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I primi anni 2000 nella collezione SS22 di Miu Miu

Le micro-gonne e l'estetica Old Money secondo Miuccia Prada

I primi anni 2000 nella collezione SS22 di Miu Miu Le micro-gonne e l'estetica Old Money secondo Miuccia Prada

Tra gli show di chiusura della Paris Fashion Week, uno di quelli che ha attirato l’attenzione è stato quello di Miu Miu che ha mandato in passerella una serie di look classici con gli orli inferiori di quasi ogni capo brutalmente tagliati via. Il risultato è stato trasformare pullover intrecciati con camice sotto in top che rivelavano i reggiseni; gonne a pieghe diventate scandalosamente mini e una vita dei pantaloni bassissima. La reference immediata è ovviamente ai red carpet dei primi anni 2000, alle microgonne di Paris Hilton e Christina Aguilera, agli ombelichi perennemente scoperti e alle vite basse che lasciavano emergere l’orlo di un perizoma. Ma il richiamo all’estetica Y2K però non è rimasto isolato al citazionismo e si è unito ad altri due trend del momento: il primo, quello dell’androginia o genderlessness degli abiti, è un trend delle passerelle; il secondo, è una mistura di un’estetica personale che Miuccia ha sempre coltivato a suo modo che su TikTok è riapparsa quest’anno con il nome di old money aesthetic, una specie di versione potenziata del preppy.  

La particolarità della wave che su TikTok è stata definita old money aesthetic è proprio la sua capacità di accogliere i contrasti: i vestiti sono molto beneducati e conservatori, ma le loro lunghezze e i centimetri di pelle che lasciano scoperti rivelano una natura ribelle nascosta. Le prime reference che vengono in mente sono Lana del Rey nel video di National Anthem con A$AP Rocky, le icone di stile anni ’90 che appaiono nei moodboard di @sportyandrich, Blair Waldorf di Gossip Girl e Sarah Michelel Gellar in Cruel Intentions ma anche Lady Diana e Carolyn Bessette-Kennedy nei loro momenti più sportswear – ma ovviamente lo show non si è limitato a questo. Il contrasto è usato qui da Miuccia per dare spessore e vitalità alla collezione: un contrasto fra il rigore degli abiti e gli strappi che sembrano fatti con una forbice solo pochi minuti prima; il contrasto fra l’austerità dell’uniforme borghese/collegiale e l'improvvisa sensualità della pelle scoperta. Un contrasto che, inutile dirlo, appartiene molto allo stile di Miuccia Prada.

Sullo sfondo della passerella scorreva un video surreale della comica Meriem Bennani che metteva in scena un finto front row di ospiti che reagiva esageratamente ai look. L’atmosfera era bizzarra, le animazioni sovraimpresse ai volti che apparivano sul video ricordavano i filtri animati dei social – un mood a metà fra il tradizionale e l’esaltato che si rifletteva nelle uniformi rivisitate mandate in passerella, quasi a voler rileggere i canoni del guardaroba classico per un’altra generazione.