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Il futuro della moda è la customizzazione?

Il lusso, come lo vuoi tu

Il futuro della moda è la customizzazione? Il lusso, come lo vuoi tu

Sembra che la moda abbia trovato una soluzione al frenetico acceleramento del ciclo di vita dei trend: la customizzazione. Mentre la frequenza del susseguirsi degli stili aumenta vertiginosamente a causa dei ritmi dei social media e le ultime novità in fatto di abbigliamento appaiono datate pochi mesi dopo l'uscita, le maison di moda da anni stanno tentando di aprire una strada alternativa al massimalismo dei trend. Un esempio è quello di Prada, che di recente ha incluso nel suo sito la possibilità di personalizzare la cintura che si vuole acquistare selezionando colore e forma del logo. Un’iniziativa non del tutto nuova per il brand che già in passato aveva reso possibile ai clienti la customizzazione dell’iconico modello della linea rossa, la sneaker "Prada America's Cup", scegliendo tra una vasta gamma di materiali e colori e aggiungendo le tue iniziali. 

I prodotti personalizzati non sono certamente nuovi sul mercato: Tesla consente ai clienti di progettare le proprie auto, brand come Dresshirt e The Mighty Company consentono ai clienti di caricare stampe personalizzate su camicie e giacche, Nike By You permette da anni di creare sul sito la propria sneaker dei sogni. L'ascesa dell'individualismo nell'ultimo decennio ha portato alla luce una priorità: distinguersi. Naturalmente tutti possono avere lo stesso iPhone, ma ogni singolo cliente vorrebbe poterne scegliere le dimensioni, il colore, la capacità di archiviazione e il colore della custodia. 

Con l'avvento del Web 3 la customizzazione ha raggiunto l’apice della sua importanza: un po’ come per le subculture, possedere un determinato skin, asset o più in generale un nft porta il singolo a distinguersi dalla massa per il possesso di un token unico e irriproducibile e allo stesso tempo lo lega ad una community digitale esclusiva di persone che possiedono una declinazione simile dello stesso prodotto, come nel caso dei CryptoPunk e delle Bored Ape. Tra i brand a cogliere il potenziale del fashion costume made nel mondo digitale sicuramente Gucci ha fatto da business model con la sua ultima iniziativa, in cui l'avatar del direttore creativo di Gucci Alessandro Michele viaggia nel Metaverso di New Tokyo, invitato dall' "artigiano digitale" Wagmi-san nel suo negozio virtuale per creare outfit ispirati alle collezioni Aria e Love Parade. Gucci sta portando la personalizzazione a un nuovo livello, disegnando identità digitali in un mondo virtuale alternativo generato attraverso i codici del marchio nello spazio sperimentale di Gucci Vault.