Il futuro di A|X Armani Exchange si scrive a Milano
Una nuova boutique in pieno centro e una vision senza tempo per raccontare le nuove generazioni secondo Giorgio Armani
19 Febbraio 2022
Pochi designer sono riusciti a entrare nella coscienza collettiva di un paese come Giorgio Armani ha fatto con l’Italia e soprattutto con Milano – un’impresa non facile, condotta a termine con anni di lavoro ma anche grazie a una vision che tiene sempre saldo il polso culturale del paese. Proprio grazie a questa vision, poco più di trent’anni fa, nel 1991, era nato A|X Armani Exchange, il più dinamico dei brand della galassia Armani. Il marchio nato come «una linea d’abbigliamento “facile” , dai prezzi accessibili, per le nuove generazioni» era pensato e ispirato ai giovani che Armani stesso vedeva per le strade della sua Milano e nel corso dei suoi viaggi e fu forse il primo a far dialogare il mondo della moda italiana, fino ad allora molto istituzionale e serioso, con quei capi d’abbigliamento giovanili che, anni più tardi, presero il nome di streetwear.
La prima boutique del brand, aperta a New York, capitale di quello streetwear che Armani aveva voluto interpretare attraverso la sua lente estetica, era uno spazio semplice e dall’estetica industriale che esprimeva bene la freschezza e la spontaneità della nuova linea – il cui successo non ha forse migliori testimoni della sua stessa enorme diffusione in tutto il mondo, specialmente in Italia, dove A|X Armani Exchange divenne, per i Millennial così come per la Gen Z, il primo e memorabile incontro con il mito Made in Italy di Giorgio Armani.
Proprio come la boutique di New York, il nuovo store di Milano, che si troverà in Corso Vittorio Emanuele II, prosegue sui binari del minimalismo e della funzionalità – ma allargando enormemente i suoi spazi diventando il più grande spazio del brand in Europa. Lo store si estende su due livelli coprendo circa 480 metri quadri. Ispirato all’estetica essenziale, elegante e sempre classicamente italiana di Armani, lo spazio è rivestito da pareti in rovere che contrastano tanto con il pavimento in pietra che con il soffitto dall’aspetto industriale, con impianti a vista, mentre i due piani sono collegati da un ascensore e una scalinata di vetro e un nastro LED nero fa scorrere lungo il perimetro del soffitto informazioni grafiche e loghi. Lo store sarà dotato anche di tecnologie d’avanguardia come i videowall, gli smart check out e il POS in mobility che renderanno più dinamica l’esperienza dei clienti oltre che di un’area destinata ai progetti speciali del brand. Come simbolo del dinamismo e della vita milanese nei decenni, ma anche in quanto luogo frequentato da persone di tutto il mondo e di tutte le età, e dunque rappresentativo tanto della diversity che dell’internazionalità della città, il nuovo store «ha un significato speciale» ha spiegato Giorgio Armani. L’intero progetto, inoltre, è stato pensato nell'ottica della sostenibilità riducendo al minimo l’impatto ambientale: dalla scelta dei materiali facilmente smontabili e riciclabili e delle finiture come ad esempio il legno da foreste certificate FSC e le ceramiche contenenti materie di riciclo tra il 20% e il 40% fino alle illuminazioni e agli impianti elettrici pensati per ridurre al minimo sprechi e inquinamento.
Lo store sarà anche il punto di atterraggio più rappresentativo della collezione SS22 del brand, un nuovo range di capi senza tempo che reinterpretano l’heritage di A|X Armani Exchange per l’epoca della Gen Z - un’estetica raccontata nell’ultimo editoriale di nss magazine scattato da Alessio Spanu per le strade di Milano che unisce lo stile industriale della città con la self-expression delle nuove generazioni. La musica è un altro simbolo di questa self-expression, rappresentata nel video della campagna ufficiale dalla colonna sonora firmata da Nina Kraviz, che esprime quel legame eterno tra arte musicale e cultura giovanile.
Photographer Alessio Spanu
Stylist Coordinator Gianluca Gagliardi
MUA Federica pisu
Producer Nicole Sancassani
Models Zeta and Rocqui
Editorial Coordinator Edoardo Lasala
Photographer Assistant Filippo Ragone