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Today faces, Tomorrow stars: Alexander Wang

Today faces, Tomorrow stars: Alexander Wang

“Vedere per strada una persona che indossa i miei abiti, sapendo che non gli sono stati regalati e che non è una persona famosa, ma che ha dovuto pagare per averli, è davvero molto gratificante”

Parola di Alexander Wang!

Una ragazza che insegue un taxi disperatamente, una fila agli ultimi saldi di Saks, un caffè con le amiche da Starbucks, tacchi che si incastrano nelle griglie dell’uscita della metro, questo ciò che hanno visto gli occhi di un ragazzo che sognava di fare una moda così normale, da essere considerata diversa ed irresistibile! La Fifth Avenue è lo sfondo della storia di un giovane aspirante stilista, che decide di guardare fuori dalle grandi vetrate della scuola, per portare all’interno tutto lo spirito della strada e farlo suo, racchiudendolo in bozzetti che descrivono una vera e propria eroina metropolitana, con l’ultimo fashion magazine sempre a portata di mano.

Parson’s design school di New York, è il settembre del 2002, quando viene accettato il modulo di iscrizione di un ragazzo cino americano, chiamato Alexander Wang, al corso per fashion designer. Cominciano così a trascorrere le giornate della gavetta più formativa che ci sia, quella di allenare gli occhi ad osservare il mondo, divenendo capaci di catturarne gli stimoli ed i messaggi da sottoporre alla nostra creatività. Alexander, appena diciottenne, riesce a guardarsi intorno e a far andare d’accordo le lezioni di Costume History, con le fotografie scattate nella propria mente nella corsa della metro delle 8 con ancora in testa, il meraviglioso biker outfit della ragazza bionda del bar dell’altra sera. Via libera alle associazioni di idee più impensabili, maniche a gigot ottocentesche che si incontrano magnificamente con le spalline anni 80 nel perfetto sodalizio con una felpa basic. Denim, studiato sulle gambe nella classe di Contemporany Fashion, che Alexander fa sposare con gilet, chiodi e  ripped shorts, scavando nella memoria della sua famiglia prettamente di donne, amanti della moda a trecentosessanta gradi. La strada torna prepotentemente nel suo immaginario quando, quasi per gioco, preparando gli schizzi per le sua prima linea di magliette nel 2004, da largo sfogo a ciò che vede passeggiare lì fuori. Donne in carriera, strette in suits dalle linee maschili, giacche in pelle che timidamente vorrebbero venir fuori dal guardaroba, ma che hanno bisogno di una marcia in più. Quella marcia che arriva con gran coraggio 3 anni dopo, quando, terminati gli studi, Alexander ha modo di lanciarsi completamente nel mondo della moda e delle passerelle.

Decide di ridare voce all’età della sua infanzia e comincia così a spolverare vecchie glorie, come leather jackets borchiate, abbinate ad eleganti slim pants, da alternare  a gonne decostruite a vita alta, ricche di volumi ereditati dagli opulenti nineteens. Arrivano poi le sperimentazioni dei tessuti più innovativi, che conciliano pizzi e veli a garze e velluto, per un effetto assolutamente travolgente. Non mancano i richiami all’arte, a coronare le sue opere di una moda assolutamente consapevole, una su tutte il vestito totally black avvolgente e ricco di trasparenze che omaggia il cult movie “Vamp” e l’icona Grace Jones, una dichiarazione d’amore spassionata alle donne vere e di carattere. E proprio a queste punta Wang, la conquista delle vere clienti che scelgono volontariamente di aprire il loro portafoglio e spendere coscientemente per una sua creazione, cercando di sfatare il mito dello stilista che veste le modelle nel loro tempo libero.


La chiave di volta giunge cavalcando i recentissimi anni di successi nell’abbigliamento, lanciando una linea di scarpe e borse, da lasciare senza fiato. Reduce dall’osservare le hit bags dei grandi, dalla famigerata Kelly, alle pochettes, disegnate più e più volte per la cartella accessori, concepisce la sua linea, decisamente outstanding. Fa conoscere la strada alla Mademoiselle per eccellenza con la sua osannata Coco, un incrocio fra una gym bag ed un bauletto, con un fondo di borchie per vincere qualsiasi superficie d’appoggio, oppure cita la teen fiction storica con la Donna, shopper piena di zip e tasche, in pelle, suede o denim per le più nostalgiche dell’autentically nineteen punk! Anche nelle scarpe, le citazioni di stile non mancano: omaggia i grandi in materia, forgiando qualsiasi tipo di suola. Stringate, ankle boots, open toe, stiletti e perfino meravigliosi anfibi, sono le basi su cui giocare ed armonizzare pelle, borchie, lacci e zip in un gioco della moda, tra sartoria e underground.

Nel vortice delle passerelle post Parson’s e della gente di strada che sempre più lo sceglie, viene coinvolto in strabilianti collaborazioni, che suoi colleghi, di tanti anni più esperti, aspettano da tempo, ma che ahinoi, sono stati battuti sul filo del rasoio da un venticinquenne fresco

fresco di diploma: parliamo della “Capsule Collection” per Gap, Manolo Blahnik per le scarpe e Paris Kain di Abraxas Rex per la linea gioielli, solo per citarne alcune e per far crescere il nostro stupore!
La storia di Alexander passa così dai banchi alla cattedra, ricordandoci che la vera scuola è lì fuori...

Pensate che tutto questo sia un sogno? Beh tenete gli occhi bene aperti invece, perché il college è finito ed Alexander Wang si sta facendo strada a gomiti per salire sul prossimo bus, pronto a rivolgere il suo sguardo ancora una volta verso la strada.