Vedi tutti

Il legame nascosto tra nostalgia e Millenials sulle passerelle di Milano

Da Versace a N°21 le collezioni guardano indietro agli anni '90, ma perchè?

Il legame nascosto tra nostalgia e Millenials sulle passerelle di Milano Da Versace a N°21 le collezioni guardano indietro agli anni '90, ma perchè?

Settimana della moda di Milano dedicata alla Women's SS18.

Dolce & Gabbana portano in passerella lo stile che li ha resi famosi nel mondo, fatto di abiti guêpière, pizzo, capi di chiffon trasparente che lasciano visibili culotte e reggiseno, gonna-bustier, nero spezzato da una polifonia di abiti stampe che evocano la Sicilia. Missoni festeggia i 65 anni ripercorrendo, una creazione dopo l’altra, i codici che hanno caratterizzato il marchio fino ad ora, dai contrasti di colori alle righe, dalla maglieria alle stampe geometriche. Alessandro Dell’Acqua ripropone per N°21 la collezione disegnata per la SS97. Donatella Versace chiama a raccolta Cindy Crawford, Carla Bruni, Naomi Campbell, Claudia Schiffer ed Helena Christensen, 5 iconiche top model anni ‘90 per l’omaggio all’amato fratello Gianni e agli abiti da lui creati all’inizio di quel decennio: Vogue, Warhol, My Friend Elton, Icons, Baroque, Animalia, Native Americans, Tresor de la Mer, Metal Mesh, Butterflies.

Perché molti designers scelgono di tornare al passato per vestire il futuro?

Perché sono i ragazzi, i millenials a chiederlo.

Sono loro, totalmente slegati dal pericolo déjà-vu, a subire una fascinazione quasi ipnotica nei confronti di ciò che è legato a ieri, con un debole particolare verso gli anni ’90. Quello che per altri è tributo, citazione o peggio copia, è ai loro occhi inedito, fresco, appetibile.

Con i millenials la nostalgia si trasforma in una suggestione da rivedere, in una fonte a cui attingere per plasmare il presente, che porta con sé un desiderio ed una  memoria idealizzati. Per una generazione così tecnologica, non è un controsenso guardare con tale entusiasmo al passato?

Paradossalmente, proprio l’essere costantemente immersi nella tecnologia offre a questa generazione strumenti e facile accesso ad un album dei ricordi virtuale da cui prendere ispirazioni e idee.

Visto in questa ottica l’hashtag #ThrowMeBack o #ThrowBackTime tanto popolare su Instagram e co. oltrepassa i confini di mero ritorno ad un momento passato, per diventare un’archeologia attiva, non troppo dissimile dal mood vintage ed eterogeneo che guida lo stile di Alessandro Michele e della nuova era di Gucci (non è un caso che Marco Bizzarri, presidente e CEO di Gucci, abbia dichiarato che il 50% del business del marchio fiorentino oggi arrivi proprio dai millennials). L’immaginazione dei millennials è veloce, distratta, sovraccaricata di saperi e informazioni, ma resta capace di entusiasmarsi per un dettaglio, un prodotto, una pubblicità, a tal punto da riuscire a creare dei veri fenomeni capaci di muovere non solo il gusto contemporaneo, ma anche i consumi. Ed è proprio su questo effetto che la nostalgia ha sui millenials che molti brand e professionisti del marketing hanno capito quanto sia importante puntare. Lo hanno fatto molti stilisti durante l’ultima Milan Fashion Week, ma è già diventato comune, ad esempio, nelle serie tv - basta pensare alla continua richiesta di reboot nelle serie tv, specialmente anni ’90, da Gilmore Girls a Will & Grace, e al loro successo.

Che la riproposta, seppur resa adatta alla contemporaneità, di ciò che è già stato sperimentato in passato sia il nuovo trend, destinato a durare, anche per il mondo della moda?

Potrebbe anche interessarti