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Chinatown Market adesso si chiama solo "Market"

Il brand ha dovuto cambiare nome in seguito alle accuse di appropriazione culturale

Chinatown Market adesso si chiama solo Market Il brand ha dovuto cambiare nome in seguito alle accuse di appropriazione culturale

Qualche giorno fa, il brand di Los Angeles Chinatown Market ha annunciato di aver cambiato nome in “Market”, con il nuovo lettering MA®KET. Il brand aveva annunciato il cambio di nome già lo scorso marzo, quando in seguito a un aumento degli episodi di violenza nei confronti dei membri della comunità asiatica in America, alcune voci del sistema della moda lo avevano accusato di appropriazione culturale nei confronti delle comunità cinesi americane. Il founder di Market, Mike Cherman, ha dichiarato a Complex

«Abbiamo avuto molte conversazioni interne con il team e abbiamo provato ad analizzare chi eravamo come azienda, e ogni volta che abbiamo queste conversazioni, riconosciamo due cose: la prima è che ssiamo il mercato di Internet per la maniera in cui operiamo come se fossimo amico sui social. E poi siamo il mercato della gente».

Per promuovere la nuova brand identity, Market firmerà tre capsule collection presentate prima online e poi in-store. I capi di entrambe non si discosteranno comunque dall’estetica precedente e continueranno ad avere grafiche in stile universitario, presenti nella Market Arc Capsule, e lo smiley, ormai diventato quasi un sinonimo del brand.  Un’altra capsule sarà la Market Globe Capsule, che trasforma quello stesso smiley in un globo accompagnandolo da frasi pacifiste. Mentre la terza capsule, di nome Anniversary Graphics Capsule, includerà item progettati singolarmente dai vari membri del design team e include giacche e pantaloni della tuta. Inoltre, nei prossimi mesi verrà lanciata anche una varsity jacket in edizione limitata e una serie di collaborazioni inclusa una con Tommy Hilfiger. Il nome del brand, in ogni caso, stava già per essere modificato: «Col senno di poi, sono orgoglioso di averlo cambiato e che tutti abbiamo imparato qualcosa da quest’episodio. Questo è quello che succede quando si affrontano conversazioni difficili», ha detto Cherman a WWD.

Al momento, i proventi delle vendite del brand sono interamente devoluti a no-profit che sostengono la comunità asiatica americana come Send Chinatown Love, Immigrant Social Services e Welcome to Chinatown. E Cherman ha già annunciato che la produzione di collezioni e capsule a sostegno delle comunità asiatiche proseguirà con il nuovo nome. È tutto parte della nuova mission del brand che, dopo il cambio di nome, vuole adottare un nuovo approccio: «Non siamo qui a vendere t-shirt ma a costruire una community», ha detto ancora Cherman.