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Milan Fashion Week SS2011: Third Day

Milan Fashion Week SS2011: Third Day

"Se qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita io rispondo che sono la Musa della Moda, sono la Vestale della Moda" cit. Anna Dello Russo.

Ed eccoci giunti al terzo giorno. Omero descriveva nell'opera "Odissea" il numero "3" come il numero perfetto, ma non so quanto crederci: code chilometriche in strada, la Dello Russo priva di un eccentrico frontino e per giunta un diluvio universale pari ai tempi dell'arca di Noè. Ma noi eravamo li sempre pronti con la nostra immancabile reflex a cogliere tutto ciò che di più cool ci capita sott'occhio.
Lo start-up è con Gianfranco Ferrè che divide la presentazione della sua collezione in due show: ore 15.00 per la stampa e ore 16.00 per i buyer.?L’atmosfera da night club con l’occhio di bue puntato su Ella Fitzgerald davanti al microfono contribuisce a creare la cornice ideale di una collezione che prende ispirazione dagli abiti tutti lustrini e paillette della grande cantante jazz statunitense, ammirata da Aquilano e Rimondi in un libro degli archivi Ferrè. Da lì parte il loro lavoro di ricerca su nuovi volumi e nuovi materiali, uniti nel definire una nuova silhouette. Gli outifit vanno visti da vicino per poter ammirare le superbe lavorazioni di fettuccine di pitone delavato e marmorizzato, la nuova duchesse di seta e nylon, la pelle plissettata come un canestro o mossa da piccole pince, il macramé sottile e le incrostazioni di paiellette. Tutto all’insegna di una mano morbida e leggera che non ingabbia gli abiti, ma anzi li lascia liberi di muovesi lungo il corpo.

Proseguiamo con Versace dove Lady Donatella presenta la collezione dividendo lo show in ingresso stampa e buyer (rispettivamente ore 17.00 e ore 18.00). ?Può sembrare una mission impossible trasmettere sensualità attraverso rigide forme geometriche. Donatella Versace ci riesce, giocando di ‘taglia e cuci’ con materiali corposi e volumi alla Courrèges. Così le geometrie vengono scomposte e ricomposte lasciando tra i vari tasselli una fessura, una sorta di ‘buco della serratura’ per sbirciare le spalle, la vita, i fianchi. Rigore, certo, ma anche una femminilità moderna che lascia da parte chiffon, balze e volant per sedurre. Le lunghezze variano, da appena sopra il ginocchio a metà polpaccio, il punto vita è sempre ben segnato, le spalle sono messe in costante evidenza da scollature tagliate alla perfezione o da cinturini che le avvolgono senza coprirle, facendole diventare il nuovo punto di attrazione erogena. Una collezione che disegna una donna altera come una guerriera greca, ma moderna come una vestale dello spazio.