Vedi tutti

Borse che non sembrano borse

Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga

Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga

A forma di piccione, di busta della spesa o della spazzatura, di sacchetto di carta o addirittura di barattolo di vernice. Le borse ormai sembrano non voler mantenere più la loro forma più classica, trasformandosi di volta in volta in qualcosa di diverso, quasi per mimetizzarsi con la vita di tutti i giorni, assumendo le sembianze degli oggetti che ci circondano. L’ultima in ordine di tempo è la Brown Bag di Bottega Veneta che, per una cifra che si aggira sui 1900 dollari, ripropone il design della più classica busta di carta che potete ricevere dopo aver fatto shopping, con la differenza, in pieno stile Blazy, che quella proposta dal brand è in realtà di pelle. Niente di nuovo per il designer francese, ormai lanciato nella sua missione di trasformare tutto in un oggetto di pelle, dai jeans fino ai sacchi del supermercato. Un'operazione già compiuta da Jil Sander, che nel 2012 aveva messo in vendita la sua versione in pelle di una busta di carta, disponibile nella classica variante marrone e in quella nera. Oggi, dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga, passando per la borsa meteorite di Coperni, non è più ben chiaro cosa dovremmo aspettarci da una borsa di lusso, sia nel design che nei materiali. Probabilmente la risposta più esatta al quesito è: di tutto.

Il lato pazzo di Karl Lagerfeld da Chanel 

Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450041
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450036
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450037
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450038
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450039
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450040

Nonostante Chanel sia universalmente conosciuta come sinonimo di lusso senza tempo, Karl Lagerfeld ha creato, durante la sua lunga permanenza da Chanel, alcune delle borse più stravaganti della storia della moda. Dalle Matryoshka Doll Bag presentata per la collezione Paris-Moscow FW09, al proiettore cinematografico realizzato in occasione della collezione Métiers d'Art FW16, passando per borse a forma di cartone del latte, serbatio del gas, piatti delle brasserie francesi. Tra i modelli più eccentrici spicca la Keyboard Pouch Bag della collezione SS17 Data Center Chanel, realizzata in pelle di vitello, disponibile in nero e argento e dotata di un simpatico charm a forma di robot. Nel 2013 Lagerfeld si è ispirato invece ai giochi dell’infanzia, trasformando gli hula hoop in accessori da portare a spalla, sia maxi che mini. E se pensate che i cestini siano solo per i supermercati, la collezione FW14 del brand è pronta a smentirvi con la Basket Bag, una declinazione extra lusso del classico cestino della spesa in fil di ferro. Un vero pezzo da collezione acquistabile con un po’ di fortuna e ricerca al second hand. Base d’asta? 50 mila dollari.  

Tutto il kitsch delle borse di Jeremy Scott da Moschino 

Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450057
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450056
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450055
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450054
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450053
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450058

Ora che le collezioni chiassose di Jeremy Scott da Moschino sono giunte al termine, non possiamo che ripensare a tutti gli accessori kitsch prodotti dal designer statunitense con una certa nostalgia. Dalle borse Happy Meal alla segnaletica stradale: i modelli disegnati da Scott si facevano spesso portavoce di provocazioni pop, come quella volta che lo stilista fece sfilare una "borsa" che era letteralmente un rotolo di carta igienica fissata ad una tracolla con la scritta "Moschino" stampata sopra. A volte con esiti infelici, come per la SS17 in cui una serie di pouch ispirate ai farmaci da prescrizione aveva scatenato critiche feroci con l’accusa di aver fatto sembrare le droghe cool, divertenti e chic. Ma l’accessorio più iconico del brand è una perla vintage del 1995, la White Lacquered Leather Iron Handbag, una riproduzione fedelissima di un ferro da stiro con tanto di manico e, naturalmente, logo Moschino.

I design pop di Virgil Abloh per Louis Vuitton

Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450060
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450061
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450062
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450059

Tra le conquiste di Abloh durante la sua breve permanenza come direttore artistico di Vuitton, c’è sicuramente il merito di aver apportato all’heritage della storica maison una freschezza e una giocosità inedita. E le borse ne sono la prova. Dalla Newspaper Print Bag alla Louis Vuitton X NIGO Monogram Duck Bag, passando per la borsa a forma di barattolo di vernice lanciata nella collezione postuma, la FW22, e disponibile in sei varianti colore. A gennaio 2022 Abloh aveva svelato invece il design di una borsa a forma di aeroplano, con tanto di ali spiegate. Arrivata sugli scaffali è diventata virale non solo per il suo design, ma anche per il prezzo: 39.000 dollari. 

Il dadaismo in una mano: Demna e J.W Anderson

Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450066
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450067
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450065
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450064
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450063
Borse che non sembrano borse  Dagli zaini a forma di aragosta di Thom Browne alla Lay's Bag di Balenciaga | Image 450068

Tra gli amanti delle borse pazze è impossibile non citare Demna. Nel corso della sua ricerca dadaista e provocatoria da Balenciaga, si è spesso concentrato sul concetto di “busta”, come nel 2016, quando un sacchetto Tesco degli anni Ottanta, un modello ancora in circolazione in alcuni supermercati britannici, è diventato fonte di ispirazione per una tote in pelle. Nel 2017 è stata la volta della busta rigida e celeste di Ikea, elevata a versione luxury dal costo di 2.000 dollari. Nel 2022 è toccato alla Trash Bag, letteralmente una busta della spazzatura realizzata in pelle di vitello, e disponibile nei colori bianco, nero e blu per 1400€. La clutch più discussa resta però anche la più recente, presentata duranta la SS23 e poi cancellata dal brand probabilmente per le polemiche che aveva generato. Niente meno che un anonimo pacchetto di patatine Lay's, utilizzato da Demna in persona in un’apparizione pubblica alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa. Della stessa scuola di pensiero, ma con una spiccata passione per il mondo animale, fa parte Jonathan Anderson, direttore creativo di J.W Anderson e di Loewe. Se presso la casa di lusso spagnola il designer ha sperimentato timidamente con la Elephant pouch, per la sua linea personale l’approccio è sicuramente più estremo. Spicca la Pigeon Clutch, apparsa per la prima volta in passerella per la FW22, realizzata tramite stampante 3D per richiamare in tutto e per tutto la forma e le componenti anatomiche del piccione, inclusi becco, zampette e piumaggio. Per la scorsa stagione il designer ha offerto un modello simile, concentrandosi questa volta sul design di una pochette-rana. Di certo l’effetto meme è assicurato.