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Il Secret Project Festival a Los Angeles

Due giorni di techno, house e gospel fra gli edifici del Warehouse District

Il Secret Project Festival a Los Angeles Due giorni di techno, house e gospel fra gli edifici del Warehouse District
Fotografo
Jonny Rios

L’ultima edizione del Secret Project a Los Angles, organizzata nel cuore del Warehouse District, ha regalato al pubblico 48 ore di house music e di feste incredibili. Con il suo dancefloor esteso tutt’intorno alla console, metà dei party-goers di Los Angeles si sono presentati per ascoltare la musica di una line-up di DJ, sia donne che uomini, che ha portato sul palco il sound di tutte le community che si possono trovare a Los Angeles – creando quasi un mosaico sonoro che ritraeva le tante culture della città.

Il primo giorno è iniziato col botto. Ash Lauryn e Stacy Christine hanno sprigionato un’energia così forte che la folla è uscita del tutto fuori di testa, ballando e sventolandosi con ventagli di carta ed elettronici nel caldo torrido del pomeriggio domenicale. C’era lo stesso, grande sorriso sulla bocca di tutti – questo perché per molti dei presenti si trattava della prima vera festa da quando il Covid-19 aveva mandato all’aria tutta la schedule di festival e party che si tengono per tutto l'anno in California. A sera inoltrata, seicento persone affollavano il dancefloor. Il funk di Detroit, il gospel, la house classica – tutti i bassi e le note si mescolavano spingendo la folla a dimenarsi fino al sorgere della luna e oltre. Al cambio di ogni DJ set, piccoli gruppi di persone ballavano scalmanati al ritmo dei bassi, sempre più vicini tra loro nella cornice delle warehouse circostanti, sotto le lanterne di carta.

Tra i set migliori c’è stato quello dei Floorplan, un duo padre/figlia composto da Robert e Lyric Hood che ha conquistato la serata con versioni minimal techno dei grandi classici dei cori gospel che si sentono la domenica nelle chiese Afroamericane. In realtà, il loro sound potrebbe essere considerato un gospel ancora più sincero di quello di Kanye West visto che Robert è un vero sacerdote con tutti i crismi. Negli States, chiesa e musica sono sempre stati due lati della stessa medaglia ed è incredibile che la religione continui a ispirare anno dopo anno intere generazioni di amanti della musica, sia chi la scrive sia chi l’ascolta - persino nel bel mezzo di una festa. E il loro sound era così onesto e forte che nessuno si è allontanato dal dancefloor finché il sole non è tramontato e loro hanno lasciato la console al prossimo DJ.

Il giorno seguente l’esperienza è stata diversa: evitando di andare ai vari after della notte prima (una cosa rara) ho affrontato la giornata con mente lucida – il che non è stato affatto male. A dominare la line-up della giornata c’è stata DJ Minx, assolutamente radiosa anche nell'afa e sotto il sole battente, e che ha dato tutto nel suo set, chiudendo alla grande un weekend energico e liberatorio per tutti, dopo così tanto tempo passato in casa a languire in lockdown.

Tutto considerato, Secret Project è un tipo di festival davvero molto diverso da qualunque altro a cui sia mai stato, sia per la sua vicinanza alla città, sia per la maniera in cui richiama la community locale di DJ e soprattutto per la sua durata breve, che accorpa tutto in due giorni fitti di musica. Senza alcun dubbio, il Secret Project è sulla buona strada per diventare uno degli eventi più eventi più hot e underground di Los Angeles nei prossimi anni.