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E alla fine arriva Donda

Come un disco è diventato un evento collettivo

E alla fine arriva Donda Come un disco è diventato un evento collettivo

In una stanca domenica di fine agosto sono davvero poche le cose in grado di capovolgere completamente le sorti di una giornata apparentemente costretta in un lento alternarsi tra spesa, Netflix e pulizie di casa. Se avete seguito anche solo di sfuggita le vicisittudini legate alla release di Donda, il decimo album in studio di Kanye West, saprete sicuramente come ormai, dopo tre party e una serie di date d'uscita non mantenute, le speranze di vederlo effettivamente fossero davvero poche. Una rassegnazione dettata anche da una memoria storica che accompagna costantemente ogni fan di Kanye West, con il fantasma di Yandhi sempre presente a ricordarci come un disco possa sparire nel nulla da un giorno all'altro diventando quasi un feticcio per tutte quelle persone rassegnate all'idea di dover fare i conti con Kanye e la sua indole. Sarà anche per questo che quando ieri mattina sul subreddit dedicato a Ye, lo storico WestSubEver, si è iniziata a diffondere la voce di un release imminente il pensiero è andato subito a quel Tweet del 26 agosto 2018 in cui la frase "Yandhi is releasing this Saturday" suonava come un monito. Ma la pazienza è la virtù dei forti, tanto forti da aver avuto ragione perché alla fine Donda è uscito, esiste e lo potete ascoltare qui. Ma forse la cosa più importante - oltre il disco ovviamente - è l'esperienza collettiva nata intorno a Donda, il modo in cui un disco sia riuscito a diventare un classico ancora prima di uscire e di come Kanye West abbia ancora una volta cambiato le carte in tavola.

Se i primi dati di streaming parlano da soli, a rimanere nella storia saranno senza dubbio i tre eventi che hanno preceduto la sua uscita. A metà tra un listening party e un'esperienza mistica, quelli andati in scena ad Atlanta e Chicago hanno raccontato la storia nella storia, aprendo una narrazione intorno al disco che ha contribuito a creare un ulteriore alone di unicità intorno a quello che già sulla carta era evento unico. Tra chi portava avanti teorie folli e chi si strappava i capelli per le modifiche apportate al disco, gli ultimi 30 giorni hanno rappresentato un'enorme montagna russa emotiva per i fan di Kanye West: esaltati per il ritorno di Jay-Z, contrariati per quello di DaBaby e preoccupati per i continui ritardi del disco. In mezzo c'è stato l'arrivo di Demna Gvasalia, Kim Kardashian vestita da sposa e Kanye in fiamme vicino a una ricostruzione della sua casa di infanzia. Gli amanti dei dissing hanno trovato pane per i propri denti con la lotta a distanza tra Kanye e Drake, tra un post Instagram del primo e una Story del secondo si è consumato un duello che forse esisteva più nei nostri feed social che nelle agende dei due rapper. Se invece siete fan dei numeri, vi basti sapere che secondo alcuni calcoli in questo mese di listening party West avrebbe guadagnato più di 12 milioni di dollari. Una cifra record raggiunta grazie ai biglietti venduti, al merchandise realizzato con Balenciaga e all'aumento dei dati sulle piattaforme di streaming. Tutto senza contare un accordo con Apple Music di cui non si conoscono le cifre.

Momenti che forse varranno ancora di più del disco, che hanno trasformato Donda in un "instant classic" ancora prima di arrivare sulle piattaforme di streaming contribuendo all'ennesima trasformazione del mondo della musica firmata Kanye West. Che lo amiate o meno, è impossibile non rimanere almeno affascinati da quanto visto nelle ultime settimane, da quando vissuto, letto e discusso su quello che si è trasformato in un evento collettivo andato oltre la fanbase di Kanye e la nicchia del mondo moda o rap. Nella sua carriera West si è sempre distinto anche per la sua imprevedibilità, per l'abilità di muoversi controcorrente in un mondo uniformato come quello della musica in cui, non nascondiamolo, vince il buono e il bello nella sua versione preconfezionata e prodotta. Appunto, che lo amiate o meno dovreste ringraziare tutti Kanye West per aver reso tutto, ancora una volta, unico e imprevedibile. Come detto dallo stesso West, "Donda non è l'album dell'anno, è l'album della vita".