
La prima Birkin è la borsa più costosa mai battuta all’asta Tra rumor e caos, ecco cosa è successo all’asta di Sotheby’s dello scorso venerdì
Prima si diceva che l’avrebbe comprata Kim Kardashian, poi che la nuova signora Bezos avrebbe fatto carte false per accaparrarsela. Alla fine, però, la verità è venuta a galla: lo scorso 10 luglio, durante la Fashion Icons Auction di Sotheby’s a Parigi, la prima Birkin della storia - quella originale, il prototipo della stessa Jane Birkin - è stata venduta per 8,6 milioni di euro a Valuence Japan, la società giapponese dietro ai luxury buyer Allu e Nanboya. Un risultato storico, visto che si tratta ufficialmente della borsa più costosa mai battuta all’asta e il secondo fashion item con risultato d’asta più alto al mondo (dopo le ballerine originali di Dorothy del Mago di Oz). Il prezzo di partenza era fissato a un milione di euro, ma nel giro di dieci minuti nove collezionisti si sono sfidati tra sala, telefono e online; a chiudere i giochi, via telefono, è stata Maiko Ichikawa, head of Sotheby’s Japan, con un’ultima offerta che ha zittito la sala e sancito un nuovo record mondiale. Chi si aspettava di vedere la borsa immediatamente rivenduta resterà deluso, infatti Valuence Japan ha già chiarito che l’acquisto non ha finalità speculative: «Per noi si tratta di un patrimonio culturale che vogliamo rendere accessibile a un pubblico ampio», ha spiegato Shinsuke Sakimoto, CEO del gruppo, a Fashionsnap. «Il messaggio di libertà e originalità incarnato da Jane Birkin è profondamente legato ai valori del nostro gruppo. Speriamo che questa borsa possa diventare un simbolo di empowerment, diversità e fiducia».
In the #SothebysParis sale room just now, Jane Birkin’s Original Hermès Birkin sold for €8.6 million / $10.1 million after more than 10 minutes of heated bidding, making it the most valuable handbag ever sold at auction. pic.twitter.com/COYFPeFbPk
— Sotheby's (@Sothebys) July 10, 2025
A rendere unica questa borsa non è solo il nome, ma l’autenticità della storia che porta con sé (e culturalmente parlando, è stato il primo accessorio degno della nomea di it-bag). Come riporta la CNN, Jane Birkin l’ha usata quotidianamente per quasi un decennio, tra il 1985 e il 1994, prima di donarla a un’asta benefica a favore di Solidarité Sida. Successivamente è stata venduta di nuovo nel 2000 e custodita per oltre vent’anni dalla collezionista privata Catherine B., che racconta di aver rivissuto tutta l’adrenalina della sua battaglia d’asta originaria al momento della vendita. La Birkin originale non si vedeva sul mercato da venticinque anni: il suo ritorno è stato anticipato lo scorso autunno con una mostra a Parigi, poi con una serie di tappe a Hong Kong e New York che hanno attirato migliaia di visitatori. La borsa è in condizioni tutt’altro che perfette, anzi, è vissuta, portata, usata come poche altre nel mondo del collezionismo di lusso. Ha graffi, macchie, le iniziali “J.B.” incise sulla patta e persino un paio di tagliaunghie d’argento appesi alla tracolla, dettaglio personale di Jane Birkin stessa. Inoltre, differisce dalle Birkin classiche per dimensioni, hardware, anelli laterali e tracolla: secondo Sotheby’s, questi dettagli non sono mai stati replicati nei modelli successivi, rendendo l’oggetto ancora più sui generis.
@noparticularorder.co Jane Birkin knew women needed to carry more than a wallet, keys, and lipgloss. On a 1983 flight, she told Hermès exec Jean-Louis Dumas just that and the Birkin bag was born on the back of an airsickness bag. Now, her original, charm-covered, initials-stamped Birkin was set to be auctioned at Sotheby’s Paris on July 10. Iconic doesn’t even begin to cover it. #janebirkin #janebirkinstyle #janebirkinbag #birkin #birkinbag #whatsinyourbag #journalprompts #journaling original sound - no particular order
Per quanto riguarda il futuro della Birkin, stando a quanto riportato dal Tokyo Weekender, Valuence Japan sarebbe disposto ad esporre la borsa in quanto patrimonio artistico e culturale. Il gruppo ipotizza di portare la Birkin in mostre itineranti e di sviluppare progetti educational dedicati al riuso e alla longevity degli oggetti, facendo leva sul messaggio di libertà e originalità che Jane Birkin ha sempre incarnato. L’acquisto da parte dei giapponesi rilancia la dimensione simbolica di un’icona che oggi ricorda a tutto il sistema che la vera moda sta nella storia che un oggetto può raccontare e non nell’hype mediatico.














































