A Guide to All Creative Directors

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Cosa consumano i creativi oltre all'algoritmo

Cinque spazi per abbandonare i social

Cosa consumano i creativi oltre all'algoritmo  Cinque spazi per abbandonare i social

Perdersi oggi vuol dire abbandonarsi a percorsi non tracciati, costruiti lentamente secondo personalissimi principi. Capita sempre più spesso di rintracciare online la reference originale di un progetto, apparsa per caso quando attiviamo la modalità di scrolling compulsivo. Le pagine di ispirazione di Instagram, account nostalgici che raccolgono double-page spread di vecchi lavori di fotografi, designer e architetti, costringono a guardare attraverso occhi altrui. Le campagne e le immagini prodotte negli ultimi anni sembrano sempre le stesse, vittime di art director che fanno "ricerca" sui social. Accade perché abbiamo perso la voglia di perderci, l'ossessione di trovare un dettaglio che ad altri è sfuggito nelle librerie, negli archivi online o negli spazi fisici o digitali che siano. Oggi siamo abituati a pensare che l’ispirazione nasca tra un reel e un carosello, ma quando si tratta di fare ricerca, partire dai suggerimenti dell’algoritmo potrebbe non essere la mossa migliore. Anzi, potrebbe essere proprio il motivo per cui ci ritroviamo tutti a pensare, creare e consumare le stesse cose. E se esistesse un modo per esplorare la rete con un approccio più analogico? Esistono piattaforme, archivi e database che funzionano fuori dalle logiche dei feed infiniti e che possono rivelarsi fondamentali per nutrire il proprio immaginario.

Ecco cinque spazi oltre ai social da cui prendere ispirazione. Perché sì può ancora fare ricerca con metodo, curiosità e libertà.

Istruzioni per l’uso: prima di cominciare con i suggerimenti, occorre sottolineare che fare ricerca non è sempre percorrere un binario unico, ma segnare puntini diversi su un enorme mappa che da unire a posteriori. Anche perché, più si lavora con il desiderio di trovare collegamenti e più ci si rende conto che questi esistono già. La sfera creativa, bassa o alta che sia, è sempre interconnessa: non c'è da stupirsi se, in una ricerca partita da un calligrafo di inizio ottocento, si trovano punti in comune con fotografi contemporanei. 

E-Flux  

E-flux è una piattaforma editoriale e curatoriale fondata nel 1999 che ospita testi critici, progetti artistici e mostre digitali, diventata presto un punto di riferimento per l'arte contemporanea. Connettendo teorici, artisti e istituzioni, promuove un pensiero accessibile ma sofisticato, offrendo contenuti gratuiti e di alta qualità. 

Archivi museali online

Le banche dati e gli archivi dei musei sono spazi fondamentali che spesso sfuggono alla mente ma che, grazie ad accuratissimi filtri di ricerca, possono davvero cambiare l’approccio ad un progetto. Ne citiamo uno su tutti: l’archivio del MoMA di New York, dove è possibile cercare opere, film e, soprattutto, eventi e mostre. Nella sezione dedicata alle mostre, in moltissimi casi, è addirittura possibile scaricare il catalogo originale, immergendosi non solo nelle opere raccolte e raccontate, ma anche nella grafica e nelle dinamiche editoriali dalla nascita del museo fino a oggi.

Internet Archive

Esiste una meravigliosa zona grigia del web che consente di accedere a una quantità sorprendente di libri interi - a 70 anni dalla pubblicazione molti volumi perdono i diritti di copyright e diventano pubblici e gratuiti. Archive.org, attivo dal 1996, raccoglie questi contenuti mettendo insieme archivi privati e istituzionali, con l’obiettivo dichiarato di offrire accesso universale alla conoscenza.

Gallica 

Fondata nel 1997 dalla Bibliothèque nationale de France, Gallica è una delle più vaste biblioteche digitali europee, nata per rendere accessibile il patrimonio culturale francese al pubblico globale. È il luogo ideale per chi cerca materiali d’archivio gratuiti e in alta qualità: libri rari, riviste di moda di inizio ’900, fotografie, manifesti, cataloghi, partiture e molto altro. L’interfaccia è semplice, la maggior parte dei contenuti è scaricabile, e tutto è consultabile online senza login. Se vi piace perdervi tra scansioni d’atelier parigini d’epoca o collezioni editoriali dimenticate, Gallica è un wormhole digitale in cui vale la pena entrare.

Biblioteche e istituzioni  

@_xochitl__ #helmutlang Purple Skies - Cyter

Il motivo principale che ha spinto a scrivere questo articolo è sottolineare l'importanza delle biblioteche pubbliche, fisiche o online che siano. Se il MAK di Vienna apre l’archivio di Helmut Lang agli studenti di tutto il mondo, è noto come in Italia – e in particolare a Milano – l’accesso a questi spazi non sia altrettanto immediato: serve prenotarsi, mandare una mail, attendere, così la possibilità di perdersi davvero svanisce. Ma è proprio nel banale, in quello che ci passa davanti ogni giorno, che si nasconde il valore. Le biblioteche provinciali, le biblioteche universitarie – anche se non se non appartengono a scuole d’arte – restano i luoghi per eccellenza dove trovare ispirazione. Basta aprire il catalogo online, partire da una parola chiave, da un artista o rivista di riferimento, e lasciarsi guidare dal silenzio. E se si hanno difficoltà, basta chiedere: i bibliotecari saranno felicissimi di parlare con qualcuno. Tra l'altro, anche le piccole biblioteche locali nascondono tesori che valgono più di una qualsiasi giornata di scrolling.