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Houseparty è l’app per l’aperitivo ai tempi del Coronavirus

Chi ha detto che non si può fare festa in quarantena?

Houseparty è l’app per l’aperitivo ai tempi del Coronavirus Chi ha detto che non si può fare festa in quarantena?

In questi giorni di quarantena, un sondaggio di XChannel (società di consulenza specializzata in strategie di marketing) ha confermato un trend prevedibile: il boom di videochiamate sia in Italia che nel mondo intero, che ha riportato in tendenza le app di video-chat come SkypeApple FaceTime, Hangout e Microsoft Team. In particolare c’è una new entry che in questi giorni ha segnato il suo record: Houseparty è l’app più scaricata del momento e permette di far festa senza spostarsi dal divano di casa.

Nata nel 2016 dalle ceneri di Merkaat (l’app per le dirette streaming “autoprodotte” velocemente sconfitta dall’egemonia di Facebook, Twitter e compagnia bella), Houseparty si è conquistata un posto di rilievo nel mercato delle app (oggi fa parte del gruppo Epic Games). Il concept è basic: è un’app di videochiamate che mette in collegamento gli utenti nel modo più naturale possibile (e gratis). L’obiettivo è chiaro fin dal nome: fare festa.

Non è molto diversa dalle piattaforme già consolidate, ma al contrario loro punta tutto sulla semplicità: il suo interfaccia è intuitivo e ricorda quello del compianto Snapchat. Una volta iscritti, attraverso il numero di telefono si può aggiungere amici e organizzare il proprio “party”. Ma invece di semplici videochiamate, gli utenti entrano in diverse “room”, stanze di massimo 8 persone in cui sono liberi di partecipare come e quando vogliono. Non ci sono limiti per il numero di stanze: si può andare a tutte le feste che si vuole, a seconda del proprio interesse (e popolarità). Se una semplice chiacchierata fosse troppo noiosa, l’app offre anche la possibilità di dedicarsi a una partita a Trivia o a Quick Draw (una sorta di Pictionary).

Il web grida alla svolta, ma il concetto non è poi così nuovo. Gli appuntamenti su Skype esistono da anni, soprattutto per tenere i contatti con gli amici che si sono trasferiti all’estero, così come l’abitudine di guardare i film contemporaneamente o “mangiare insieme” a chilometri di distanza. Forse è per questo che Houseparty piace tanto ai millennials: sono loro la generazione cresciuta davanti a MSN e Chat Roulette, affezionata alle chiacchiere in video-chat (e non solo) e abituata a una risoluzione dell’immagine molto più bassa di quella degli smartphone.

La risposta del pubblico però è stata fuori controllo: già nello scorso weekend, l’app ha registrato un’impennata clamorosa dei download (l'utente medio si collega per circa un’ora al giorno). In tantissimi hanno condiviso sui social le loro “feste virtuali”, con occhiali da sole, mixer e musica a palla, mentre i mammoni l’hanno scelta per comunicare con la famiglia, magari anche per il pranzo della domenica dalla nonna.

 

In attesa di tempi migliori, i millennial sanno come sconfiggere la noia. Resta solo da capire se questa mania resisterà anche quando la quarantena sarà finita e torneremo alla normalità: chissà se un aperitivo virtuale potrà reggere il confronto con un brindisi nel dehors di un bar in centro.