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Vi ricordate l'odore dei Blockbuster? Non ve lo eravate immaginato, esisteva davvero

Oggi, il nome di Blockbuster è forse uno dei più potenti trigger per ciò che su TikTok si chiama “Millennial Nostalgia”. Un nome che rievoca un’epoca in cui il noleggio di film non era un semplice click ma un rituale sociale: si passava molto tempo a scegliere un film, e senza poter leggere recensioni online; quando lo si noleggiava, guardarlo era in sé un evento e le distrazioni erano poche perché di smartphone non c’era manco l’ombra; la responsabilità della scelta era pesantissima. Negli anni ’90 e primi 2000, i negozi Blockbuster erano una specie di terra incognita, con i loro scaffali infiniti di VHS e DVD, le locandine e i cartonati, gli snack e i giocattoli. Oggi Blockbuster è il simbolo di un mondo analogico, pre-streaming che la storia ha lasciato indietro. Negli anni, su Reddit e sui social media, si sono accumulate innumerevoli discussioni e domande nostalgiche sulla catena e soprattutto sull’odore che si sentiva entrando nei negozi, un aroma che molti ricordano con affetto come un portale verso il passato. Un po’ in tutto il mondo, Italia inclusa, era possibile sentire quell’odore: ma cos’era esattamente?

Di cosa era composto l'odore di Blockbuster?

@shinypretties I can SMELL this video #blockbuster #90s #90skids Dreamy - Elijah Lee

Strano a dirsi ma l’odore di Blockbuster non era programmato né brandizzato ma derivava da tutti gli elementi dell’arredo dei videonoleggi della catena e dunque per questo era presente nei negozi di tutto il mondo in modo quasi identico. Una delle note più importanti e difficili da riconoscere era la plastica: il nastro adesivo e le custodie, ma anche le cassette e i dischi, spesso nuovi o appena maneggiati, rilasciavano un leggero odore chimico, simile a quello di materiali plastici freschi di fabbrica, dalle etichette adesive che sigillavano le confezioni, dei monitor caldi dei computer. C’era poi l’odore di moquette stantia, con note di polvere e gli odori accumulati nel tempo, mentre l’aria condizionata contribuiva a creare un sentore insieme secco, metallico e polveroso. Le note centrali erano i popcorn, serviti freschi in contenitori riscaldati che emanavano un odore di burro e zucchero, vicino a contenitori di caramelle e snack. Con il passare del tempo, le cassette e i DVD, poi, accumulavano un velo di polvere, aggiungendo note di carta e cartone dalle copertine o dai materiali promozionali, mentre in alcuni casi (ma solo negli store statunitensi) veniva utilizzato il deodorante artificiale Glade Aqua Waves, distribuito attraverso quasi tutte le location.

Leggendo le domande online, molti utenti erano convinti che quest’odore, simile a quello dei cinema con il suo tocco di popcorn e plastica, fosse intenzionale, progettato per creare un’atmosfera invitante e memorabile che incoraggiasse i clienti a prolungare la visita. Forse nel 2025 lo sarebbe stato ma in realtà la combinazione era casuale – simile per altro all’odore che si sentiva in certi vecchi cinema e che oggi, nei multisala, è sostituito da un odore fresco e artificiale simile a quello delle auto nuove. Ma in realtà è la memoria di quell’odore ad averne fatto un profumo caratteristico – tanto che negli anni ci sono state diverse aziende che hanno proposto candele profumate all’aroma di Video Store mentre qualche anno dopo il brand Blockbuster, che ancora esiste in una singola location al mondo, in Oregon, ha iniziato a vendere la Blockbuster Candle ufficiale – segno che un mercato per i nostalgici degli odori esiste.