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I 5 migliori momenti della Paris Fashion Week Women’s FW24

Dai sacri misteri delle gemelle Olsen fino al doppio show di Saint Laurent

I 5 migliori momenti della Paris Fashion Week Women’s FW24 Dai sacri misteri delle gemelle Olsen fino al doppio show di Saint Laurent

Dopo dieci giorni la cui durata è parsa titanica, la Paris Fashion Week Women’s FW24 si è finalmente conclusa. Abbiamo assistito a una valanga di show, a show mascherati da presentazioni, a cambi di location tali da far disorientare qualunque tassista, a debutti e ritorni – potrebbe essere difficile mettere ordine nell’oceano di appuntamenti, apparizioni, eventi speciali. Non di meno, nel mezzo di tante occasioni speciali, ci saranno dei momenti che è impossibile dimenticare, momenti che ci ricorderemo nelle fashion week future e che citeremo come esempi degni da ricordare. E non parliamo solo dei classici momenti che rompono l’Internet ma anche di quanto non si è visto, anche di quanto è apparso brevemente o addirittura che si è svolto a margine dei calendari ufficiali.

Ecco dunque i 5 migliori momenti della Paris Fashion Week Women’s FW24.

1. Lo show a porte chiuse di The Row

In realtà, dopo vari giorni, un video di questo show è trapelato sui social – non abbastanza da restituirci l’impressione di chi era lì presente ed è stato protagonista della sfilata che ha diviso l’audience della moda. E non l’ha divisa con i suoi esiti (da qualche tempo, The Row è sempre una garanzia) ma perché ha acceso il dibattito sull’accessibilità della moda: è corretto che un brand iper-elitario decida di non mostrare la propria sfilata al pubblico? È corretto che agli editor e ai content creator venga chiesto di non usare immagini dello show se il loro lavoro è comunicarlo? Ma soprattutto, per chi è davvero una sfilata? Per i fan o per i clienti effettivi? Tutte domande interessantissime che solo un’entità fondamentalmente misteriosa come The Row saprebbe accendere.

2. La sfilata “a sorpresa” di Saint Laurent

Altro appuntamento che ha a che fare con l’idea di una rivelazione per pochi, di un fuori programma esclusivo che si racconta nella sua inarrivabilità. A chiusura della programmazione, Saint Laurent presenta la sua nuova collezione di menswear, sempre secondo il format ormai collaudato di Vaccarello e tutto imperniato sulla grandeur del momento e sulla ripetizione ad libitum di poche silhouette da cui vuole estrarre l’essenza più pura e fondamentale. In questo caso, il tema erano gli anni ’80, i completi doppio petto indossati dallo stesso Yves dotati di grandi spalle. C’è stata una certa sperimentazione con forme e tessuti, che ha creato abiti maschili dalle spalle assai imponenti in cui un tessuto morbido cadeva dritto rivelando le forme del corpo dei modelli.

3. Arca alla Bourse de Commerce

In una fashion week in cui gli eventi sono stati poco aperti al pubblico (nonostante una folla di visitatori la cui mole incuteva anche un certo timore) lo show di Arca The Light Comes in the Name of the Voice organizzato nella rotonda della Bourse de Commerce di Parigi, con anche l’apparizione di una Bjork in stato di grazia del tutto rivestita di Rick Owens è stato il momento “you had to be there” della settimana. E non si trattava solo della location, spettacolare, ma anche della gente, della musica, del vibe. Il tutto, ovviamente, è dovuto ad Arca e alla sua incredibile performance: un’artista che speriamo ritorni più e più volte ad animare la fashion week (magari anche a Milano).

4. Balenciaga e eBay

«L'invito alla sfilata autunno inverno 2024 2025 è un oggetto trovato casualmente su eBay, la piattaforma che Demna utilizza per cercare pezzi antichi da collezione. Questi portano a immaginare le storie delle persone a cui appartenevano, che danno agli oggetti stessi una nuova vita» è la scritta che campeggiava sulla bolla di spedizione degli inviti dell’ultimo show di Balenciaga – tutti diversi tra loro, tutti anticaglie varie pescate dalle profondità di eBay. Alla redazione di nss magazine è arrivato un candelabro d’argento, a Kim Kardashian un album di Sade, a Vanessa Friedman un vaso color prugna e ad Anna Wintour un cane di porcellana. Ovviamente la scelta di eBay non era causale: il brand ha già creato una delle sue ironiche capsule interamente dedicata al marketplace dove, ancora oggi, si vende e si comprano fake mescolati ad autentica moda d’archivio.

5. La sosia di Kate Moss da Marine Serre

L’idea viene dallo show FW20 di Vetements, che l’aveva proposta qualche anno fa e la modella è proprio la stessa: Denise Ohnona che qualche giorno fa è tornata virale apparendo a sorpresa nello show di Marine Serre. Non si potrebbe nemmeno parlare di modella (e questo lo ha detto proprio Ohnona a Vogue) ma di sosia professionista dato che una fashion model propriamente detta è un ruolo a parte. Non di meno, il fatto che la sosia sia apparsa in maniera così inattesa, causando un falso allarme per tutto il vasto network di editor e content creator che da ogni angolo del mondo guardano a Parigi sarà qualcosa che ricorderemo molto a lungo.