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Honda NSX: la nascita di un mito

La “piccola” di Tokyo che fece paura in Occidente

Honda NSX: la nascita di un mito La “piccola” di Tokyo che fece paura in Occidente

Verso la fine degli anni Ottanta, la Honda decise che era tempo di far sentire la propria voce e dimostrare ai costruttori europei che i giapponesi erano in grado di progettare vetture tanto prestazionali quanto le note Ferrari, Porsche e Lamborghini. Dato che l'obiettivo era a dir poco ambizioso, Honda destinò molte risorse al progetto NSX e per lo sviluppo si rivolse a niente meno che Ayrton Senna, il pilota di Formula 1 pluricampione che in quegli anni era già a contratto con la casa di Tokyo. Nonostante la Honda fosse giapponese, il design fu affidato all'italianissimo Pininfarina, che all’epoca era il punto di riferimento principale, avendo disegnato le più belle sportive europee. Le direttive erano chiare: l’auto doveva essere veloce ma facile da guidare, utilizzabile anche quotidianamente e senza troppo impegno.

Ayrton dette preziosi consigli ai tecnici Honda, come era solito fare con i suoi ingegneri colleghi in Formula 1. Dopo vari test svolti su importanti circuiti come Suzuka e Nurburgring, la versione definitiva fu presentata nel 1989 e messa sul mercato nel 1990. Tutti capirono subito l’importanza del progetto e soprattutto il suo significato a livello culturale, nonché la quantità di soluzioni tecniche impiegate: telaio completamente in alluminio, ampia presenza di materiale leggero come il titanio e un motore V6 da 270 CV, che montato su una vettura così leggera, era capace di regalare emozioni incredibili.

L’importanza del binomio NSX-Senna

Ayrton Senna, dopo aver vinto ben 3 titoli mondiali (1988, 1990, 1991) e aver spesso prestato la sua immagine a spot pubblicitari e prove in pista, era agli occhi di tutti la stella indiscussa dei piloti nipponici. Anche per questo Honda, dopo il successo della prima serie, presentò la NSX-R, una versione della NSX ancora più racing, dove gli interni furono resi ancora più pistaioli con sedili Recaro in fibra composita e con un’ulteriore riduzione del peso.

Il successo della partnership tra il pilota di F1 e la casa automobilistica è dimostrato dai tantissimi video promozionali che Honda sparse per il mondo. In particolare, ce n'è uno che mostra il suo enorme talento, associato al suo impeccabile stile, sempre a suo agio in qualunque situazione. Nel 1992, sul Circuito di Suzuka, un Senna in “abiti civili” si appresta a provare la nuova NSX-R davanti agli occhi e alle telecamere dei giornalisti. Dopo una meticolosa ispezione del veicolo nelle sue minime parti, Ayrton si mette alla guida, partendo in sgommata. La vera chicca del video è una camera puntata sulla pedaliera, che mostra l’outfit casual di Senna, con ai piedi mocassini in pelle con calzino bianco, mentre si muove con eleganza e in puro stile corsaiolo sui pedali, compiendo il mitico “punta-tacco” con una naturalezza e facilità disarmanti.

Erano i tempi in cui i piloti di F1 erano in grado di guidare qualunque mezzo con tranquillità, data la difficoltà di guidare le “vere” monoposto in pista, molto differenti da quelle di oggi. Ma Senna, Senna era un’altra cosa.