Vedi tutti

Scooby-Doo è l’enciclopedia fashion degli anni ’00

Velma, Daphne, Fred, Shaggy, i primi fashion influencer del nostro secolo

Scooby-Doo è l’enciclopedia fashion degli anni ’00 Velma, Daphne, Fred, Shaggy, i primi fashion influencer del nostro secolo

Tank top, jeans flare, collane di conchiglie e gogo boots in pvc: la Mystery Incorporated ha tracciato le basi della moda del ventunesimo secolo portando sugli schermi i maxi trend degli anni ’00. E se nel 2002, anno della sua release, il film live action di Scooby-Doo è stato additato dalla critica come un prodotto scadente di scarsa animazione CGI, nel 2022 non possiamo fare a meno di ricordare quel film - e anche quello di due anni dopo - come il migliore adattamento del cartone animato degli anni ‘70, oltre che un masterpiece della moda stravagante di inizio secolo, che fa luce in modo dettagliato e fortemente stereotipato sull’estetica delle principali sottoculture giovanili di quegli anni.

La trama segue le avventure della Misteri&Affini sull’isola di Spooky Island, un parco divertimenti a tema horror, dove tra stregoni voodoo e riti apocalittici, i quattro investigatori e il cane alano parlante trascorreranno una vacanza movimentata assieme ad una folla di party boys, skater, goth e… mostri. E sfoggiando, ovviamente, una serie di outfit emblematici che rappresentano da capo a piedi la loro personalità ben delineata: dai glossy look ton sur ton di Daphne, fatti di mini dress, fasce per capelli e stivali colorati, a quelli trasandati di Shaggy, con la t-shirt verde con scollo a V attillata e i pantaloni baggy di qualche taglia più larghi. Fino ai capi irrimediabilmente glamour di Fred, il narciso, dal racer jacket in pelle blu alla canotta bianca e la collana di conchiglie, passando per l’iconico gilet bianco con la camicia ‘70s dal colletto imponente. E poi c’è Velma, che oltre alla moda - i suoi celebri total look arancioni con i calzettoni da scolaretta nerd - ha anche qualcos’altro da dire. Il cervello della Mystery gang, anni dopo l’uscita del film, oltre ad aver fatto scalpore a causa di una scollatura provocante in una scena di Scooby-Doo, è diventata una delle maggiori icone queer del cinema Y2K. Prima che la produzione eliminasse le scene considerate “oltraggiose”, l’intento del regista James Gunn era quello di sottolineare l’orientamento sessuale di Velma attraverso un bacio gay con Daphne, dando spazio e voce alla comunità LGBT+ all’interno del suo film. Dunque, nessuna storia d’amore con Shaggy, come illustrato nel cartone animato della decade precedente, poiché nello script iniziale del film live action il personaggio di Velma rappresentava una ragazza lesbica che faticava ad esternare i propri gusti sessuali. 

Pioniere della diversità su vari livelli, il film di Scooby-Doo, rivalutato a distanza di anni, è una pietra miliare per un’intera generazione di Millenial che ricorda il cartone animato con nostalgia, in virtù di una morale del tutto sovversiva: i cattivi non sono mai i mostri, ma le persone accanto a noi. In aggiunta a ciò, Scooby-Doo rappresenta una perfetta combinazione di teen movie “etico ed estetico”, concentrandosi sui dettagli di stile di ogni singolo personaggio ed estremizzandoli così tanto da renderli enciclopedici. Con un immaginario che altro non è che un mash-up di influenze ‘70s - la stessa Mystery Machine è un Ford E200 Econoline Van del ‘72 - fedeli al cartone animato originale di Hanna & Barbera, ad oggi possiamo tranquillamente affermare che la Misteri&Affini al completo potrebbe calcare qualsiasi passerella di lusso dell’ultima decade, portando in scena un revival della moda vintage rivisitata in chiave Y2K. Gli outfit di Fred, tra foulard, maglioncini preppy e canotte a coste, anticipano l’estetica genderless e glamour di Harry Styles, con un tocco di Raf Simons nella sua era Calvin Klein; Shaggy non è che l’antenato di ogni stoner-fuckboy che si rispetti, con outfit che ricordano quelli di uno skater in bancarotta e un’attitudine decisamente menefreghista nei confronti della moda; il look composto e talvolta inaspettatamente provocante di Velma, invece, sarebbe un ottima chiusura in una sfilata di Miu Miu, prima fra tutte l’acclamata Primavera 2022; mentre lo stile di Daphne, interpretata da Sarah Michelle Gellar, si presterebbe alla perfezione per una collezione di Valentino o Blumarine, ed in effetti non è così distante dalla Primavera/Estate 2022 di Versace. Pensandoci, alla fine, Bella Thorne non è che la versione 2.0 di Daphne Anne Blake. Ma il twist più inaspettato è proprio quello di Scooby, che per mimetizzarsi all’interno dell’aereo verso Spooky Island si traveste da nonna di Shaggy, con cappello di paglia, occhiali tartarugati ed un raffinatissimo abito bianco con ricami pastello, direttamente dalle campagne della Provenza. O meglio, direttamente da una sfilata di Jacquemus