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Intervista a MYDA grillz

Una dettagliata analisi della storia del grillz raccontata dal visionario talento tutto italiano

Intervista a MYDA grillz Una dettagliata analisi della storia del grillz raccontata dal visionario talento tutto italiano

Nata nel 2014 a Milano ma operante in tutta Europa, MYDA è la prima azienda italiana ad occuparsi di grillz e gioielli dentali, unendo le più avanzate competenze odontotecniche alla celebre arte orafa del made in Italy.

Matteo Pappalardo ha intrapreso studi di odontotecnica, e mentre imparava la tradizionale didattica scolastica pensava a realizzare qualcosa di diverso con le competenze che stava acquisendo. Attraverso la creazione di grillz si viene ad invertire il rapporto indispensabile tra odontotecnico e dentista. Normalmente infatti è il medico a scegliere secondo i propri criteri a quale laboratorio odontotecnico affidare la creazione dei manufatti che dovrà poi usare, mentre nell'ambito dei grillz si verifica il caso contrario, dando così maggior risalto alla figura del tecnico che per troppo tempo è stata vittima di svalutazione nell'ambito dentale.

Portati al termine gli studi, Matteo inizia a lavorare in laboratorio e parallelamente crea Milano Grillz Inc - la prima realtà italiana ad occuparsi di gioielli dentali - e, poco tempo dopo la nascita di questa nuova realtà, incontra Simone Tucci e insieme scelgono di dare una struttura più solida e consolidata a questa innovazione in ambito di gioielleria. È la nascita di MYDA.


"(...)MYDA nasce dalla volontà di portare in Italia un prodotto particolare che molti di noi sono stati abituati a vedere ma mai a vivere in prima persona"

La creazione di questo tipo di gioiello è estremamente tecnica, una prima fase inizia con la rilevazione dell'impronta dentale, eseguita dal dentista, e da questo calco si procede con la creazione fisica del gioiello in tutte le sue parti: progettazione e realizzazione. MYDA si caratterizza per gli elevati standard delle sue tecniche di produzione che lo hanno in poco tempo inserito nell'olimpo dei migliori grillz maker a livello mondiale. 

Abbiamo avuto il piacere di parlare con Simone di questo fenomeno culturale in tutte le sue sfaccetture, dall'analisi storica alla sua messa in atto nel mercato italiano.

#1 Parlaci di MYDA, cosa ti ha spinto a crearlo?

Quando eravamo più piccoli guardavamo i video che passavano su MTV, ed in tutta la scena hip hop erano presenti gioielli abbastanza vistosi, e tra questi c'erano anche grillz. Mentre siamo stati abituati a considerare "normali" oggetti come collane, bracciali od orecchini - seppur molto sfarzosi - l'idea di rendere preziosi i denti era una cosa totalmente nuova e rivoluzionaria per l'ambiente dal quale arrivavamo nonchè per la concezione culturale nella quale siamo cresciuti. Questo rappresenta la genesi che ci ha spinto a portare in Italia un prodotto che non ha nulla a che fare con la nostra cultura, se non come compromesso in campo dentistico per chi non poteva permettersi materiali più costosi. Oggi la nostra mission é quella di trasversalizzare i grillz in tutti gli ambienti al pari degli altri gioielli, e la caratteristica della removibilità gioca a favore di questo proprio perché condivide con il resto della gioielleria la possibilità di essere indossata in base ad un particolare outfit o scelta di immagine.

#2 Si tratta di un progetto unico in Italia. Come ti sei inserito nel settore?

Come precedentemente detto siamo i primi in Italia ad occuparci di grillz e questo ha portato ad affrontare dinamiche commerciali che nelle "normali" attività spesso non si presentano. Le caratteristiche più significative sono principalmente tre: rappresentare contemporaneità domanda e offerta sul mercato, il vuoto normativo legato alla tipologia dei nostri prodotti e l'affrontare gli stereotipi culturali legati al "dente d'oro". L'abbinare l'utilizzo di metalli preziosi ai denti riporta alla mente qualcosa di zingaresco e cafone ma, con le nuove generazioni e le contaminazioni estere, lentamente l'idea sta cambiando...la situazione è comune a quella dei tatuaggi qualche decennio fa; una cosa nuova e di tendenza che tutti iniziano a volere ma che nessuna ha ben chiaro come debba essere fatta per non risultare nociva. La totale mancanza di coscienza critica riguardo al prodotto porta inevitabilmente a compiere errori di valutazione. 

