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Vivienne Westwood non sfilerà più

Ma presenterà la sua collezione FW18 attraverso uno short film

Vivienne Westwood non sfilerà più Ma presenterà la sua collezione FW18 attraverso uno short film

Il mondo sta cambiando e insieme ad esso anche gli usi, i costumi che da sempre ci hanno accompagnato e abituato nel corso del tempo. Il fashion system è una delle realtà più mutevoli oggigiorno, a causa del suo bisogno di essere sempre "sul pezzo", a causa del suo dover soddisfare un pubblico sempre diverso, tutti elementi che lo portano volontariamente e non a stravolgere il sistema.

Per i "modaioli" più tradizionalisti è stato già uno shock veder sfilare durante le Fashion Week collezioni uomo e donna insieme, decisione sempre più sostenuta e diffusa da numerosi brand: basti pensare alle comunicazioni ufficiali fatte da JW Anderson o Balenciaga questo stesso mese. 

A stravolgere ancora di più le carte e il sistema ci pensa Vivienne Westwood. Con un'importante storia alle spalle, il brand, dopo anni di carriera e moda, decide di voler abbandonare quelle che sono le consuetudini della Settimana della Moda, e pensare più in grande, o meglio, diversamente. La prossima FW18 firmata Vivienne Westwood non sfilerà più sulla passerella londinese, non allestirà più uno show per mostrare i capi nella loro essenza, niente più inviti, backstage, strette di mano o applausi dopo la sfilata. Fine. Da adesso si passa al digitale. La collection verrà infatti presentata agli acquirenti e ai media direttamente via mail, attraverso un contenuto caratterizzato da immagini e uno short film di una passerella Vivienne Westwood improvvisata.

"Non vediamo l'ora di mostrarvi la nostra collezione invernale, che invece che in passerella, presenteremo attraverso un film e immagini, in modo da poter avere una buona visione e amarla tanto quanto noi. Acquista di meno, scegli bene, fallo durare ", ha detto Westwood.

I pareri sono contrastanti e di certo questa non sarà la sola novità fashion prevista per il 2018.

E voi, cosa ne pensate? Tradizionalisti o favorevoli agli stravolgimenti?