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Una grande mostra collettiva festeggia i 45 anni di Hello Kitty

Ricordandoci il legame speciale che il personaggio condivide con l'arte e la moda

Una grande mostra collettiva festeggia i 45 anni di Hello Kitty Ricordandoci il legame speciale che il personaggio condivide con l'arte e la moda

Hello Kitty compie 45 anni. Per celebrare questo importante compleanno, la Corey Helford Gallery di Los Angeles ha deciso di organizzare una grande mostra collettiva. Inaugurata lo scorso 29 giugno, 100 artisti provenienti da tutto il mondo sono chiamati ad esporre le loro opere d'arte ispirate all’iconico personaggio di Sanrio, nomi come Okuda San Miguel, Andrew Brandou, Kazuki Takamatsu.

 

Creata da Yuko Shimizu nel 1974, Hello Kitty appare per la prima volta su un portamonete giapponese. Poi arrivano i prodotti legati alla scuola come quaderni, penne, astucci e in breve tempo il tenero personaggio diventa così popolare da invadere ogni oggetto: dai cellulari agli utensili per la cucina, dalle automobili ai gioielli, dai sex toys agli strumenti musicali, dalle bare alla Ferrari. La sua popolarità è ancora oggi così esplosiva, in patria e in tutto il mondo, che si moltiplicano hotel, treni, caffè, parchi a tema e presto anche un film a lei dedicati. Da quando a metà degli anni ’90 è arrivato il successo mondiale, Hello Kitty è diventato un vero e proprio oggetto di culto e tutti abbiamo imparato a conoscere quella gattina con un fiocco rosso sopra l'orecchio sinistro. Salvo, però, scoprire qualche anno fa che la dolce creaturina non è un animale, ma una bambina inglese di circa otto anni, alta come cinque mele e pesante quanto tre, il cui nome completo è Kitty White. O meglio, per essere precisi, si tratta di un’antropomorfizzazione, come Topolino.

Secondo molti, l’elemento chiave che differenzia il personaggio di Sanrio da quello Disney è lo stesso che ne amplifica il successo: la mancanza della bocca. Il design neutro, privo di espressione, consente alla gente di vedere in lei ciò che vuole. Lo spiega bene Yuko Yamaguchi, attuale character designer di Hello Kitty:

[Lei non ha una bocca] in modo che chi la guarda possa proiettare i propri sentimenti sul suo volto, perché lei ha un volto senza espressione. Kitty sembra felice quando le persone sono felici. Sembra triste quando sono tristi. Per questo motivo psicologico, abbiamo pensato che non dovesse essere legata ad alcuna emozione - ed è per questo che non ha la bocca. 

Questo design essenziale permette alle persone di vedere in Kitty ciò che preferiscono, declinando inoltre personalità diverse solo cambiandone alcuni dettagli: dalla rocker alla cuoca, dall’infermiera all’astronauta, dalla maestra alla principessa,...Con i suoi colori pastello, l'aspetto essenziale, infantile e indifeso, il manga inventato da Shimizu è l’incarnazione perfetta del kawaii, la cute culture giapponese, a tal punto che Christine Yano parla di Pink Globalization per definire la diffusione capillare di prodotti e immagini etichettati come carini dal Giappone verso altre parti del mondo. 

Qualunque sia la sua vera identità, è innegabile che Hello Kitty faccia ormai parte della nostra quotidianità, avendo invaso ogni aspetto della società, dal mondo della moda a quello dell’arte come dimostrano la mostra in corso in California e, soprattutto, i tanti artisti che negli anni hanno giocato con l’immagine del popolare gatto antropomorfo. Qualche nome? Shepard Fairey con il suo stile street, lo scultore Colin Christian con la sua versione robot, Buff Monster, Kozyndan, Paul Frank, POSE, Raul Gonzalez, RISK, Ron English, SEVER, Shane Jessup, Simone Legno, THANK YOU X, Tim Conlon, Tristan Eaton e altri ancora. L’artista più famoso a rielaborare la dolce Kitty è Tom Sachs in una serie di installazioni giganti e nella provocatoria Hello Kitty Nativity, una natività in cui i protagonisti sono Hello Kitty e Bart Simpson in diverse varianti. Sachs ha spiegato:

E' un'icona del merchandising puro. Hello Kitty è universale. Ha un senso quasi buddista del nulla. La purezza la rende un grande veicolo per comprendere la verità nella nostra vita. 

Se l’attrazione dell’arte verso il prodotto best seller di Sanrio è grande, la passione del mondo della moda è ancora maggiore. Sono tantissimi, infatti, i brand che hanno collaborato con Kitty. La principessa kawaii è apparsa su sneaker, t-shirt, borse, felpe e tantissimi altri item creati da Christian Louboutin, John Galliano, Yohji Yamamoto, Vans, MAC, Yohji Yamamoto, Hello Kitty x Leaf Xia, Comme des Garçons, Louis Vuitton, Furla, Lazy Oaf, GUESS, Puma, Stussy, Herschel Supply, A Bathing Ape, Opening Ceremony, Leaf Xia, Anti Social Social Club, Converse, FILA, Ryan Lo,… 

Hello Kitty ha qualcosa di magico, è una vera e propria calamita che attira fan di tutte le generazioni e orde di compratori che vogliono possedere ogni suo gadget o capsule collection. Ha ragione la giornalista Meghan Keane quando scrive che il piccolo manga "invade i cuori attraverso le armi della dolcezza”. E aggiunge, “Chi può resistere a tutto questo?”.