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9 mostre da non perdere fuori dalla Biennale Venezia quest'estate è uno scrigno di tesori

Con la settimana di opening ormai alle spalle e l’edizione 2025 della Biennale ufficialmente aperta al pubblico dallo scorso sabato 10 maggio, Venezia conferma il suo ruolo di una delle capitali internazionali dell’arte contemporanea anche (e soprattutto) per tutto ciò che accade fuori dalla Biennale. Per chi arriva in città attratto dai padiglioni dei Giardini e dell’Arsenale, vale la pena ricordare che in questi mesi Venezia si anima di progetti collaterali, mostre indipendenti e aperture speciali che offrono l’occasione di scoprire una città autentica e pulsante, al di là dei riflettori della grande manifestazione internazionale.

Ecco, dunque, i progetti da non perdere fuori dalla Biennale Architettura 2025

to love and devour - Nicoletta Fiorucci Foundation

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La Nicoletta Fiorucci Foundation, nata a Londra nel 2021 come evoluzione del Fiorucci Art Trust (fondato nel 2010 da Nicoletta Fiorucci per sostenere l’arte emergente), inaugura un nuovo spazio espositivo a Venezia, in uno storico edificio al civico 2826 del sestiere Dorsoduro. La prima mostra, to love and devour è un’installazione site-specific di Tolia Astakhishvili, curata da Hans Ulrich Obrist, pensata in dialogo con l’architettura storica dell’edificio. Per svilupparla, l’artista ha vissuto e lavorato nello spazio veneziano nei primi mesi del 2025, coinvolgendo anche altri artisti tra cui Ketuta Alexi-Meskhishvili, Zurab Astakhishvili, Thea Djordjadze, Heike Gallmeier, Rafik Greiss, Dylan Peirce, James Richards e Maka Sanadze.

Ore streams: The Shape of Things to Come - Negozio Olivetti

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The Shape of Things to Come, curata da Bartolomeo Pietromarchi, presenta il lavoro dei Formafantasma al Negozio Olivetti: arredi di design creati da scarti elettronici per riflettere sull’impatto ambientale e sociale della tecnologia. Evoluzione di Ore Streams, il progetto denuncia – attraverso una serie di oggetti, video documentaristici e animazioni 3D – pratiche come l’obsolescenza programmata e propone una visione alternativa ispirata alla filosofia Olivetti, dove etica, sostenibilità e durata sono valori fondamentali. Design e responsabilità si intrecciano per immaginare un futuro più consapevole.

Tatiana Trouvé: La strana vita delle cose - Pinault Collection Palazzo Grassi 

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La Pinault Collection dedica a Tatiana Trouvé la sua più ampia personale e prima grande esposizione dell’artista in Italia, a cura di Caroline Bourgeois e James Lingwood. Con nuove sculture, disegni monumentali e installazioni site-specific, l’artista trasforma Palazzo Grassi in un viaggio tra mondi interiori ed esteriori. Le opere, recenti e inedite, dialogano con prestiti da musei, collezioni private e dall’archivio dell’artista. Tra sogni, memorie e visioni, Trouvé costruisce un labirinto spazio-temporale dove le forme fluiscono tra due e tre dimensioni, evocando un tempo sospeso fra passato, presente e futuro.

AMA Collection - AMA Venezia

AMA VENEZIA, nuovo spazio d’arte contemporanea fondato da Laurent Asscher, ha aperto in aprile, a Venezia, ospitato in un ex stabilimento industriale restaurato. La mostra inaugurale presenta opere della collezione AMA di Asscher, che include artisti di rilievo internazionale come Avery Singer, Brice Marden, David Hammons, Elizabeth Peyton, Florian Krewer, Jacqueline Humphries, Jeff Koons, Jordan Wolfson, Lauren Halsey, Mohammed Sami, Refik Anadol, Rudolf Stingel, Salman Toor, e Wade Guyton. Il progetto espositivo esplora le possibilità del segno contemporaneo, incarnando la missione di AMA: superare i confini tradizionali dell’arte e offrire una piattaforma dinamica per la sperimentazione e il dialogo.

