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Chi smaltisce tutti gli oggetti del Fuori Salone?

Cosa succede alle installazioni, ai gadget e agli espositori a fine Design Week

Chi smaltisce tutti gli oggetti del Fuori Salone?  Cosa succede alle installazioni, ai gadget e agli espositori a fine Design Week

Si è appena conclusa la Design Week, l’evento di mobili più grande al mondo. Questa nuova edizione è stata dedicata al tema “Materia Natura”, per l’esplorazione del design in connessione con l’ecosistema che lo ospita e che, dopotutto, ne permette la produzione. L’attenzione degli eventi è stata quindi direzionata verso le responsabilità di cui i designer contemporanei devono farsi carico, dall’impegno per la riduzione degli sprechi nel processo di creazione a quello di sensibilizzazione dei consumatori. Ma se, da un lato, la Design Week rappresenta il palcoscenico perfetto per promuovere valori come la sostenibilità e il rispetto del Pianeta, grazie alla sua affluenza record di persone provenienti da ogni angolo del mondo, dall’altro la grossa quantità di installazioni, di espositori e persino di gadget che vengono regalati ai visitatori fa sorgere spontanea una domanda circa l’impatto ecologico dell’evento una volta finito. Dove finiranno tutte le impalcature, le strutture espositive, i cadeau e i campioncini? Per fare un esempio, a sole 24 ore dalla fine del FuoriSalone abbiamo già trovato centinaia di prodotti regalati per le vie di Milano in vendita online. Tote bag firmate (pubblicate ad un prezzo medio di 100 euro), calzini e porta oggetti di tutti i tipi hanno fatto capolino sui principali siti di seconda mano dimostrando sia il basso interesse delle persone che le hanno ricevute, sia l'altissimo numero di nuovi articoli che adesso si trovano in circolazione, molti dei quali senza scopo. 

@fabriziopensante Tutto quello che ho scroccato alla #milanodesignweek #milan #design #fuorisalone2024 suono originale - Fabrizio Pensante

Come tutti gli eventi dalla portata enorme, è normale che FuoriSalone produca anche non volendo una grossa quantità di spazzatura, così come è da sottolineare l’impegno di alcuni organizzatori per assicurare il minor spreco possibile. Tortona Rocks, progetto che abbraccia tutte le iniziative promosse in zona Tortona nel polo espositivo Opificio 31 di Milano Space Makers, da un paio di edizioni ha lanciato Waste Less per lo smaltimento e il riciclo dei materiali di allestimento. Gli organizzatori collaborano con diverse associazioni per trasformare in oggetti i componenti degli stand che si trovano per la vie del quartiere, ci racconta la project manager Alessandra Salici. «Quest’anno in realtà ci saranno pochissimi materiali di scarto perché abbiamo diversi progetti che verranno replicati in altre città, però, per esempio, un gruppo di designer che si chiama Ebe Collective utilizzerà una parte dei vinili che abbiamo usato noi per creare degli oggetti». Una parte del legno impiegato nella costruzione degli stand verrà ripensato in collaborazione con la falegnameria sociale Parallelo per la realizzazione di arredi e piccoli oggetti, mentre i tessuti verranno recuperati per altri progetti. «Negli ultimi anni il design ha iniziato a parlare in maniera molto massiccia di sostenibilità nello stile di vita e nei consumi», aggiunge Salici. «Abbiamo deciso di agire su due filoni: uno è quello della di cercare di ridurre al massimo gli scarti prodotti durante gli eventi e di riciclare poi il più possibile, il secondo è recuperare i materiali attraverso progetti che possono scomporli e ripensarli».

A poche centinaia di chilometri di distanza dal FuoriSalone di Milano ha preso il via la Biennale di Venezia, anch'essa quest'anno dedicata al tema dell'ambiente e della produzione etica, più in particolare alla decolonizzazione e alla decarbonizzazione. Ai visitatori dell'esposizione che negli ultimi mesi hanno comprato i biglietti online, è stato posto un questionario sulla loro provenienza e sulla maniera in cui si recheranno a Venezia così da poter calcolare e condividere con loro la spesa ambientale del viaggio. A parità di contenuti, la Biennale e la Design Week quest'anno esplorano gli stessi argomenti, solo che la prima lo fa con una concezione più inclusiva e complessiva del tema: coinvolge il pubblico interessandolo sull'impatto dei danni ambientali sulle popolazioni per invitarlo a riconsiderare la sostenibilità come metodo di salvaguardia dell'uomo, più che come ossessione per l'ambiente. 

@cotoncri Siamo tutti attori e attrici di questo collasso, ma possiamo riscrivere la regia e cambiare il finale. Buona Giornata Mondiale della Terra, senza fette di salame sugli occhi (e nel piatto) #giornatadellaterra suono originale - Cristina

Oggi è la Giornata della Terra: nella moda come nel design si discute da lungo tempo sull’impatto effettivo che entrambi i settori esercitano sull’ambiente e su come mitigarlo. Quest’anno, Design Week si è dedicata completamente al tema ma, a eccezione dell’impegno di alcuni organizzatori, negli ultimi giorni per il centro di Milano si potevano intravedere ancora i risultati di un evento (e di un pubblico) che non riconosce le proprie responsabilità, dai prati verdi di Parco Sempione sommersi dai bicchieri di plastica dopo i concerti del weekend alla distribuzione sistematica di gadget e di biglietti da visita che di lì a poco sono finiti in qualche cestino, se non per terra. Per le aziende, FuoriSalone è un’occasione unica per farsi pubblicità, ma è necessario tenere a mente che se il costo di un regalino brandizzato è pari a zero, c’è qualcun altro che la sta pagando cara. In questo caso, senza troppi giri di parole, è direttamente il nostro Pianeta.