nel 2020 in Fashion Styling & Creative Direction presso l’Istituto Marangoni di Milano, ha trascorso gran parte degli anni universitari tra i banchi di scuola, gli uffici stampa e gli studi fotografici: «Spesso mi ritrovavo ad andare a lezione la mattina con le “valigie della moda”, come le chiamo io, piene di vestiti dell’ultimo shooting da rendere nel pomeriggio, oppure nei weekend passavo le giornate sul set, [il tutto] per poi ricominciare la settimana scolastica» ha dichiarato, sottolineando l’importanza di applicare sul set quanto imparato a lezione e che, «[anche se] bisogna avere dedizione e passione per questo lavoro, e c’è da faticare, il risultato regala una sensazione inspiegabile». Un lavoro da assistente stylist per un servizio editoriale, del resto, «Può durare anche una settimana tra ricerca iniziale, ritiri, giornate sul set e resi». In questo scenario, «Le difficoltà possono essere tante come nessuna: bisogna esser pronti a qualsiasi cosa e saper gestire i momenti critici con calma e sangue freddo. [Serve] un’abilità di problem solving estremamente alta», non perdere la calma e «Mai lamentarsi troppo».

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Un altro aspetto importante, secondo Gianluca, è instaurare un buon rapporto di collaborazione con gli altri membri del team: consapevole che «la creazione di uno shooting implica inevitabilmente il lavoro di più persone, che non sempre possono starci simpatiche», invita a «stringere i denti e andare avanti». Ruotano intorno al networking, con i propri colleghi e con i PR che prestano i capi per gli shooting, gli insegnamenti di cui ogni aspirante stylist dovrebbe fare tesoro durante i lavori da assistente: «Sicuramente una delle cose più importanti che ho imparato dalle svariate esperienze che ho avuto è come rapportarmi al meglio con PR e figure che lavorano nel fashion system. Richiesta dopo richiesta capisci quali sono le frasi, le espressioni e i modi di dire che hanno più effetto e ti aiutano nell’ottenere ciò che vuoi. Sul set impari davvero come funzionano le cose [...] e quei piccoli segreti che solo l’esperienza può darti. Cosa [ancora] più importante, essere gentili» ha concluso «perché qui non stiamo salvando vite!».

Onofrio Petronella
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Anche Isabella Maione, ex-studentessa del Master in Fashion Styling, Photography & Film dell’Istituto Marangoni e ora Styling Assistant del gruppo YNAP per l’e-commerce di lusso Net-à-Porter, ha scritto a nss magazine di non aver mai avuto dubbi: «Essere considerata una vera stylist voleva dire necessariamente farsi prima conoscere, e questo comportava lavorare soprattutto come assistente». Quotidianamente, ha spiegato, un assistente stylist che lavora per un sito e-commerce si occupa di preparare il guardaroba con gli abiti che saranno poi venduti online, aggiornandolo costantemente con scarpe, borse e accessori che possano rivelarsi utili durante i giorni di shooting e creando vari suggerimenti per abbinarli da mostrare ai clienti. Il tutto prestando supporto ai talent e agli stylist. «Lavorando ormai in azienda da più di un anno, ho acquisito tutte le conoscenze per lavorare personalmente sullo styling dei prodotti», ha spiegato, ricordando come quello della moda sia un settore che richiede «Tanto sacrificio – economico e non, un carattere aperto al dialogo e alla conoscenza, forza di volontà e anche un po’ di fortuna», oltre a una sana dose di pubbliche relazioni.

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«[Grazie alla mia esperienza come assistente stylist] ho inevitabilmente appreso che serve un carattere forte per sostenere i tempi di lavoro sul set, la pressione e [lavorare in team con] le persone che fanno parte di questo ambiente». A chi vuole cominciare come assistente stylist, consiglia prontamente di «Lavorare sodo [...] e non avere paura di essere insistenti, soprattutto se si tratta di ottenere qualcosa che può rivelarsi utile per la propria formazione professionale, di restare sempre informati sui trend – passati e presenti, [...] di studiare e non mollare, anche quando sembra impossibile», e nel mentre di trovare un bravo mentore, che sia insieme una guida professionale e una continua fonte d’ispirazione, per seguirne le orme.