Gäelle Choisne: Temple of Love. Coeur - Scuola Piccola Zattere

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Temple of Love. Cœur è la mostra di Gaëlle Choisne alla Scuola Piccola Zattere. Ispirata ai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, l’artista esplora la connessione spirituale tra corpo e spazio domestico, trasformando l’ambiente in un ecosistema in cui ogni stanza rappresenta un chakra. A partire dal coeur, la mostra si sviluppa in un itinerario che crea un flusso circolare e immersivo, in cui le opere dell’artista dialogano con una selezione di lavori di artisti haitiani dalla collezione di Jean-Marie Drot – creando uno spazio affettivo, accogliente e multiculturale. L’installazione diventa così un atto di cura e resistenza poetica.

Bruno Alfieri: Editoria e riviste per le arti e l’architettura contemporanee - Mare Karina

La mostra, a cura di Chiara Carrera e Mario Lupano presso Mare Karina, esplora l’opera di Bruno Alfieri, editore, critico e figura chiave del publishing d’arte e architettura tra il 1948 e il 1973. Attivo tra Venezia e Milano, Alfieri sperimenta formati editoriali innovativi, come Quadrum, Zodiac e Lotus, concepiti come opere totali. L’esposizione restituisce un archivio inedito e temporaneo, accostando materiali mai riuniti prima per raccontare una pratica editoriale ibrida e autoriale, capace di intrecciare arte, progetto e comunicazione visiva.

otras montañas, las que andan sueltas bajo el agua  - Ocean Space

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TBA21–Academy presenta una mostra curata da Yina Jiménez Suriel, che segna il culmine del suo ciclo triennale come curatrice del programma di fellowship The Current IV: Caribbean(2023-2025). La mostra presenta nuove commissioni degli artisti Nadia Huggins (Trinidad e Tobago) e Tessa Mars (Haiti), con installazioni site-specific e grandi dipinti. L'esposizione sottolinea il potere dell'improvvisazione e dello stile libero come strumenti e strategie estetiche per trascendere le prospettive terrestri ed estrattiviste del nostro pianeta, ampliando le idee su ciò che è possibile nella creazione di sistemi per sostenere la vita e affrontando le nozioni radicate di potere.

Matteo de Mayda: Una barena intera - Panorama

Una barena intera – curata da CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia in collaborazione con FAF Toscana (Fondazione Alinari per la Fotografia) – è un progetto fotografico di Matteo de Mayda e presentato a Panorama. Lontano dalle rotte turistiche, de Mayda costruisce un mosaico visivo che che racconta la fragilità delle barene veneziane, territori chiave ma vulnerabili dell’ecosistema lagunare. Intrecciando immagini attuali con fotografie storiche di uccelli scattate da F. Coburn nel 1890, il fotografo invita a un dialogo tra presente e passato, dunque a riflettere sull’impatto umano sull’ambiente che ci circonda.

Mika Ninagawa with EiM: Interstice - Palazzo Bollani

INTERSTICE, a cura di Eriko Kimura, segna la prima personale europea della fotografa e regista giapponese Mika Ninagawa, in collaborazione con il collettivo EiM (Eternity in a Moment). Allestita a Palazzo Bollani, l'installazione immersiva esplora i concetti di confine, transizione e sovrapposizione, creando un'esperienza sensoriale che fonde realtà e finzione tramite immagini, luci e suoni. Con una poetica visiva che unisce estetica pop e cultura tradizionale giapponese, Ninagawa e EiM offrono un percorso multisensoriale che esplora la percezione della realtà. I fiori, protagonisti della mostra, evocano emozioni universali, ispirandosi alla tradizione degli omaggi floreali nei cimiteri. La mostra è parte del progetto anonymous art project, al suo debutto in Europa.