Meno botox, più nostalgia: cos'è mancato alla reunion di 'Friends'
I sei protagonisti riuniti dopo 17 anni ci ricordano perché la serie è una delle più viste nella storia della TV
03 Giugno 2021
L'approccio con cui ho affrontato la reunion di Friends è lo stesso di quando in autostrada si passa di fianco ad un incidente: da una parte non vorresti fare altro che guardare, cogliere anche solo per un secondo quello che è successo, al massimo della morbosità; dall'altra hai il terrore che quello che vedrai resterà impresso per sempre nella tua memoria. Confortata dal trailer, che preannunciava una reunion senza grandi colpi di scena e quindi senza delusioni, mi sono arresa quasi subito alla visione dello special di una delle sitcom più riuscite e viste della storia della tv - i numeri che sciorina James Corden, inspiegabile presentatore dell'evento, sono impressionanti -, che per fortuna ha evitato operazioni kamikaze come quella di qualche anno fa di Will&Grace.
Eccoli finalmente i sei protagonisti di nuovo riuniti dopo 17 anni dalla fine della serie, che fanno ad uno ad uno il loro ingresso sul famosissimo set della serie, e già dalla prima ripresa iniziano le lacrime, loro e nostre. La cosa migliore dello special è proprio questa, Jennifer Aniston, Courtney Cox, Lisa Kudrow, Matthew Perry, Matt Le Blanc, David Schwimmer riuniti a chiacchierare, a raccontarsi dei bei tempi andati. E sarebbe bastato solo quello: loro sei nel salotto di Monica, o sul divano del Central Perk, a ripercorrere le scene più belle, i personaggi più memorabili, i momenti più emozionanti, le reazioni dei figli alla visione della sitcom, non serviva nemmeno un pubblico. Questo era quello che volevamo vedere, loro, insieme. Il resto è superfluo, e anzi, sembra quasi essere stato pensato per chi della serie non è mai stato *davvero* fan: James Corden, Justin Bieber, Cara Delevigne, Mindy Kaling, persino i BTS, tutti personaggi inutili e avulsi dallo special, senza parlare di quel imbarazzante intermezzo in cui fan di ogni etnia e orientamento sessuale raccontano di come Friends gli abbia cambiato la vita, in una mossa neanche troppo velata per mettere a tacere tutti quelli che, soprattutto la Gen Z, sostiene che Friends non sia mai stato abbastanza inclusivo o interessato alla diversità, sicuramente l'ultima preoccupazione dei creator della serie. Sono proprio loro, Kevin Bright, Marta Kauffman e David Crane, a raccontare gli aneddoti più interessanti, le scelte del casting, la scrittura degli episodi, questo focus sì ricchissimo e pensato per i fan più hardcore.
La messa in scena di alcune delle scene più famose della serie sono quelle che fanno venire voglia di fare un retwatch completo delle dieci stagioni, ed è quello il punto più alto di un'operazione nostalgia riuscitissima. Si è detto tantissimo di quanto siano invecchiati gli attori, chi si è mantenuto meglio, chi si è rifatto meglio, e così via, ma è forse Matthew Perry il testimone peggiore del passaggio del tempo, e non per il suo aspetto fisico, quanto invece per la sua brillantezza, sparita, per quella sua spiccatissima vena comica che lo rendeva così simile a Chandler. Si sente tanto la sua mancanza, nonostante sia lì, seduto sul divano in mezzo agli altri. Gli altri sembrano tenere botta, dalla palestratissima Jennifer Aniston al brizzolato Joey (basta il fermo immagini delle tre ragazze e dei tre ragazzi per far capire il double standard tra uomini e donne sull'invecchiamento a Hollywood).
La nostalgia c'è, forte e palpabile, persino per chi, come me, in quegli anni era una bambina e il fenomeno Friends l'ha scoperto solo dopo, prima su DVD e poi su Netflix. Si capisce di essere davanti ad un qualcosa di irripetibile, dall'alchimia dei membri del cast, alla qualità della sceneggiatura, all'impatto sul pubblico e la pop culture, in frame e video dietro le quinte che vorrebbero fare The Last Dance in versione Friends. A darci il colpo di grazia c'è il gossip che più resterà, quello della cotta vera tra Jennifer Aniston e David Schwimmer, Rachel e Ross, che si piacevano già alla prima stagione, e che non arrivarono mai al dunque (a detta loro), e si ritrovarono invece a baciarsi per la prima volta sulla tv nazionale. Bellissima anche la parte in cui gli sceneggiatori raccontano della reazione del pubblico alla scoperta della relazione tra Monica e Chandler, questa volta solo nella serie, e di come siano stati gli spettatori a modellare quella che è diventata la relazione più duratura dello show.
Quindi, direte voi, alla fine vale la pena vederlo questo special? Se siete veri fan sì: nonostante le assenze illustri (in particolare Paul Rudd, marito di Phoebe nella serie) e le presenze superflue (come Lady Gaga che canta Smelly Cat), è un bel tuffo in un passato perfetto nella sua comicità, nel raccontare un momento specifico nella vita di ognuno di noi, in fotogrammi che fanno venir voglia di vestirsi in pieno stile anni Novanta. Se volete vederlo per commentare ritocchini, botox, o, peggio ancora, per dire che How I Men Your Mother fa più ridere, evitate pure.