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Perché la giacca di Tom Cruise in Top Gun: Maverick ha fatto arrabbiare la Cina

È stata addirittura censurata nei trailer

Perché la giacca di Tom Cruise in Top Gun: Maverick ha fatto arrabbiare la Cina È stata addirittura censurata nei trailer

Tom Cruise ha fatto molto negli ultimi tempi: è stato premiato a sorpresa a Cannes, ha ricevuto le migliori recensioni e il box office più alto della sua carriera per Top Gun: Maverick e ha pure sfidato due piloti di Formula 1 guidando una Porsche sulla pista di Silverstone. Un’altra cosa che Tom Cruise ha fatto è stato far arrabbiare il governo cinese. Come riporta Vice, infatti, l’iconica aviator jacket indossata da Pete Maverick nel 1986 aveva sulla schiena una patch che includeva le bandiere di Giappone e Taiwan. Nel primo trailer del nuovo film sembrava che il design della giacca fosse stato cambiato e le due bandiere rimpiazzate con dei simboli casuali. Il che non è insolito oggi, con i blockbuster internazionali che sono costretti a confezionare film pensati per sorpassare la rigida censura cinese ed entrare in un lucroso mercato da milioni di spettatori. Ma in una mossa abbastanza inattesa, la direzione del film ha mantenuto la bandiera taiwanese sulla giacca di Tom Cruise – notizia che in Taiwan ha fatto una certa sensazione, con alcuni dei principali canali di news che ne hanno riportato l’intera storia.

Intervistato da Bloomberg a proposito della vicenda, il movie executive e autore Christ Fenton ha detto che «Hollywood si sta ribellando» alla censura cinese. Ma già i primi risultati sono iniziati ad apparire da subito: il WSJ ha raccontato venerdì scorso di come alle prime avvisaglie di problemi l’azienda tech Tencent, quella di WeChat, «si è indietro dalla produzione della Paramount Pictures, costata 170 milioni di dollari, dopo aver temuto che i funzionari del Partito Comunista di Beijing si sarebbero arrabbiati per l'affiliazione della società a un film che celebra l'esercito americano». Inutile dire che il film non è stato approvato per la release cinese, insieme a una serie di altri film hollywoodiani che, a causa delle crescenti tensioni tra i due paesi, hanno rifiutato di adattarsi agli standard della censura. Sempre secondo il WSJ, il film avrebbe potuto fruttare 80 milioni di dollari sul mercato cinese anche grazie all’aiuto di Tencent, che avrebbe aiutato nella campagna marketing oltre che sul piano finanziario – proprio uno dei dirigenti dell’azienda aveva suggerito di modificare le bandiere sulla giacca. 

Rimane ora poco chiaro, però, lo svolgimento degli eventi: a un primo sguardo sembrerebbe che l’azienda cinese si sia ritirata nel 2019 «nell'ambito della stretta del Presidente Xi Jinping sulle imprese del Paese. In occasione della cerimonia di luglio 2019 che annunciava il cofinanziamento di Top Gun: Maverick, Tencent ha anche annunciato una serie di film nazionali propagandistici che esaltano la storia e l'eroismo del Partito Comunista Cinese». Non si sarebbe dunque trattato di enorme eroismo da parte di Paramount che comunque hanno deciso di rinunciare alla release cinese del film con tutto il denaro che essa significava.