Vedi tutti

A Milano si vive sempre peggio

Tra caro energia, inflazione e divari sempre più netti

A Milano si vive sempre peggio  Tra caro energia, inflazione e divari sempre più netti

Secondo quanto riportato dalla 33ª indagine sulla qualità della vita condotta dal Sole 24 Ore sulla base di 90 indicatori, emerge uno scenario della popolazione italiana segnata dalla guerra in Ucraina e dalla relativa crisi: le famiglie restano schiacciate sotto il peso di un’inflazione mai così alta dai primi anni Ottanta e il caro energia si abbatte su imprese e amministrazioni locali, in difficoltà nella gestione dei budget. Bologna si posiziona al primo posto, seguita da Bolzano e Firenze

L’indagine fotografa una cartina in cui Bologna, sempre in vetta nella classifica dal 1990, risulta la provincia italiana in cui si vive meglio. A seguire Bolzano, che quest’anno sale al secondo posto, e Firenze che sale di ben otto posizioni rispetto al 2021. Tra le prime dieci entra anche Parma al 9° posto, con Reggio Emilia a breve distanza al 13°. In cima alla classifica ci sono anche altre tre province toscane: Siena insegue Firenze e arriva al 4° posto, mentre Pisa è decima. Salda anche la leadership del Trentino Alto Adige, con Bolzano al secondo posto e la provincia di Trento al 5° posto. Diverso invece il caso della Lombardia e di alcune città metropolitane: se Cremona (11ª), Bergamo (14ª), Sondrio (15ª) e Lodi (49ª) guadagnano posizioni, Milano scivola all’ottavo posto penalizzata dagli indicatori di "Ricchezza e consumi" e dagli elevati costi associati ai canoni di locazione.

Anche Roma perde ben 18 posizioni e si attesta al 31° posto, guadagnandosi il record negativo nell’indice di litigiosità dovuto al numero di cause civili iscritte nei tribunali nel primo semestre di quest’anno. Seguono Torino al 40° posto penalizzata dalla scarsa qualità dell’aria e dall’elevata incidenza di crimini denunciati, Palermo all’88° e Napoli al 98°, in discesa di otto posizioni e con il record di rapine su strada. Dai numeri emerge inoltre l’urgenza per alcuni territori del Mezzogiorno di investire nel digitale, nelle rinnovabili, nella sanità e nell’istruzione. Le posizioni dall’81ª alla 107ª sono tutte occupate da province del Sud, incluse alcune aree metropolitane come Palermo, Catania (91ª) Napoli, Taranto (101ª) e Reggio Calabria (102ª).