La rivoluzione green di Jaguar Land Rover

Negli ultimi anni, tra le discipline su cui l’attenzione delle industrie del lifestyle e della moda si è più concentrata negli ultimi anni, spicca sicuramente la Formula 1. In un periodo di rinascita del menswear e di rinnovata attenzione verso la sua larghissima audience, tale sport è diventato difatti oggetto di una lunga serie di nuovi film e serie oltre che di collaborazioni con brand di moda. Dopo l’apparizione a sorpresa di Central Cee a Monaco, gli appassionati dell'alta velocità sono andati di nuovo in visibilio, questa volta all’inizio del Gran Premio di Gran Bretagna, alla vista di due volti familiari: Brad Pitt e Damson Idris hanno camminato lungo la pista, seguiti dalle telecamere mentre giravano una scena per il film Apex. La Formula 1 sta scalando le vette dello sport globale, un gruppo d'elite che include calcio, basket e tennis e in cui le partite rappresentano le maggiori opportunità di marketing. Ma, come per tutte le industrie, anche quella del racing deve adattarsi al futuro occupandosi di quella che è la sua problematica più importante: la sostenibilità. Tra le branche di uno sport amplissimo e amatissimo, spicca dunque la Formula E, una serie automobilistica ideata dalla Federazione Internazionale dell'Automobile dedicata esclusivamente a monoposto spinte da motori elettrici e in cui Jaguar è assoluta pioniera.

Lo scorso weekend Roma ha ospitato il penultimo doppio appuntamento dell’ABB FIA Formula E World Championship 2023, il circuito cittadino su cui Jaguar TCS Racing ha ottenuto i maggiori successi. Nella prima gara, quella di sabato, Mitch Evans con Jaguar ha conquistato il gradino più alto del podio per il terzo anno consecutivo. Tornata alle competizioni nell'ottobre del 2016, l'azienda automobilistica è diventata il primo Premium brand a partecipare alle gare cittadine del Campionato FIA Formula E con la consapevolezza che, alla luce dell'escalation nel mainstream di uno sport in precedenza riservato ad una nicchia di appassionati, la transizione sostenibile del settore è diventata cruciale.

Tra le tante iniziative, Jaguar Land Rover si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra in tutte le sue operazioni e nell'intera catena del valore entro il 2030, approvata dall'iniziativa Science Based Targets (SBTi). Zero emissioni nette di carbonio in tutta la catena di approvvigionamento, i prodotti e le operazioni entro il 2039: è questo l'obiettivo del marchio, che, spinto dalla convinzione che minimizzare l’impatto ambientale sia ormai un dovere di ogni azienda, ben dieci anni prima che entri in vigore il divieto di produzione di auto a benzina o diesel, venderà solo auto elettriche. Un anticipo sulla normativa Europea che la dice lunga sullo spirito pioneristico del Gruppo inglese. Tra le iniziative anche ha un’entusiasmante serie di piani per accelerare la sua transizione verso il ruolo di leader mondiale nella produzione di auto Modern Luxury. È stato infatti rivelato che lo stabilimento di Halewood, nel Regno Unito, diventerà un impianto di produzione per unità interamente elettriche e che l'architettura della prossima generazione di SUV di medie dimensioni, l’EMA (Electrified Modular Architecture), sarà ora destinata a veicoli puramente elettrificati.  

Di fianco alle iniziative più pragmatiche, la rivoluzione green dell'industria automobilistica secondo Jaguar passa anche da E-ducation, un progetto nato per guidare le nuove generazioni al cambiamento. Un'iniziativa didattica innovativo, realizzato da LifeGate per Jaguar Land Rover Italia, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Saranno circa 400 gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado coinvolti nel programma E-ducation 2.0, in 5 città italiane (Roma, Milano, Torino, Firenze e Verona). Perché il futuro dell'alta velocità è sicuramente mainstream, come dimostra la fascinazione crescente del cinema e della moda per i motori, ma affinché tale futuro ci sia è necessario un cambiamento significativo nel nostro modo di vivere e produrre.