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Tutti i bomber della Milano Fashion Week

No, lo streetwear c’entra poco

Tutti i bomber della Milano Fashion Week  No, lo streetwear c’entra poco
Martine Rose FW23
Gucci FW23
Dolce & Gabbana FW23
Alyx FW23
Prada FW23

La Milano Fashion Week ci ha lasciati con una lezione che, molto probabilmente, è in correlazione diretta con l’inflazione dominante: la semplificazione è la strategia su cui puntare. Per quanto il mondo del menswear si sia allontanato dai canoni dominanti del passato e il successo della prima ondata dello streetwear, gli show della Milano Fashion Week FW 23/24 hanno ribadito l’importanza dell’essenzialità nella moda. Al di là dei grandi classici del formalwear e di sperimentazioni genderless, uno dei capi che ha riscosso più successo è stato il bomber.

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Martine Rose FW23
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Gucci FW23
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Alyx FW23
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Dolce & Gabbana FW23
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Prada FW23

Avvistato per primo sulla passerella di Martine Rose, Guest Designer di quest’ultima edizione del Pitti Uomo che, nel racconto di una mascolinità plurale, ha deciso di puntare su un «sense of drama» fatto di sovrapposizioni culturali. I suoi bomber, sia in denim che in nylon, si portano abbinati con cravatta e camicia. Discorso che ha interessato anche l’improvvisazione messa in scena di Gucci - questo il titolo e il tema della prima collezione senza la direzione creativa di Alessandro Michele - dove il massimalismo ha trovato una chiave di lettura nella semplificazione estetica  e narrativa di cui il brand evidentemente aveva bisogno. Qui i bomber, in tinte soft sull’azzurro o  sulle note dell’argento, sono stati protagonisti assoluti su look con denim o con pantaloni skinny in maglia. Diverso il caso di Alyx, il cui DNA votato all’esaltazione dello streetwear, ha usato il layering come espediente per ricreare una sorta di formalwear post-apocalisse. Qualche bomber è stato visto anche in passerella da Dolce & Gabbana che, in un’operazione di editing dell’heritage del brand, ha riproposto un’idea di sexiness orientata sul glamour e sul goth. Inutile dire che i bomber sono neri e in pelle. E infine c’è Prada: il suo paradigma dell’essenzialità e la censura del superfluo hanno plasmato un'architettura dell’abbigliamento con silhouette ora enfatizzate, ora attenuate. I bomber di Miuccia Prada e Raf Simons sono stati concepiti come una valida alternativa alle giacche sartoriali. Siamo certi che li vedremo già quest'inverno.

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Punto fermo della moda in pieno 2016, il bomber era diventato un capo immancabile per le celebrities e non solo. Kanye West, come sempre, era stato uno dei primi a indossare il bomber Alpha Industries in una varietà di colori in cui l'interno arancione tipico del brand erano un minimo comun denominatore che accounava i look di Rihanna, Kim Kardashian e Hailey Bieber solo per citarne alcune. Pur essendo rimasto nell'immaginario di alcuni brand - Balenciaga ne ha realizzato uno con le three stripes per la sua collabo con adidas, le passerelle degli ultimi giorni sembrano aver riacceso l'amore tra i brand e uno di quei capi capaci di attraversare ogni era della moda riadattandosi a seconda dei trend e dell'immaginario del designer di riferimento.