Vedi tutti

La visual identity di Sanremo analizzata da Caffè Design

Il trio di creativi collabora con nss per rivedere le scelte artistiche del Festival

La visual identity di Sanremo analizzata da Caffè Design Il trio di creativi collabora con nss per rivedere le scelte artistiche del Festival

Sanremo non è solo musica, è anche moda e spettacolo. Mentre la redazione di nss analizza i look migliori di ogni serata riesumando anche quelli di edizioni passate - che forse vorremo dimenticare - il team di Caffé Design rivede dal loro “baretto nell’Internet” l’aspetto visual di questo festival, dalle grafiche alla scelta del palco. In una collaborazione pensata ad hoc per gli appassionati di design, Caffè Design posterà ogni giorno su Instagram e TikTok, fino a domenica prossima, un video riassuntivo delle serate di Sanremo, analizzando tramite l’occhio esperto del trio tutto ciò che va - o non va - del Festival.

Primo soggetto analizzato dal trio è stato il palco, in stile astrolabio con sipario, che per il team è coerente con l’identità visiva del Festival. Disegnato da Gaetano Castelli, scenografo storico dei palchi di Sanremo, il palco di quest’anno è stato ideato in base alle richieste specifiche di Amadeus. È nuova la cupola, un chiaro riferimento al Pantheon che fluttua sopra al palco per illuminare i momenti più interessanti con degli effetti ottici. La scenografia molto ricca e imponente non è però ben incorniciata dai visual digitali, considerati dal trio troppo simili a quelli di una sala giochi. Secondo i consigli di Caffè Design, ispirati ai palcoscenici esteri come quelli degli ultimi Oscar, le grafiche dovrebbero lasciar perdere il look futuristico anno ’80, per prediligere linee e materiali più naturali. 

Sono stati criticati anche i “cerchi” che presentano i singoli in gara, che per l’ennesimo anno vengono riproposti dal team sanremese anche nella grafica della classifica temporanea, e che per il trio hanno un'essenza troppo generica. Dopo la seconda serata, il tema principale dell’analisi di Caffè Design si è spostato dal palcoscenico al logo del Festival. Nel video viene spiegato che, nonostante ci siano buone potenzialità, l’identità visuale generale presenta alcune lacune, a partire dal titolo. Il logotipo, Garbata di Zetafonts, è apprezzatissimo dal team, ma la sua anima retrò non si sposa al meglio con i “key visual” futuristici, come le “onde”, elemento ormai ripetuto da più anni nelle ultime edizioni del Festival, e le gradazioni di viola. Questi due concept, essendo alle antitesi, risultano sconnessi, anche se insieme formano uno dei look più audaci delle ultime kermesse.

Le ultime analisi del trio di Caffè Design hanno osservato gli spot pubblicitari, quest'anno più originali del solito, e le album cover degli artisti in gara, categoria giudicata sul trio anche su Youtube che secondo il team di graphic designer è stata vinta a mani basse dai Cugini di Campagna, che hanno scelto una simpatica caricatura firmata Riccardo Mazzoli. Tra le pubblicità più amate da Caffè Design, c'è quella semplice e "relatable" di Spotify, la finezza di Netflix che scrive "Prossimamente, ma non questa settimana", e il concept contemporaneo di BMW. Il trio è stato spiazzato anche dallo spot di Regione Molise, che con musica orchestrale e una voce potente mette in risalto immagini molto suggestive. Non si ritrovano ugualmente colti dalla meraviglia da quello dedicato alla Regione Liguria, che pur essendo nato da un'idea carina, per il team risulta poco comprensibile.