Cosa sta succedendo a Sanremo? Il futuro del Festival della Canzone Italiana a rischio

Agli inizi di dicembre, proprio nella fase di lancio della nuova edizione del Festival di Sanremo 2025, il Tar della Liguria aveva dichiarato l’affidamento diretto del festival alla Rai illegittimo, dichiarando necessaria l'istituzione di una nuova gara tra le varie emittenti televisive. Trovandosi a pochi mesi dalla nuova edizione, i giudici avevano poi deciso di lasciare tutto invariato, ma adesso nuovi rimescolamenti cambiano le carte in tavola al programma più seguito della TV del Bel Paese. «È una sentenza inaspettata, articolata e complessa. Insieme ai dirigenti del Comune e ai nostri consulenti legali, la approfondiremo con scrupolosa attenzione nei prossimi giorni, anche al fine di pianificare le migliori strategie per il futuro,» ha commentato il sindaco di Sanremo Alessandro Mager. Il presidente dei discografici italiani Sergio Cerruti, proprietario dell’etichetta Just Entertainment (JE), ha contestato la concessione esclusiva del marchio "Festival della Canzone Italiana" alla Rai, che lo detiene dal 1955, sostenendo che il format, variabile nel tempo, non sia legato al marchio in sé. A supporto di questa tesi, i giudici amministrativi hanno presentato una lista di tutti i cambiamenti istituiti in passato al regolamento del Festival, come l'introduzione del televoto da parte del pubblico nel 2004 e l'assenza del pubblico stesso all’interno del teatro nel 2021, a causa della pandemia Covid-19. 

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Dal 2026 il Festival non sarà più esclusivamente la Rai. O comunque questo era l’intento quando è stato aperto il bando, nuovamente vinto dalla RAI fino al 2028. Nonostante la presenza dell'amatissimo ex conduttore del Festival, Amadeus, sulla concorrente NOVE, la rete televisiva non ha mostrato alcun interesse nel programma. Detto questo, le tensioni non si sono fermate. I rapporti tra il Comune di Sanremo e la Rai sono adesso ai ferri corti, tanto che l’emittente televisiva sta valutando di spostare la sede del Festival della Canzone Italiana altrove. Al centro di tutto, le richieste economiche da parte del Comune ligure, ritenute eccessive - circa un milione di euro in più rispetto allo scorso anno per ospitare l’evento e una quota sugli introiti derivanti da Rai Pubblicità. C’è da tenere in conto, però, che nonostante il denaro acquisito nel corso degli anni, il Comune di Sanremo non ha mai aggiornato realmente né l’offerta logistica né quella turistica del territorio: se da un lato c’è il problema dell’Ariston, teatro datato e relativamente piccolo, dall’altro non sono di poco conto i costi elevati degli alberghi, nonostante siano ancora inadeguati

La soluzione più accreditata a tutti questi problemi, attualmente, sembra essere spostare la sede del Festival. In occasione della presentazione dei palinsesti a Napoli, oltre a confermare la partenza in ritardo del prossimo Festival a causa delle Olimpiadi invernali, l’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi ha dichiarato: «La Rai farà il Festival. Noi pensiamo che sarà il Festival di Sanremo, ma se non sarà a Sanremo la Rai farà comunque il suo Festival, perché può realizzare questo evento musicale ovunque. […] Il Festival di Sanremo è il Festival di Sanremo, ma è anzitutto il Festival della Rai, nel senso che senza la Rai e senza gli artisti è solo una scatola vuota.» Nel frattempo, la rete televisiva ha iniziato a valutare possibili mete alternative: da Torino, città nativa dell’emittente televisiva, a Sorrento, quotatissima per la sua vicinanza a Napoli, città sempre più centrale nel panorama culturale italiano e dalla profonda tradizione musicale. Da non escludere, però, anche la Costa Adriatica, con Rimini e Senigallia e Viareggio, dove ha avuto origine il Festival. Un’altra opzione potrebbe essere un festival itinerante con una rotazione ogni due anni, portando la musica italiana in diverse città e regioni, cosa che renderebbe la kermesse ancora più appetibile. Tuttavia, lo scetticismo è grande, soprattutto considerando che da tempo immemore, febbraio significa solo una cosa: il Festival di Sanremo, non semplicemente quello "della canzone italiana". Insomma, il futuro del Festival della Canzone Italiana è incerto e fragile: non resta che sperare che non venga demolita un’altra pietra miliare della cultura musicale italiana.