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I dipendenti di Shein guadagnano meno di 50 centesimi l'ora

Un documentario di Channel 4 denuncia le condizioni dei lavoratori del Fast Fashion, di nuovo

I dipendenti di Shein guadagnano meno di 50 centesimi l'ora Un documentario di Channel 4 denuncia le condizioni dei lavoratori del Fast Fashion, di nuovo

UPDATE 24-10-2022: In risposta al clamore generato dall'inchiesta di Channel 4, Shein ha dichiarato sui suoi canali social di aver avviato un'inchiesta su due dei fornitori del brand, di aver già condotto ripetuti controlli a tappeto sui centri di produzione e che gli stipendi dei lavoratori sono il doppio rispetto alla media locale. Rimaniamo fiduciosi sull'esito dell'indagine.

Inchieste su inchieste a raccontare le condizioni degli impiegati delle grandi aziende fast fashion, della loro lotta al salario minimo, alla sicurezza sul lavoro e alle ferie, solo per scoprire che la situazione non è minimamente migliorata. Il documentario di Channel 4, Untold: Inside the Shein Machine, denuncia le condizioni dei dipendenti dell'azienda fondata a Nanchino nel 2008: molti lavoratori non hanno uno stipendio fisso e vengono pagati 0,27 yuan CNY (3 pence) per capo prodotto, mentre quei pochi che possono vantare un regolare contratto guadagnano un massimo di £ 500 al mese per la produzione di 500 capi di abbigliamento al giorno. "Non esistono domeniche qui": i dipendenti hanno solo un giorno di riposo al mese, i turni rasentano le 18 ore consecutive e possono anche vedersi tagliare lo stipendio di due terzi se commettono un errore.

Non solo, molti dei dipendenti coinvolti nell'inchiesta potrebbero subire gravi conseguenze legali, oltre a perdere il lavoro. Un portavoce di Shein ha dichiarato a City AM: «Siamo estremamente preoccupati per le affermazioni presentate da Channel 4, che violano il codice di condotta concordato da ogni dipendente di Shein. Qualsiasi non conformità a questo codice viene gestita rapidamente e porremo fine alle partnership che non soddisfano i nostri standard. Abbiamo richiesto informazioni specifiche a Channel 4 in modo da poter indagare». Secondo Dazed questa non è la prima denuncia contro lo sfruttamento perpetrato da Shein ai danni dei dipendenti, lo scorso anno un rapporto del gruppo di difesa svizzero Public Eye ha rilevato che alcuni dipendenti in sei siti a Guangzhou lavorano oltre 75 ore alla settimana. Inoltre, secondo l'azienda, l'83% dei 700 impiegati hanno svolto "prestazioni mediocri o scadenti" e necessitavano di "azioni correttive". Una strategia che ha portato Shein a produrre 10.000 nuovi item al giorno e a raggiungere il valore stimato di 100 miliardi di sterline nell'aprile 2022, quanto Zara e H&M messi insieme.

Ma le preoccupanti condizioni dei lavoratori del Fast Fashion non riguardano solo l'Asia: nel 2020 è emerso che i dipendenti di Leicester, che lavoravano nelle fabbriche che rifornivano BoohooPretty Little Thing e Nasty Gal venivano pagati solo £ 3,50 l'ora. Il fast fashion è inoltre un fattore trainante del cambiamento climatico, con l'industria responsabile di circa il 10% delle emissioni globali e migliaia di poliestere a ricoprire le più grandi discariche mondiali, a dimostrazione del fatto che se una maglietta può essere commercializzata al costo di 99 centesimi, c'è sempre qualcuno che ne sta pagando le conseguenze.