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Come sono percepiti i brand di moda dai fashion insider?

L’opinione degli habitué delle fashion week europee

Come sono percepiti i brand di moda dai fashion insider? L’opinione degli habitué delle fashion week europee

La moda è un mondo duplice: chi la guarda da fuori vede una cosa e chi la guarda dentro ne vede un’altra. Cosa che diventa ancora più vera nel momento attuale, in cui grandi ristrutturazioni sono in atto, i linguaggi evolvono e anche i nomi più importanti devono fronteggiare cambiamenti repentini e improvvisi. In un simile scenario, in cui alto e basso si mescolano come mai prima d’ora e nuove realtà emergono mentre altre tramontano all’improvviso, sono forse i fashion insiders a vederci più chiaro – quell’esercito di esperti archivisti, designer, retailer, fotografi e influencer che costituiscono l’ecosistema stesso della moda in Europa.

Per vedere più chiaro nello stato attuale della moda e ottenere un’istantanea della attuale percezione dei brand che ne sono protagonisti, la redazione di nss magazine ha chiesto a cinque fashion insider di usare la piattaforma Cartesio, sviluppata da nss magazine e Lyst, per scoprire la maniera in cui vedono i brand. 

Julien Boudet (@bleumode)

Fotografo

«Beh, in realtà è stato piuttosto interessante creare questa mappa. Non avevo mai pensato alla percezione che ho di tutti questi marchi prima, quindi è stato bello concentrarsi e classificarli uno per uno. È anche bello vedere come si evolvono le percezioni che la gente ha dei brand nel corso degli anni, a seconda del loro direttore creativo, della loro strategia di marketing, dell'obiettivo che vogliono raggiungere ... tutti questi elementi contribuiscono all'evoluzione dell'immagine del brand, che è la chiave delle vendite e del successo».

Hiking Patrol (@hikingpatrol)

«Per noi di Hiking Patrol, ciò che è emerso mappando i brand è che streetwear e lusso non sono più opposti e lo steso vale per le categorie di hype e heritage. Sarebbe interessante svolgere lo stesso esercizio basandosi sul valore che prodotti e brand portano al consumatore. Le Nike rare, ad esempio, costano di più delle sneaker di lusso sul mercato secondario».

Laurent Laporte (@laurent.laporte)

Editor, Creative Director and Photographer of Whereisthecool? Magazine

«Direi che oggi è un compito difficile mappare i brand perché viviamo in un'epoca profondamente influenzata dal marketing, e tutto si muove in maniera rapidissima. I marchi di streetwear vogliono sembrare più lussuosi, i marchi di lusso più street, i marchi storici vogliono un po' di hype mentre l'hype sta inseguendo una storia che non necessariamente hanno».

Drip Dossier (@drip_dossier)

«Quest’iniziativa mi piace molto e non vedo l’ora di vedere come si evolverà. Il panorama della moda è più ampio che mai e possibili alternative a queste coordinate sarebbero molto interessanti. Per esempio brand tech come Alyx contro brand artigianali come Bode o Visvim; oppure fra trend creator come Yeezy e Raf Simons contro trend followers come Kith – le potenzialità sono infinite».