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American Horror Story's Anatomy

Tutte le ispirazioni dietro la serie cult

American Horror Story's Anatomy Tutte le ispirazioni dietro la serie cult

In queste settimane Roanoke, sesto capitolo di American Horror Story, abita gli incubi di milioni di spettatori che amano essere spaventati dalla serie ideata dal genio di Ryan Murphy e Brad Falchuk.

La coppia di autori, già conosciuti per capolavori del piccolo schermo come Nip/Tuck, Glee e American Crime Story (che quest'anno ha trionfato agli Emmy Awards) racconta il genere horror facendo leva sulle paure più diffuse, i segreti, i peccati nascosti negli angoli più oscuri dell'anima tra esorcismi, fantasmi, serial killer, streghe e omicidi cruenti.

Questo show è una serie antologica con una storia diversa in ogni stagione e nuovi personaggi, anche se vi sono attori ricorrenti, tra i quali spiccano Jessica Lange, Evan Peters, Sarah Paulson e Kathy Bates.

Si alternano, tra fatti realmente accaduti, una casa infestata, un manicomio degli anni ’60, le streghe di Salem, un circo degli orrori, un hotel in cui avvengono misteriosi omicidi e un mockumentary che ricostruisce la storia di una coppia alle prese con un bosco popolato da spettri vendicativi.

AHS è una galleria di immagini colorate da violenza, sarcasmo e bellezza. Una bellezza disturbante, scomoda che mette a disagio e spaventa. Le parole non bastano a descrive questa serie della Fox, bisogna vedere.

Una curiosità? Ryan Murphy ha rivelato che nel 9° episodio di ogni stagione, i titoli di testa nascondono un messaggio segreto per gli spettatori.

 

FEEL LIKE: Diane Arbus, Lisette Model



Diane Arbus è l'artista che ha meglio rappresentato i freaks, i diversi, gli invisibili, quei "fenomeni da baraccone", affetti da deformità fisiche o psichiche disprezzati dalla società per comportamenti e attitudini.

Meglio ancora, li ha illuminati col suo flash, regalando loro dignità, elevandoli a veri e propri aristocratici tanto da aver detto "Quasi tutti attraversano la vita temendo le esperienze traumatiche. I freaks sono nati insieme al loro trauma. Hanno superato il loro esame nella via, sono degli aristocratici. Io mi adatto alle cose malmesse. Non mi piace metter ordine alle cose, Se qualcosa non è a posto di fronte a me, io non la metto a posto. Mi metto a posto io."

È questo che fa anche AHS. Trasforma in immagini le nostre paure, l'orrore, ciò che ci terrorizza, costringendoci a guardare la tv, ma anche il buio che ognuno di noi nasconde dentro sé. La deformità fisica e psichica diventano arte, diventano bellezza.
È questa la potenza della serie horror, della Arbus ed anche di Lisette Model, che della fotografa statunitense è stata maestra e mentore.

DRESS LIKE: Yohji Yamamoto, Saint Laurent, Rochas

American Horror Story è una serie antologica e, come tale storie, personaggi, sets ed epoche cambiano ad ogni stagione. La stessa cosa accade agli abiti e al loro stile.

Se in Murder House e Asylum i capi più iconici sono tuta in lattice e tonaca da suora, i capitoli successivi riservano piccoli gioielli di moda, tutti curati dalla costumista Lou Eyrich.

In Hotel, Lady Gaga, con i suoi continui cambi di look, soffoca le, pur interessanti, figure della tossica dal gusto grunge Sally McKenna e di Liz Taylor, barista-trans ossessionato dalla celebre attrice tanto da copiarne gli abiti. La contessa sanguinaria interpretata dalla pop star veste e sfoggia uno dopo l'altro pezzi di storia della moda da uno Yohji Yamamoto rosso dell'inverno 1996 ad uno stupendo Alexander McQueen della collezione "The Girl Who Lived in the Tree", da Jean Paul Gaultier a Vivienne Westwood. E il famoso guanto "assassino"? E' una creazione originale di Michael Schmidt.

L'ispirazione per i costumi di Freak Show? I vecchi film degli anni '50, il technicolor. Per Jessica Lange-Elsa Mars il riferimento è Marlene Dietrich, ma il suo momento cult è quando canta Life on Mars, canzone di David Bowie da cui prende il cognome, con un completo azzurro copiato dallo stesso Duca Bianco.

Arriviamo a Coven, un trattato di stile sulle streghe e la loro iconografia. "Per questa stagione [il creatore della serie Ryan Murphy] ha voluto che ogni personaggio avesse un aspetto iconico" la costumista Lou Eyrich ha detto a EW, "E quindi Coven  dimostra ci possono essere diversi tipi di strega come Nan col suo pellegrino chic o Queenie in jeans "tosti" e fedora o ancora Taissa Farmiga nei suoi look Comme des Garcons".

