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La stampa 3d è il futuro del footwear?

Sperimentata già da molti brand, è la tecnologia del futuro

La stampa 3d è il futuro del footwear?  Sperimentata già da molti brand, è la tecnologia del futuro

L'industria delle calzature è dominata da un gruppo di pochi grandi player capitanato da Nike, che detiene quasi il 30% del mercato delle calzature sportive. A livello globale, all'interno di questo mercato, il marchio ha prosperato consolidando il proprio posizionamento sui canali chiave, creando una sorta di monopolio. Negli ultimi anni, marchi come New Balance, Asics e Salomon hanno fatto progressi significativi (specialmente a causa del calo di adidas), eppure l'industria ha ancora bisogno di un cambiamento. Nel mercato, ancora dominato dalle sneakers, c'è una grande innovazione: la stampa 3D che crea oggetti fisici, dalla pelle alle ossa, passando per le case, da progetti digitali. In particolare per le calzature, il primo tentativo degno di nota è stato condotto da Nike nel 2013 con un'edizione limitata del Nike Vapor Laser boot, che aveva però solo i tacchetti stampati in 3D, mentre nel 2014, adidas lanciò l'iniziativa Futurecraft che ha infuso nuova energia al settore grazie a un impegno a esplorare più a fondo la tecnologia e produsse i primi risultati solo nel 2015. Tre anni dopo fu presentata la Futurecraft 4D in collaborazione con Daniel Arsham e con essa iniziò la lenta corsa all'egemonia della stampa 3D, dirompente dal punto di vista di salute, creatività e sostenibilità. Joey Khamis, fondatore e designer di Khamis Studios, afferma: «Penso che una delle ragioni più interessanti [dell'importanza della stampa 3D] sia legata alla salute dei piedi. La maggior parte delle scarpe è venduta in taglie standard quando, in realtà, la taglia e la forma dei piedi di ognuno di noi sono diverse. Indossare scarpe non adeguate può causare molti problemi ai piedi e al corpo»

Quando si parla di calzature (sneaker o altro) spesso si considera solo l'aspetto estetico o l'hype, raramente quello della salute del piede. Indossare scarpe non adeguate può portare a serie conseguenze che vanno da deformità dei piedi a una grave riduzione della mobilità nel tempo. «Con le scarpe stampate, è possibile personalizzare la calzata esatta sulla base della scansione del piede della persona, variando i livelli di sensazione e densità dei materiali nella costruzione del materiale e stampando su richiesta», afferma Nader Alkhabbaz, direttore creativo del marchio Nos Ailes. Il livello di personalizzazione porta anche a nuove opportunità nel design. Alkhabbaz, ex studente di architettura, ha notato quanto fosse avanzato il design degli edifici, specialmente nella progettazione parametrica e algoritmica, rispetto alle calzature. Questo territorio inesplorato gli ha fatto notare l'esistenza di una lacuna che lo ha spinto a sfruttare la stampa 3D come parte del suo processo di creazione di sandali. «I sandali sono stati noiosi per troppo tempo; sono stato super ispirato da panchine e soffitti ondulati. Ho subito capito che sarebbero potuti essere una grande ispirazione per un sandalo. Dopo aver messo in pratica il processo e il prototipo, è diventato virale su Instagram», aggiunge Alkhabbaz. La tecnologia è utile anche per facilitare il lavoro di marchi e designer indipendenti facilitando molti dei processi produttivi. Khamis osserva: «Stampare scarpe in 3D è attualmente il mezzo più accessibile dal punto di vista finanziario per realizzare calzature e permette a più piccoli marchi di iniziare».

Ma chi è riuscito a sfruttare questa tecnologia a dovere? Il primo nome che viene in mente è Zellerfeld. Il brand è nato nel 2015 e si è rapidamente costruito un impressionante elenco di collaborazioni e partner con nomi noti come Heron Preston, Kidsuper, Pleasures e Pangaia. All'inizio del 2023 ha lanciato il suo programma beta con l'obiettivo di creare un nuovo modello di produzione a ciclo chiuso al 100% riciclabile e sostenibile. Gli occhi dell'alta moda sono stati attirati dal marchio attraverso collaborazioni a sorpresa durante la settimana della moda, con Rains e con la collezione della stagione 9 di YEEZY, che purtroppo è passata quasi inosservata. Il marchio vanta anche un impressionante elenco di partnership con designer indipendenti. Sia Alkhabbaz che Khamis hanno collaborato con Zellerfeld per creare alcune delle calzature più innovative, rispettivamente con The Nami Slide ed Ero. Khamis ha notato quanto sia diverso il processo lavorativo del marchio: «Invece di inviare disegni a una fabbrica, ho inviato a loro [Zellerfeld] il modello 3D pronto per la stampa e ho collaborato con i loro ingegneri per perfezionare il design.» 

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Oltre a Zellerfeld, poi, ci sono altri brand come ad esempio Alive Form, che ha adottato un approccio completamente diverso. Il marchio non ha fatto affidamento su partnership, ma ha tratto ispirazione dalla natura per ottenere design con silhouette uniche. Dal loro punto di vista, le calzature non vengono prodotte, ma crescono - una mentalità che si riflette anche nell'imballaggio degli articoli, realizzato utilizzando il micelio e materiali naturali che si decompongono in modo naturale nel terreno e possono essere utilizzati come fertilizzante per le piante. Fused Footwear, poi, fondata nel 2017 dal designer olandese Philippe Holthuizen, sta cercando di diffondere una maggiore cultura sulla stampa 3D e di condividere soluzioni più economiche e uniche per le silhouette delle calzature ispirate agli anime degli anni '80 e '90, ai fumetti americani e ai film di fantascienza.

Holthuizen, rispondendo alla mancanza di fiducia da parte dei grandi marchi, afferma: «I marchi sono in qualche modo bloccati nei loro modelli tradizionali. Hanno diversi livelli di dipendenti di alto rango che sono avversi al rischio, avendo trascorso gli ultimi 30 anni a perfezionare il loro modello di business.» Prosegue aggiungendo: «Le scarpe stampate in 3D non si adattano molto bene al modello di produzione di massa e al commercio tradizionale e devono vendere per mantenere contenti i loro azionisti.» Per essere onesti, ci sono importanti considerazioni legate alla tecnologia, soprattutto per quanto riguarda la durabilità e una maggiore organizzazione lato produzione, dove i processi attuali dovranno subire drastiche modifiche. Entrambi sono ostacoli significativi agli occhi dei critici e hanno contribuito a impedire una diffusione più ampia del mercato del footwear 3D. Nonostante tali preoccupazioni, designer come Alkhabbaz credono che in un prossimo futuro avverrà una maggiore presa di coscienza su larga scala riguardo linee a prodotti simili a quelli realizzati in foam. «Sia le scarpe EVA che quelle stampate in 3D saranno le più ambite in termini di produzione e domanda,» dice Alkhabbaz. «Grazie a marchi indipendenti promossi da influencer e celebrità. Le persone vogliono nuovi design e creatività nelle calzature; sono stanche di vedere continuamente vecchie silhouette.»