
L'estate a Ibiza tra over-tourism e overdose Gli ospedali dell’isola spagnola sono invasi dai turisti sotto effetto di sostanze
Ibiza è da sempre il paradiso dell’edonismo: sin dagli albori degli anni ’30, l’isola delle Baleari iniziò a diventare rifugio per poeti, musicisti e artisti bohemien in cerca di ispirazione ed escapismo. Col passare del tempo, tra anni ’60 e ’80, si sono aggiunti hippie, clubbers e rock star, che hanno trasformato Ibiza nella meta definitiva per chi voleva evadere dalla rigidità e dalla tristezza del continente. A braccetto con l’indole sognatrice e ribelle dell'isola spagnola, è cresciuta anche la cultura delle sostanze stupefacenti, che all’inizio erano associate a esperienze psichedeliche vissute in contesti intimi ma con l’arrivo delle grandi discoteche l’assunzione di droghe è diventata parte integrante dell’esperienza vacanziera, un rito quasi scontato per molti. Negli ultimi anni però la situazione ha raggiunto proporzioni allarmanti, tanto da attirare l’attenzione del New York Times, che ha raccontato come il consumo di sostanze a Ibiza abbia saturato i servizi sanitari dell’isola. Durante l’estate, le chiamate di emergenza arrivano a qualsiasi ora del giorno e della notte e secondo il sindacato locale dei tecnici sanitari, le richieste di soccorso legate ai club sono ormai così frequenti da mettere a rischio il sistema pubblico di ambulanze. Durante l’alta stagione, oltre un quarto delle chiamate totali riguarda discoteche, spesso per intervenire su visitatori stranieri, con un impatto diretto sulla gestione sanitaria dei circa 160.000 residenti dell’isola.
@mikeposner I take it they weren’t all there for a wellness retreat:sweat_smile: Pro tip for everyone in this video…ice baths as soon as you get home. :joy::ice_cube::bath: #ibiza #itookapillinibiza #vacation #hungover #hangover #wellness #health #icebath I Took A Pill In Ibiza - Seeb Remix - Mike Posner
Il turismo di massa, a Ibiza come in gran parte dell’Europa meridionale, sta mostrando ormai da tempo i suoi effetti collaterali più evidenti. Il New York Times riporta che solo lo scorso anno l’isola ha accolto circa 3,3 milioni di visitatori, un numero che contribuisce a rendere sempre più fragile l’equilibrio tra economia turistica e qualità della vita dei residenti. Oltre al problema abitativo e all’aumento del costo della vita, sull’isola si è aperta una crisi del sistema di emergenza fortemente percepita dai cittadini. A pesare, da una parte, sono i prezzi d’ingresso sempre più alti nei superclub, che spingono i giovani a risparmiare sulle sostanze; dall’altra, la diffusione di droghe sperimentali sempre più economiche e pericolose. Il quadro riflette una dinamica che si sta ripetendo in molte destinazioni mediterranee: gli arrivi internazionali in Europa, secondo i dati, sono cresciuti del 5% solo nella prima metà del 2025 rispetto all’anno precedente, con governi locali sempre più concentrati a sostenere il turismo piuttosto che le comunità residenti. A Ibiza, questo squilibrio è diventato talmente evidente che, tra le ambulanze sempre in corsa e le proteste dei sindacati medici, anche la televisione di stato spagnola ha iniziato a parlarne apertamente. Eppure, nonostante le denunce, il governo centrale ha scelto il silenzio - il servizio sanitario delle Baleari non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ignorando apertamente il malessere crescente sia tra i cittadini che tra gli stessi operatori sanitari. Tra overtourism e overdose, forse anche Ibiza è arrivata al limite.














