Se come è facile intuire il nero è il colore dominante declinato da Givenchy, Gucci, Lanvin, Chanel, Prada e Saint Laurent, fanno eccezione Angela Bassett-Marie Laveau ed il suo vodoo style, ma soprattutto Frances Conroy-Myrtle Snow. È lei con i suoi capelli color fuoco, che ricordano Grace Coddington e la voce modulata su quella del leggendario editor di Vogue Diana Vreeland, la vera fashionista.

Le sue battute caustiche sul mondo della moda restano nella memoria, come "Ho avuto un amore come quello, una volta: Egon von Furstenberg. Lui mi ha scaricato, ma ha funzionato tutto bene alla fine. Tu sai perché? Perché è finito con lo sposare la divina Diane. E senza il supporto di Egon, Diane von Furstenberg non avrebbe creato la più grande invenzione del secolo: il wrap dress!"

E la scena del rogo? È stata girata come un editoriale di moda, con Snow in abito cremisi e un enorme parasole, seguita da uno stuolo di streghe vestite di nero. Secondo Eyrich "[La scelta dell'abito] E' stato un grosso problema perché nello script, dice, "Balenciaga", così abbiamo pensato che doveva essere Balenciaga. Abbiamo iniziato la ricerca e capito che non possiamo permetterci Balenciaga perché abbiamo un piccolo budget, allora Ryan ha deto: "Non è letterale. Lo sta solo dicendo come una cosa da pazza Myrtle, un Mirto-ismo." Abbiamo iniziato a cercare in giro [a New Orleans], ma nulla era abbastanza eccentrica per Myrtle. Allora lo abbiamo trovato on-line, ed è stata la cosa perfetta. E' un Carolina Herrera."
In ogni caso, "Qualche ultima parola? Balenciagaaaaa!"

THINK LIKE:


In American Horror Story convivono molte storie diverse, tanto che qualcuno ha definito lo show "cartografia postmoderna del gotico".

Serial killers, fantasmi vendicativi, manicomi, streghe, freaks, infestano ogni episodio, si perdono fra omaggi al cinema horror, reali fatti di cronaca e leggende. Anche se non esiste un vero e proprio libro ispiratore della serie, numerose sono le letture possibili.

Potete leggere la storia dei bambini dotati di poteri speciali di Miss Peregrine's Home for Peculiar Children di Ransom Riggs, nel 2016 trasformato in film da Tim Burton, o quella della famiglia Lutz e degli strani fenomeni soprannaturali avvenuti nella loro casa in The Amityville Horror di Jay Ansen.

Se Freak Show è la vostra stagione preferita vi innamorerete di Something wicked this way comes di Ray Bradbury e resterete affascinati da due amici tredicenni intenti a sconfiggere le forze del Male e a riscattare le anime dell'intera comunità sconvolta da un circo misterioso.

Infine c'è il quasi introvabile House of Leaves scritto da Mark Danielewski con la coppia di sposi che si trasferisce in una casa in Virginia. Nel corridoio spunta una porta, una volta aperta questa conduce a altri corridoi con nuove porte e così via, all'interno di spazi e mondi sconosciuti.

SOUND LIKE:

La colonna sonora di American Horror Story è composta da Charlie Clouser, membro dei Nine Inch Nails, ma i momenti musicali più interessanti ed iconici sono interpretati da altri e si trovano tutti all'interno di Freak Show. Ci sono Jimmy Darling aka Evan Peters che canta Come as you are dei Nirvana e le gemelle siamesi di Sarah Paulson con Criminal di Fiona Apple, ma, soprattutto c'è Elsa Mars. Il personaggio di Jessica Lange, la regina dei freaks, rivive sul palco il suo sogno infranto di diventare una star mondiale, reinterpretando Gods & Monsters di Lana Del Rey e Life On Mars, il classico del 1973 di David Bowie.

 


TASTE LIKE: Brains, Cat "patè" or Pink Cupcakes

 

 

LOVE LIKE: Jessica Lange

Il vero motivo del successo della serie Fox? Amiamo avere paura. E dall'uomo aragosta alle gemelle siamesi Bette e Dot, dall'indemoniata Suor Mary Eunice a Lana Winters, dalla regina del voodoo Marie Laveau all'iconica Myrtle Snow ogni personaggio di American Horror Story è un piccolo gioiello di fragilità e colpa, pulsioni e paure. Il brillante più splendente resta però Jessica Lange che ha lasciato la serie alla quarta stagione, ma non i nostri cuori. Le sue interpretazioni magistrali sono state premiate con due Emmy Awards, ma avrebbero meritato di più.

Difficile scegliere una performance preferita. Elsa Mars versione David Bowie? La strega suprema Fiona? Suor Jude?