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Le 5 sfilate più iconiche degli anni '00

Da Versace con la collezione Jungle allo spettacolare show di Fendi sulla Grande Muraglia

Le 5 sfilate più iconiche degli anni '00 Da Versace con la collezione Jungle allo spettacolare show di Fendi sulla Grande Muraglia

Nei primi anni 2000 canticchiavamo Hey Ya! degli Outkast e Crazy in Love di Beyoncé, indossavamo pantaloni dalla vita bassissima con crop top e le gemelle Olsen erano protagonisti di brutti teen movie e non raffinate stiliste. Nel frattempo Versace portava in passerella l’abito che avrebbe inventato Google Images, Fendi conquistava la Cina con una delle sfilate più spettacolari di sempre, Hedi Slimane rivoluzionava il menswear e Marc Jacobs ci anticipava l’importanza di avere una mascherina sul viso.

Qui sotto, ecco le 5 sfilate più iconiche dei primi anni 2000 


Versace SS 2000

Quando si dice il potere della moda si parla di questo show. Il Jungle-dress verde smeraldo in chiffon di seta indossato in passerella da Amber Valletta e da Jennifer Lopez ai Grammy del 2000 è l’abito che “ha inventato” Google Images. Dopo averlo visto addosso a JLo, e, una volta pubblicata l'immagine online, la ricerca per trovare, guardare e scaricare il look si impennò a tal punto che Google decise di lanciare Google Images. Una vero capo rivoluzionario, più volte celebrato da Donatella Versace. Durante la SS 2020, la Lopez lo ha indossato di nuovo guadagnandosi una standing ovation e il motivo tropicale è tornato in versione 3D sulle scarpe da ginnastica e sulla borsa Virtus.


Dior Homme SS 2002 

Hedi Slimane è stato creative director di Dior Homme dal 2000 al 2007. Al timone del menswear della maison di Avenue Montaigne, lo stilista cambia il modo di vestire l’uomo, scommettendo su quello che diverrà il suo trademark, la skinny silhouette, sexy e androgina, che attinge a materiali e linee tipici del womenswear. Qualche esempio? Giacche con cinture sottili da annodare in vita, tute da motociclista, camicie fatte a mano in tulle stretch, ma il suo vero capo cult è il completo nero skinny, con maniche strette e pantaloni a vita bassa, che diventa l'uniforme dei rocker di quel periodo. Anche Karl Lagerfeld, per poter indossare le creazioni ultra slim di Slimane, dimagrì ben 40 chili. 


Alexander McQueen SS 2004

Ogni sfilata di Alexander McQueen era una vera e propria performance, attraverso la quale il designer riusciva a mescolare bellissimi abiti, potenti messaggi e arte. Per la collezione Deliverance l’ispirazione era il classico di Sydney Pollack del 1969 They Shoot Horses, Don't They?, una storia disperata sulla fame e la gioventù durante la Grande Depressione degli anni Trenta in America, in cui un gruppo di personaggi si contendono un premio in denaro in una crudele e sfiancante maratona di danza. In passerella, modelle vestite con abiti impreziositi da Swarovski, tessuti lamé scintillanti e boa di piume danzavano con ballerini professionisti coreografati da Michael Clark.  


Fendi Great Wall of China Show 2007

Nell'ottobre del 2007, Karl Lagerfeld ha fatto la storia scegliendo come set per una sfilata di Fendi la Grande Muraglia Cinese, un'impresa che è costata 10 milioni di dollari e 12 mesi di attenta progettazione e preparazione. Una lista di 500 ospiti VIP provenienti da tutto il mondo ha guardato le 88 modelle, che indossavano una mini collezione esclusiva disegnata appositamente per l'evento ed una serie di look selezionati della collezione SS 2008 di Fendi, sfilare su una passerella costruita su una passerella lunga 88 metri. Forse non le creazioni più memorabili nella lunga carriera di Lagerfeld, ma il set è stato il più spettacolare di tutti i tempi.


Louis Vuitton SS 2008

Dopo il successo del progetto con Takashi Murakami, Marc Jacobs fa rielaborare le iconiche borse Louis Vuitton a Richard Prince. Ispirandosi ai suoi Nurse paintings che appaiono anche nella copertina di Sonic Nurse dei Sonic Youth, il designer portò in passerella un cast di super top come Stephanie Seymour, Naomi Campbell, Eva Herzigova e Nadja Auermann in cappotto di vinile, cappelli decorati con lettere che componevano "LOUIS VUITTON" e una maschera di pizzo nero. Il resto della collezione era un mix’n'match di colori, dal giallo al malva, gonne a tubino, maglie di Lurex, abiti di tweed o chiffon e fiocchi.