 

#3 Quello dei grillz è un fenomeno ben conosciuto e molto popolare nella cultura black dei primi anni ’90, sai chiarirci quali sono le sue derivazioni culturali?

Se ci riferiamo ai grillz come fenomeno di massa, l'immagine che più comunemente contestualizza questi gioielli unisce gli Stati Uniti, la black culture e gli anni 70, ma l'uso di decorare i denti ha radici molto più profonde e diffuse di quanto si possa pensare. Se prendiamo come strumento di paragone gli USA, la gioielleria dentale intreccia come spesso succede motivazioni estetiche e mediche, il dente in oro si è velocemente trasformato da manufatto odontotecnico a simbolo di benessere nelle popolazione afroamericane del sud degli Stati Uniti già diversi secoli fa e nel tempo si è diffuso a macchia d'olio. Nell hip hop, dove l'ostentazione dello status è sempre stata una caratteristica importante l'uso di grillz ha spopolato e negli anni 90 ha trovato enorme diffusione grazie anche alla comparsa di grillz maker diventati poi molto famosi come Paul Wall, Jhonny Deng, ecc.

#4 E da un punto di vista più storico-antropologico? Quali sono le sue origini?

Negli ultimi anni gli scienziati hanno smentito l'idea, in passato largamente diffusa, secondo la quale l'usanza di decorare e curare i denti con l'oro nacque con la cultura egizia, affermando che invece proprio in Italia questa arte fa la sua comparsa per mano delle popolazioni etrusche. I primi ritrovamenti risalgono al 1800 ma la scoperta non viene pubblicizzata fino a quando nel 1999 con la pubblicazione di Marshall Joseph Becker dello studio Etruscan Gold Dental Appliances: Three Newly 'Discovered' Examples, dove vengono analizzati 20 set di denti femminili risalenti al 700 A.C. che presentano degli intrecci di sottili fili in oro al loro interno. Era un modo per descrivere un'elevato status sociale. Stessa situazione in Centro America con le popolazioni Maya, o le popolazioni vichinghe del Nord Europa o, ancora, nelle attuali Filippine, dove nel XVII secolo infatti alcuni missionari che operavano in quei luoghi hanno descritto più di 100 parole usate dalla popolazione indigena per intendere l'oro come metallo e come decorazione dentale.
Nei secoli successivi l'utilizzo di oro a livello dentale ha avuto fasi altalenanti a livello globale, ma è rimasto per molti un elemento dalla forte connotazione folkloristica e tradizionale. L'archetipo nostrano che lega grillz, USA e hip hop anni 90 è da ricondurre al fatto che in quegli anni si è puntato il riflettore sui video blackout d'oltreoceano nei canali di diffusione musicale, ma il fenomeno è per l'appunto molto più vecchio. 

 

 

#5 Nel panorama contemporaneo, credi che si caretterizzi come un oggetto di culto o come vero e proprio futuro trend intergenerazionale? 

Noi siamo convinti che il grillz non sia un trend passeggero, come d'altronde dimostrato dagli USA, e che col tempo diverrà un normale monile da indossare a piacimento. Attualmente in Italia il pubblico sta spostando l'attenzione su questo prodotto ed il fenomeno è in continua crescita. Le motivazioni sono indubbiamente attribuibli alla diffusione che determinati generi musicali stanno avendo nel nostro paese, ma crediamo che anche noi abbiamo contribuito attraverso la veicolazione di un'immagine dei grillz meno aggressiva e più di carattere. Il suo potenziale di espressione è sotto molti aspetti equiparabile a quello di una collana, le possibilità di personalizzazione sono infatti molteplici, e proprio questo aspetto rende la gioielleria dentale adatta a tasche e gusti diversi. Se si escludono particolari patologie si può dire che chiunque può indossare un grillz; se si seguono i dovuti accorgimenti il gioiello non crea nessun tipo di problema.