
Dario Vitale è fuori da Versace Una direzione creativa breve ma intensa
Se ne parlava da un po’. Prima la notizia che lo show di debutto di Dario Vitale per Versace sarebbe stato una presentazione intima. Poi la notizia che Donatella Versace fosse stata assente alla suddetta presentazione, diciamo un cattivo augurio. Le recensioni poco entusiastiche di una prima collezione che però aveva i suoi meriti. Oggi, infine, la conferma: Dario Vitale lascia Versace dopo una collezione appena.
Cosa c'entra l'acquisizione di Versace?
La nuova direzione creativa iniziata a cavallo del passaggio del brand tra Capri Holdings e il Gruppo Prada non posava su basi stabili. Da ciò che si può capire, Vitale era stato assunto da Capri Holdings quando però il deal per l’acquisizione da parte del Gruppo Prada era stato avviato ma non finalizzato. Il motivo della mancata sfilata, e qui stiamo riportando le voci di corridoio, era stato proprio un taglio al budget che aveva spinto i proprietari americani a non investire budget in un brand che, oltre a essere in perdita, non sarebbe stato più loro in pochi mesi.
In una chiamata con gli analisti in aprile, il CEO del gruppo, Andrea Guerra, aveva detto che il passaggio di Vitale, ex-design director di Miu Miu, alla direzione creativa di Versace era stata una sua scelta indipendente e personale che nulla aveva a che fare con l’acquisizione. Alle domande che aveva ricevuto, Guerra aveva risposto con una certa diplomazia: «Siamo felici di averlo trovato come persona affidabile in una posizione così importante per il futuro del marchio, siamo davvero lieti di dare il benvenuto a tutto il team, ovunque si trovi nel mondo e qualunque cosa stia facendo. Dobbiamo davvero essere cordiali e dare a tutti l'opportunità di mostrare il proprio impatto e il proprio talento». Risposta che, col senno di poi, potrebbe essere definita vagamente evasiva.
Cos'è successo tra Vitale e i nuovi proprietari del brand?
Ciò detto, non si sa cosa sia avvenuto a porte chiuse. Forse il Gruppo Prada voleva un direttore creativo più di grido, forse Vitale (che i vertici di Miu Miu avevano provato a trattenere al momento delle dimissioni, come ricorda Fashion Network) non voleva ritrovarsi coi medesimi datori di lavoro che aveva lasciato poco prima, forse alcuni elementi della strategia comunicativa del brand e l’accoglienza dello show di debutto non si allineavano alle idee dei nuovi proprietari che, più di un progressivo successo, hanno più bisogno di un’esplosione di popolarità per rientrare rapidamente sull’enorme investimento fatto sul brand.
Altre voci dicono che Vitale volesse seguire altri progetti personali di cui, però, non sappiamo nulla. Tutto ciò che non ci diranno i comunicati ufficiali, comunque, lo riveleranno i pettegolezzi del settore, che specialmente a Milano non mancano mai.
Takeaways
- Dario Vitale lascia Versace dopo una sola collezione, in un addio ampiamente previsto a causa della transizione del brand da Capri Holdings al Gruppo Prada, avvenuta proprio mentre la sua direzione creativa era appena iniziata.
- Le voci di corridoio lasciano pensare che l’uscita sia legata a una mancata sintonia con i nuovi proprietari e alla ricerca, da parte di Prada, di un nome più esplosivo per rilanciare rapidamente il brand.














































