A Guide to All Creative Directors

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Il canale Telegram dove gli uomini commentano le foto delle donne su Vinted

L’inchiesta di un giornale tedesco mostra la parte oscura della piattaforma resell numero uno in Europa

Il canale Telegram dove gli uomini commentano le foto delle donne su Vinted L’inchiesta di un giornale tedesco mostra la parte oscura della piattaforma resell numero uno in Europa

Se sei una donna e usi Vinted per vendere abiti usati, le probabilità che le tue foto finiscano in qualche gruppo Telegram senza il tuo consenso sono tutt’altro che remote. A evidenziarlo è un’inchiesta condotta da Tagesschau, uno dei principali notiziari tedeschi, che ha indagato su quella che può essere definita l’ennesimo crimine a sfondo sessuale che prolifera su Telegram. Secondo quanto riportato, nell’ultimo anno sarebbero nati diversi gruppi anonimi sulla piattaforma di messaggistica instantanea dove uomini condividono e commentano foto di inserzioni pubblicate da utenti femminili di Vinted, spesso con toni sessualizzanti. Il meccanismo sfrutta le cosiddette “foto indossate”, ovvero le immagini in cui le venditrici mostrano i capi addosso per evidenziarne la vestibilità, diventando così, loro malgrado, oggetto di attenzioni non richieste. Con oltre 65 milioni di utenti, Vinted rappresenta uno dei principali marketplace digitali per la moda di second-hand e in paesi come Germania, Francia e Italia la sua popolarità è in costante crescita. Tuttavia, proprio questa visibilità espone le utenti a rischi crescenti e non si tratta solo di scam e dupe. Le giornaliste che hanno condotto l’inchiesta hanno monitorato per settimane il canale pubblico di Telegram intitolato «Girls of Vinted», registrando una crescita costante degli iscritti – prevalentemente uomini – passati da circa 1.600 a oltre 2.000 membri nel giro di poche settimane. Le immagini condivise mostrano principalmente abiti aderenti, crop top o shorts, e vengono accompagnate da commenti o emoji sessualizzanti, come cuori o fiamme. A corredo, link ai profili originali di Vinted, permettendo agli utenti di contattare direttamente le venditrici.

@localwinemum A Telegram channel has now been discovered that posts and shares pictures and information of women that the users find on the popular secondhand clothing site Vinted. The channel has a mostly male audience and many of the women posted on there are now being harassed by these men on Vinted and other platforms #fy #foryou #fyp original sound - seba

Dietro questa dinamica si nasconde una questione più ampia di violazione della privacy e di aggressioni digitali, in cui le vittime si trovano esposte senza possibilità di controllo. Il caso di Bella, una studentessa di 26 anni che vende regolarmente abiti usati su Vinted, è emblematico. Bella ha iniziato a ricevere messaggi a sfondo sessuale da parte di sconosciuti, commenti che partivano da domande apparentemente innocue per poi degenerare rapidamente: «È ancora disponibile?» seguita da «E l’intimo sotto?». Foto sue – e di almeno altre cento donne – sono state condivise in canali Telegram senza il loro consenso, secondo quanto riportato dall’inchiesta congiunta di NDR, WDR e Süddeutsche Zeitung. Chi gestisce questi canali resta in larga parte anonimo. Nel caso di Girls of Vinted, l’amministratrice si presenta come Sara, una presunta 29enne di Milano, ma non è chiaro se si tratti effettivamente di una donna o se dietro ci sia un’organizzazione più strutturata. Sara, oltre a gestire il canale, offriva anche servizi sessuali a pagamento, tra cui chat erotiche o video intimi, utilizzando la valuta interna di Telegram, le “stelle”, per monetizzare i contatti. Alla richiesta di spiegazioni da parte delle giornaliste, l’amministratrice ha inizialmente difeso il proprio operato, sostenendo di limitarsi a ripubblicare inserzioni pubbliche per aumentare la visibilità delle venditrici, salvo poi eliminare il canale il giorno successivo. 

Dal punto di vista legale, la situazione si complica. Come spiega Max Dregelies, esperto di diritto dei media all’Università di Treviri, a Tagesschau, la diffusione non autorizzata di immagini viola i diritti alla privacy e alla protezione dei dati. Ma far valere questi diritti richiede tempo, risorse economiche e, soprattutto, un’identità certa contro cui agire. Telegram, priva di una sede ufficiale nell’Unione Europea, si appoggia a un solo rappresentante per le autorità a Bruxelles, rendendo difficile intraprendere azioni legali efficaci. Vinted, dal canto suo, afferma di avere una politica di «tolleranza zero» verso le comunicazioni indesiderate o a sfondo sessuale e offre agli utenti strumenti di segnalazione. Secondo come raccontano le testimonianze raccolte, le venditrici che denunciano i messaggi molesti vedono i profili incriminati bloccati solo dopo diversi giorni, salvo poi ricevere nuovi messaggi da altri account. In caso di diffusione di immagini su piattaforme terze, come Telegram, la responsabilità ricade sulle vittime, invitate a contattare direttamente i gestori dei canali. Il caso di «Girls of Vinted» non è un’anomalia, ma l’ennesima conferma di come l’app di messaging – nonostante le contestazioni dello scorso anno – resti un terreno fertile per i reati digitali, soprattutto a sfondo sessuale. Allo stesso tempo, Telegram ha confermato ai giornalisti di aver bloccato sia il canale che gli account interessati per aver violato i termini di uso del social.