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Vampire Weekend - Contra

Vampire Weekend - Contra

Vampire Weekend "CONTRA"
XL recordings, 2010

Immaginate New York. Senza mai esserci stati e supponendo da quel che ci regala la televisione.
Pensate alle immense strade sempre trafficate e rumorose invase da centinaia di individui che freneticamente si avviano verso la solita routine quotidiana.
Pensate ai ritmi instancabili di un cuore metropolitano che non smette mai di battere, illuminato notte e giorno dalle insegne al neon e costernato di immensi cartelloni pubblicitari.

E' tutto così affascinante, veloce e monocromatico.
E' il ritmo della città che non dorme mai.
In mezzo a questo grigiume uniforme e incasinato ora immagino una piccola chiazza colorata,    come se qualcuno avesse rovesciato distrattamente la sua tavolozza dei colori, un timido arcobaleno  che si distende lentamente sul freddo asfalto.
Ecco, questi sono i Vampire Weekend (MySpace).
Quattro ragazzi, dalla faccia pulita e ben vestiti, forse un po' annoiati, che cercano di colorare un cielo oscurato da immensi palazzi grigi.
L'indie-pop (un termine che ci piace tanto da dieci anni a questa parte, ormai) è tornato più forte che mai, con coretti spensierati e suoni che richiamano mondi ormai lontani dalle nostre affollate metropoli.

Esce finalmente "Contra" seconda fatica del quartetto di New York, che succede degnamente all'esordio del 2008, un richiamo irresistibile che contagia velocemente l'ascoltatore nota dopo nota, esplodendo in una festa colorata che non riesce a contenersi.
Dieci perle di puro pop che scivolano via in poco più di mezz'ora entrando dolcemente nell'orecchio di qualsiasi nostalgico.
I Vampire Weekend riprendono il discorso iniziato già due anni fa, sottolineando con orgoglio il loro estro da bambini sperduti, annoiati all'idea di diventare adulti.
La bravura di questi giovanissimi sta però nell'illuderci tutti: dietro questa spensierato bisogno di cantare l'amore delle favole con suoni estremamente semplici c'è l'azzardo di musicisti quasi prossimi alla maturità, intenzione che si evince a sprazzi dalle sperimentazione attuate nelle strutture clichè del pop contemporaneo: atmosfere innocenti e zuccherose che non stancano mai si intrecciano a suoni tribali, lasciandoci in balia dei sentimenti primordiali che risposano dentro di noi.
Ezra (Pound) Koenig  ci prende per mano, accompagnandoci lentamente nelle sue storie impossibili di amori troppo puri per essere veri, raccontando con il suo inconfondibile timbro fanciullesco le  emozioni più ingenue che abbiamo dimenticato da tempo.

Una dolcezza corale che sale già durante le prime note di "Horchata" per poi continuare con la garbata "White Sky" e l'esuberante "Holiday".
Chiudendo gli occhi ci sembra quasi di tornare bambini per meravigliarci ancora davanti una nuda spiaggia al tramonto.
L'elettronica subentra timidamente in alcuni pezzi senza mai spezzare l'atmosfera genuina che si respira. "Taxi cab" si dissolve in intrecci sognanti, mentre "Cousins", primo singolo estratto, paradossalmente "disturba" il sound accomodante dell'intero album, con la prepotenza delle chitarre, nonostante sia un pezzo validissimo.
"Giving Up The Gun" ricorda quasi le atmosfere malinconiche di "I Stand Corrected", pezzo di punta del primo album, senza mai raggiungere gli stessi livelli emozionali, ma i quattro ragazzi si fanno perdonare dopo i primi minuti di „Diplomat's Son“ che diventa un irresistibile canzone electro-pop in salsa "zouk".
Non c'è che dire, i Vampire Weekend sono tornati. Più dolci di prima.
E Più colorati e più gioiosi che mai.
E con "Contra" ci stanno educatamente consigliando di staccare la spina con la solita routine quotidiana e col grigiume dei ritmi frenetici della grande metropoli. 
Viva!